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Battlefield: la storia completa dagli inizi a oggi

Non sono molte le serie di sparatutto che sopravvivono alla prova del tempo, ma Battlefield è una di esse, con tanti alti e qualche basso, ma una chiara cifra stilistica.

SPECIALE di Riccardo Lichene   —   10/08/2025
Forse non tutti sanno che l'accento di arancione di Battlefield è nato sulla copertina di Bad Company 2
Battlefield 6
Battlefield 6
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Battlefield è tre cose: classi, veicoli e distruzione. Nei suoi 23 anni di storia si è evoluto insieme alla tecnologia, ha cambiato alcuni suoi dogmi ritenuti intoccabili ed è andato in direzioni che i suoi fan non hanno apprezzato. Nonostante questo, come dimostra il clamore per l'annuncio del sesto capitolo e i numeri da record della beta, un nuovo Battlefield è sempre un momento emozionante per gli amanti degli sparatutto in prima persona.

Iniziato (come quasi tutte le più importanti serie di sparatutto in prima persona) con le grandi battaglie della Seconda Guerra Mondiale, Battlefield ha ripercorso i conflitti degli ultimi cento anni della storia militare spingendosi anche nel futuro a diversi livelli di prossimità. In questa analisi della storica serie targata DICE ed Electronic Arts, ripercorreremo i capitoli principali della serie, l'impatto che hanno avuto sul pubblico e il loro ruolo nel plasmare i desideri di fan che da troppi anni aspettano un ritorno all'età dell'oro.

Battlefield 1942: gli inizi

Nel primo videogioco di una serie destinata a diventare iconica si trovano, di solito, alcuni dei suoi pilastri principali. È così anche per Battlefield che in 1942, uscito nel 2002 per PC (e Mac nel 2004), ha introdotto il suo sistema di classi e il combattimento veicolare. Le classi sviluppate da Digital Illusions CE erano 5: Scout, Assalto, Anti-Tank, Medico e Geniere, ciascuna con accesso a uno specifico set di armi ed equipaggiamento e, soprattutto, con un ruolo ben definito sul campo di battaglia.

Il primo Battlefield ha colto di sorpresa il mondo degli FPS con la sua enfasi sulla collaborazione di squadra
Il primo Battlefield ha colto di sorpresa il mondo degli FPS con la sua enfasi sulla collaborazione di squadra

I teatri di scontro erano quelli più iconici della Seconda Guerra Mondiale, dal Nord Africa al Pacifico passando per diversi luoghi d'Europa, incluso il fronte italiano. Qui nasce anche la modalità Conquista, un caposaldo della serie, in cui prendendo il controllo di determinati obiettivi venivano ridotti i rinforzi nemici, generati veicoli e abilitati nuovi punti di rigenerazione. Sono in molti ad attribuire a Battlefield il merito di aver spinto l'industria degli sparattutto in prima persona online verso la collaborazione tra i membri di una squadra piuttosto che all'incoraggiare uno stile di gioco da lupi solitari.

In Battlefield 1942 hanno fatto il loro debutto anche le espansioni, un altro classico della serie che l'ha definita per quasi due decenni. La prima, The Road to Rome, ha introdotto il fronte italiano mentre la seconda, Secret Weapons of WWII, era incentrata su armamenti e gadget sperimentali dell'epoca. 1942 ha anche dato inizio alla florida scena di mod per il franchise e una delle più popolari per questo primo capitolo, intitolata 1918, è stata una delle grandi ispirazioni dello storico director della serie Lars Gustavsson per Battlefield 1, il titolo ambientato durante la Prima Guerra Mondiale.

Battlefield Vietnam

Costruito sull'impalcatura di 1942 da Digital Illusions Canada, Battlefield Vietnam è uscito nel 2004 e ha portato i giocatori nel teatro di guerra del Sud Est Asiatico innovando leggermente su alcuni aspetti. Il suo punto di forza era la riproduzione dell'asimmetricità dello scontro tra la fazione americana, che poteva contare su mezzi di diversi tipi, e l'esercito del Nord Vietnam, che faceva affidamento su tattiche di sabotaggio e guerriglia.

