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Black Myth: WuKong, l'anteprima del soulslike ispirato alle leggende cinesi

Dopo l'ultimo trailer del gameplay, facciamo il punto sul promettente soulslike sviluppato dal team indipendente Game Science nell'anteprima di Black Myth: WuKong

ANTEPRIMA di Tommaso Pugliese   —   22/08/2021

Il Viaggio in Occidente, il romanzo classico cinese scritto verso la fine del sedicesimo secolo, ha ispirato una quantità enorme di opere e di autori. Restando solo nell'ambito della cultura anime giapponese, basti pensare a Dragon Ball di Akira Toriyama, a Starzinger di Leiji Matsumoto, a The Monkey di Osamu Tezuka.

Ebbene, Black Myth: WuKong attinge al medesimo immaginario e lo fa probabilmente in maniera ancora più fedele, mostrandoci nelle primissime sequenze del titolo targato Game Science proprio il risveglio del protagonista, Sun WuKong, che da statua prende vita e comincia a muoversi, apparentemente già consapevole di quella che sarà la sua missione.

Seguiteci in questa nostra nuova anteprima del soulslike che arriva dall'oriente.

Gameplay

Black Myth: WuKong, una delle sequenze conclusive del trailer
Black Myth: WuKong, una delle sequenze conclusive del trailer

Manca ancora parecchio all'uscita del gioco, fissata nel 2023 su PC, PS5 e Xbox Series X|S, ma stando al trailer del gameplay di un paio di giorni fa, sembra che lo sviluppo di Black Myth: WuKong proceda speditamente, conferendo al progetto una forma sempre più convincente al netto della sua natura di produzione indipendente.

Non è la prima volta che gli sviluppatori indie cinesi fanno miracoli, sia chiaro: sappiamo bene quanto talento e quanta capacità di impegnarsi (spesso anche più del dovuto) ci siano da quelle parti, ma osservando le sequenze d'azione in cui WuKong si risveglia e comincia a esplorare il mondo, imbattendosi nei primi avversari, sembra proprio che i vari tasselli siano già al proprio posto.

Cominciamo col dire che l'esperienza proposta da Game Science è quella di un action RPG in stile soulslike, sebbene caratterizzato da un'interfaccia minimale che non mostra il valore numerico dei danni inflitti e che, per diversi minuti, non compare affatto sullo schermo, lasciandoci in balia delle pure e semplici sensazioni derivanti dai movimenti che il protagonista e i suoi avversari disegnano sulla neve.

L'Unreal Engine 5, il motore grafico che muove il gioco, ha già dato prova delle sue straordinarie capacità e qui non fa che confermarle, conferendo ad alcuni momenti una resa oltremodo realistica. Solo alcuni brevissimi episodi di stuttering riescono a distoglierci dall'eccellente qualità della messa in scena, che già solo nelle primissime sequenze ci introduce al fascino dello scenario orientale.

L'ambientazione

Black Myth: WuKong, il personaggio si avvicina a un avversario
Black Myth: WuKong, il personaggio si avvicina a un avversario

Un tempio misterioso, pieno di statue che esprimono svariati stati d'animo, e una in particolare che prende vita e comincia a muoversi: è questo l'incipit di Black Myth: WuKong, almeno nelle intenzioni del trailer. Si vedono bizzarre creature che concorrono alla costruzione di un immaginario inquietante, ma è soprattutto il fitto manto nevoso a caratterizzare l'ambientazione.

WuKong si muove nella neve impugnando il suo iconico bastone, lasciando tracce evidenti e attraversando le montagne alla ricerca di qualcosa che ancora non comprendiamo. Ci sono dei nemici appostati che vengono eliminati con un unico tocco e fatti precipitare al suolo: accenni alla già citata formula soulslike, che tuttavia non sappiamo ancora come si concretizzerà dal punto di vista strutturale.

Black Myth: WuKong, il protagonista si muove fra i nemici 'congelati'
Black Myth: WuKong, il protagonista si muove fra i nemici "congelati"

Le fasi più cariche di tensione sono quelle che vedono il protagonista muoversi in mezzo a figure umane intrappolate nel ghiaccio, in qualche modo simili alla statua da cui lui stesso ha preso vita, ridotte in quella condizione forse da una maledizione. Un misterioso nemico che si muove sui tetti riesce però a risvegliarle perché ci affrontino, ed è così che assistiamo ai primi combattimenti del video.

I movimenti di WuKong sono limitati da una barra della stamina che diventa visibile solo più avanti, e benché questi duelli improvvisati si rivelino relativamente semplici da portare a termine con successo, i movimenti dei nemici nascondono trappole insidiose che possono recarci danni inaspettati, magari quando la battaglia è ormai conclusa.

Boss fight

Black Myth: WuKong, la barriera di fuoco durante il primo boss fight
Black Myth: WuKong, la barriera di fuoco durante il primo boss fight

Superate le "guardie" risvegliate dal misterioso nemico dai tratti scimmieschi simili a quelli del nostro personaggio, arriva il momento di affrontare questo avversario in maniera diretta, dando vita a una prima boss fight e rivelando, come detto, l'interfaccia in stile minimale che va a occupare la parte bassa dello schermo, indicando fra le altre cose la nostra salute e quella del boss, la stamina e un probabile indicatore della posizione di combattimento.

Anche durante queste sequenze è la neve a farla da padrone e a ribadire le capacità tecniche dell'Unreal Engine 5, mentre i colpi del boss tracciano profondi solchi e sollevano particelle a ogni impatto sul terreno: il risultato è spettacolare e viene ulteriormente valorizzato da un'effettistica applicata alle scie, che deforma istantaneamente l'aria per dare l'idea della velocità e della potenza di ogni singolo attacco.

Sistema di combattimento

Black Myth: WuKong, un momento spettacolare durante un boss fight
Black Myth: WuKong, un momento spettacolare durante un boss fight

WuKong non può parare? Sembra improbabile, eppure durante il duello il personaggio si limita, laddove possibile, a evitare i colpi del suo nemico, mettendo talvolta a segno schivate