Con un'estetica avveniristica per il suo tempo, Battlefield Vietnam è stato un degno successore del primissimo capitolo
Con un'estetica avveniristica per il suo tempo, Battlefield Vietnam è stato un degno successore del primissimo capitolo

La modalità principale di Battlefield Vietnam era simile a quella di 1942 (con ticket di rinascita e obiettivi da conquistare), ma con i due schieramenti molto differenti tra di loro, con i combattenti vietnamiti che avevano accesso, per esempio, a un punto di rinascita mobile a simboleggiare la rete di tunnel con cui aggiravano e decimavano le forze degli Stati Uniti, militarmente e numericamente superiori. Tecnicamente, il gioco ha introdotto la possibilità di sparare con le proprie armi dall'interno dei veicoli in movimento, la radio (in cui era possibile mettere la propria musica caricando i file di una determinata cartella del programma) e una mappa in 3D con icone e alleati visibili.

Battlefield 2: Modern Combat

Con Battlefield 2: Modern Combat la serie fa il suo debutto ufficiale su console (PlayStation 2, Xbox e Xbox 360) con una campagna per giocatore singolo e la sua prima ambientazione contemporanea di fantasia. Il gioco, infatti, è ambientato durante un'ipotetica guerra tra Stati Uniti e Cina in cui prendono parte anche l'Unione Europea e la MEC (Middle Eastern Coalition). Nelle partite online, la versione PC (intitolata solo Battlefield 2) supportava fino a 64 giocatori mentre quella per console si limitava a 24.

L'approdo su console di Battlefield non è stato privo di compromessi, primo tra tutti il limite al numero dei giocatori all'interno della medesima partita
L'approdo su console di Battlefield non è stato privo di compromessi, primo tra tutti il limite al numero dei giocatori all'interno della medesima partita

La trama della storia è piuttosto semplicistica: le forze della NATO e quelle della Cina si ritrovano in guerra per colpa di un gruppo terroristico che le inganna nelle speranza di portarle all'auto-annientamento. Chi gioca, dopo aver combattuto per entrambe le parti, deve sceglierne una da guidare nello scontro finale contro i terroristi per scongiurare il lancio di tre missili balistici. A livello di gameplay, Battlefield 2 aumenta il numero delle classi disponibili aggiungendo quella di supporto (dedicata alle munizioni), allarga la platea dei veicoli e introduce il ruolo del comandante, una novità molto interessante.

Generalmente assegnato al giocatore di livello più alto, che però può dimettersi in qualunque momento e lasciare il posto a qualcun altro, il comandante ha un'esperienza più strategica e comanda attacchi di artiglieria, droni di ricognizione e rifornimenti aerei. Il comandante può usare sia gli strumenti di gioco per dare ordini, sia la chat vocale per comunicare con le altre persone e coordinarle. Tra il 2005 e il 2006 il gioco ha ricevuto ben tre espansioni, una dedicata alle Forze Speciali di entrambe le fazioni, una alle forze europee e una al combattimento veicolare.

Battlefield 2142

Basato sullo stesso motore e con molti asset in comune con Battlefield 2, 2142 porta i giocatori in una nuova guerra fredda nel ventiduesimo secolo in cui Europa e Asia sono in conflitto per il controllo della poca terra non congelata rimasta dopo l'arrivo di una nuova era glaciale. Il gioco non ha una campagna per giocatore singolo, solo modalità multigiocatore, e aveva come grande punto forte la presenza, come veicoli, di grossi camminatori corazzati pilotabili dai giocatori.

Il primo esperimento nel futuro di Battlefield aveva ottime idee, veicoli assurdi e un buon combattimento
Il primo esperimento nel futuro di Battlefield aveva ottime idee, veicoli assurdi e un buon combattimento

In Battlefield 2142 le classi si riducono a quattro: l'assalto e il medico vengono unite con kit di cure, lanciagranate, fucili d'assalto e defibrillatore; il geniere resta lo specialista dei veicoli; il supporto oltre alle casse di munizioni aveva torrette e scudi; mentre il recon, oltre al fucile da cecchino, aveva un meccanismo per l'invisibilità e degli esplosivi. Torna Conquista come modalità, a cui si aggiunge Titan, un nuovo esperimento che ruota attorno alla difesa di un'aeronave corazzata da infiltrare e che il comandante di ciascuna squadra può spostare in vari punti della mappa.

Battlefield: Bad Company

Nel 2008 uno dei capitoli più iconici e apprezzati dal pubblico della serie ha fatto il suo debutto. Sviluppato da DICE sul nuovo motore grafico Frostbite, Battlefield: Bad Company ha introdotto quello che è rapidamente diventato uno dei tratti distintivi della serie: la possibilità di distruggere gli edifici. Grazie al nuovo engine, infatti, era possibile buttare giù muri, abbattere case e creare porte e finestre inaspettate per prendere obiettivi e sorprendere gli avversari.

La campagna per giocatore singolo di Bad Company è considerata una delle migliori dell'intera serie
La campagna per giocatore singolo di Bad Company è considerata una delle migliori dell'intera serie

La campagna per giocatore singolo, poi, aveva personaggi forti dall'identità ben caratterizzata e si concentrava su un'operazione non proprio legale che dava all'intera esperienza un'atmosfera più corsara rispetto ai ruoli da forze governative del passato. A livello di modalità, il primo Bad Company introduce Corsa, da molti considerata la modalità migliore della serie, che consiste nell'avere attaccanti e difensori che si contendono due obiettivi su una mappa che si amplia gradualmente. Le classi tornano cinque, con medico e assalto che sono di nuovo separate, mentre il supporto passa dall'avere munizioni a fornire esplosivi con tanto di mitraglietta silenziata.

Battlefield 1943

Dopo quattro capitoli lontani dall'ambientazione originale, nel 2009 DICE riporta la serie nella Seconda Guerra Mondiale con Battlefield 1943. Come il titolo free to play in terza persona dal relativo successo uscito l'anno prima intitolato Battlefield Heroes, anche 1943 aveva solo tre classi: il fante (geniere) con mitraglietta e lanciarazzi anti-tank, il fuciliere (assalto) armato di fucile semiautomatico e granate, e lo scout con il cecchino. Il gioco ha introdotto anche la rigenerazione automatica della salute eliminando il ruolo del medico.

1943 non è riuscito a tenere alta l'eccitazione dopo Bad Company per via del restringimento molto forzato al sistema delle classi
1943 non è riuscito a tenere alta l'eccitazione dopo Bad Company per via del restringimento molto forzato al sistema delle classi

Ambientato nel teatro Pacifico della Seconda Guerra Mondiale, il titolo ha una forte enfasi sul combattimento aereo con caccia, bombardieri, artiglieria antiaerea e nuovi carri armati in cui chi pilota ha anche il controllo di una mitragliatrice coassiale. Come il suo predecessore, 1943 non è uscito su PC ed è stato sviluppato pensando specificamente alle console dell'epoca, l'Xbox 360 e la Playstation 3.

Battlefield Bad Company 2

Sequel diretto dell'originale, Battlefield: Bad Company 2 fa tutto più in grande: il motore grafico passa al Frostbite 1.5 permettendo più distruggibilità e l'inserimento di una balistica accurata per i proiettili; le classi tornano quattro (assalto, medico, geniere e cecchino); i veicoli arrivano a 15 con l'introduzione degli elicotteri; le modalità diventano cinque, con Corsa a fare da protagonista, e la serie torna su PC e Mac.

Bad Company 2 è stato il primo titolo di Battlefield a introdurre una balistica realistica, soprattutto per i fucili da cecchino
Bad Company 2 è stato il primo titolo di Battlefield a introdurre una balistica realistica, soprattutto per i fucili da cecchino

La copertina di Bad Company 2, poi, introduce quell'accento di arancione sfumato che è diventato sinonimo della serie. La sua unica espansione, Battlefield Vietnam, è stata una delle più grandi della storia di Battlefield e comprendeva armi per tutte le classi, nuove mappe e nuovi veicoli. La campagna per giocatore singolo è stata molto apprezzata dal pubblico perché continuava la storia del primo capitolo e qui fanno il loro debutto le prime armi universali (pistole e fucili a pompa) utilizzabili da tutte le classi.

Battlefield 3

Nel 2011, a completare il biennio d'oro di Battlefield, è uscito Battlefield 3, un altro caposaldo della serie che è arrivato nelle mani dei giocatori con una campagna per giocatore singolo più anonima di quelle della serie Bad Company, ma un multigiocatore rifinito fin quasi alla perfezione da cui provengono numerose delle clip più famose che hanno fatto diventare il franchise virale nei primi anni di YouTube.

Battlefield 3 è ancora considerato uno dei punti più alti mai raggiunti dalla serie
Battlefield 3 è ancora considerato uno dei punti più alti mai raggiunti dalla serie

Battlefield 3 ha reintrodotto diverse funzionalità chiave assenti dalla serie Bad Company, come la possibilità di sparare da proni, i caccia e le partite a 64 giocatori su PC. Le classi sono rimaste quattro, la configurazione preferita dagli utenti, ma con l'assalto che fa anche da medico e il supporto armato di mitragliatrice leggera che si concentra sulle casse di munizioni; geniere e scout sono rimaste invariate.

Le modalità sono le stesse del capitolo precedente, ma le mappe hanno un fattore di distruggibilità molto maggiore grazie al passaggio al motore grafico Frostbite 2. Il gioco ha ricevuto quattro DLC, ciascuno con due nuove armi per classe e nuove mappe, e ha inaugurato la tradizione degli easter egg che è andata avanti fino ai capitoli più recenti.

Battlefield 4

Battlefield 4 è stato uno dei capitoli che ha visto il maggior supporto da parte di EA e DICE con ben nove espansioni nel corso di due anni. Ha visto il passaggio dal Frostbite 2 al 3 (il motore di tutti i prossimi giochi di questa lista) e il debutto su PlayStation 4 e Xbox One. È stato un successo commerciale (7 milioni di copie), ma non di critica e pubblico, perché ha dato inizio a un'altra tradizione non proprio amata dai fan: avere una montagna di bug e glitch al lancio.

Il pessimo stato in cui ha debuttato Battlefield 4 non ha influito sulle vendite secondo i rappresentanti di EA
Il pessimo stato in cui ha debuttato Battlefield 4 non ha influito sulle vendite secondo i rappresentanti di EA

Battlefield 4, però, ha visto il tanto atteso debutto delle partite a 64 giocatori su console e il ritorno del ruolo del comandante, che era rimasto assente dai tempi di 2142. Qualche nuova arma e veicolo si è andata ad aggiungere a un sistema di classi e mezzi sostanzialmente invariato rispetto a Battlefield 3 con solo qualche modifica ai diversi accessori e l'aggiunta delle carabine come armi universali.

I problemi tecnici (tra cui la decisione di lanciarlo su dei server dal tick rate piuttosto basso) hanno continuato a tormentarlo per più di sei mesi, un periodo di tempo che Electronic Arts stessa ha definito come "assolutamente dannoso" per la fiducia degli utenti nei confronti del franchise, che avrebbe ricevuto un'altra batosta da lì a poco.

Battlefield Hardline

Battlefield Hardline è stato il canto del cigno di Visceral Games perché è stato l'ultimo gioco realizzato dallo sviluppatore prima di chiudere. Con un abbandono totale dei teatri di guerra in favore di un'ambientazione urbana a tema poliziotti e criminali, Hardline non ha convinto la base di utenti di Battlefield, che è rimasta in larga parte sul 4 nonostante le solide vendite delle prime settimane dopo il lancio.

Il passaggio a un gameplay poliziotti vs criminali non è piaciuto alla community di Battlefield
Il passaggio a un gameplay poliziotti vs criminali non è piaciuto alla community di Battlefield

Con una storia non lineare percepita dalla critica come banale, un processo di sviluppo molto travagliato (consigliamo la lettura del relativo capitolo in Blood Sweat and Pixels di Jason Schrier) e modalità molto diverse dal passato, Hardline (e le sue cinque espansioni) non hanno sollevato il morale degli utenti, anzi, lo hanno affossato ancora di più. Per fortuna un raggio di luce era all'orizzonte.

Battlefield 1

Ambientato sui campi di battaglia più iconici della Prima Guerra Mondiale, Battlefield 1 è stato un trionfo, una boccata d'aria fresca di cui la saga aveva un disperato bisogno. Uscito per PS4 e Xbox One nel 2016, la sua campagna aveva una struttura episodica (ripresa poi da Battlefield V) con protagonisti diversi soldati in diversi teatri di guerra. Fatta eccezione per la missione ambientata sul fronte italiano (criticata per la sua evidente inaccuratezza storica), la modalità per giocatore singolo ha avuto una ricezione positiva. Il vero gioiello, però, resta la modalità multigiocatore.

Battlefield 1 ha stupito gli utenti con un misto di ritorno ai classici e innovazioni, proprio quello di cui Battlefield aveva bisogno
Battlefield 1 ha stupito gli utenti con un misto di ritorno ai classici e innovazioni, proprio quello di cui Battlefield aveva bisogno

Gli ambienti distruggibili, l'enorme parco veicoli (che includeva corazzate, dirigibili, treni, cavalli e i primi carri armati), e il rinnovato sistema di classi hanno lasciato i fan della saga molto soddisfatti. Una delle grandi novità di Battlefield 1 (insieme a una leggera ridistribuzione di gadget e ruoli all'interno delle quattro classi storiche) è stata l'introduzione di tre nuove classi riservate ai veicoli, automaticamente assegnate ai giocatori nel momento in cui decidevano di rinascere all'interno di un mezzo.

Quella dedicata ai carri armati aveva lo strumento di riparazione storico della saga, quella per agli aeroplani aveva fucili a pompa con la canna segata, e la cavalleria riceveva una sciabola, una corazza (che forniva maggiore salute) e la possibilità di curare gli alleati tramite medikit posti sul cavallo. Battlefield 1 ha ricevuto anche delle classi "Élite" in cui tutti i giocatori potevano trasformarsi raccogliendo il relativo kit. Tra unità corazzate, con lanciafiamme o specializzate in trincea, la varietà era altissima e il gioco è approdato sul mercato in uno stato tecnicamente impeccabile che gli ha permesso di essere un successo commerciale.

Battlefield V

L'obiettivo di Battlefield V era quello di replicare il successo di One riportando il franchise nella Seconda Guerra Mondiale, ma alcune cattive decisioni hanno impedito al gioco di raggiungere il suo pieno potenziale. Le sue Storie di Guerra (la campagna) erano ben fatte, in particolare quella finale intitolata l'Ultimo Tiger, e l'arsenale a disposizione dei giocatori era ampio e ben sviluppato. La decisione di abbassare l'intensità degli scontri mettendo meno risorse in campo (mezzi e munizioni), però, ha causato frustrazione dopo il divertente caos di Battlefield 1.

Battlefield V non è riuscito a raggiungere le vette del suo predecessore, soprattutto in termini di vendite
Battlefield V non è riuscito a raggiungere le vette del suo predecessore, soprattutto in termini di vendite

Non ha aiutato la presenza di una modalità pseudo battle royale per via della mania che in quegli anni ha preso d'assalto l'industria videoludica. La modalità, chiamata Firestorm, non era né ben pensata né ben realizzata e le espansioni non sono riuscite, nel corso della vita del gioco, né a migliorare l'esperienza complessiva né a risolvere i problemi più critici del gioco. Dal punto di vista delle vendite, infine, Battlefield V ha venduto la metà del suo predecessore nel periodo di lancio, portando Electronic Arts a bollarlo come un fallimento.

Battlefield 2042

Il lancio di Battlefield 2042 (novembre 2021) è stato forse il punto più basso mai vissuto dalla serie. Enormi problemi tecnici al lancio, lo smantellamento completo del sistema delle classi in favore di uno in stile hero shooter, mappe vuote e quasi non distruggibili e la possibilità di impugnare tutte le armi hanno avuto un impatto molto negativo sulla community, che ha fortemente criticato il gioco.

La trasformazione del gioco in una sorta di hero shooter non è piaciuta alla base di fan che si è lamentata della scelta fin dall'annuncio
La trasformazione del gioco in una sorta di hero shooter non è piaciuta alla base di fan che si è lamentata della scelta fin dall'annuncio

L'unico elemento di lancio che piaceva era il Portale, una sezione di Battlefield 2042 che offriva partite nelle modalità iconiche di titoli del passato con relative divisioni di classe e personalizzazioni. Col tempo i problemi tecnici sono stati risolti ma il gioco è rimasto privo della maggior parte degli elementi iconici di Battlefield, sacrificati per cercare di creare un titolo live-service (con abbondanza di microtransazioni) che non interessa ai fan della serie.

L'unica innovazione ben vista dalla community portata da 2042 è stato il sistema di modifica in partita delle armi grazie al menù degli accessori, che permetteva di sostituire mirino e impugnatura se si cambiava scenario di combattimento. Il comportamento delle armi, la struttura delle mappe e la manovrabilità dei veicoli sono stati azzeccati dagli sviluppatori, ma troppo tardi nel ciclo di vita del titolo, su cui sono rimasti solo i devotissimi.

Con Battlefield 6, in uscita il 10 ottobre, EA e DICE (che lo ha sviluppato insieme a Motive Studios, Ripple Effect Studios e Criterion Games) vogliono tornare alle radici della serie, con un'ambientazione contemporanea e un ripristino del sistema della classi, cuore pulsante di Battlefield e punto di forza storico della serie.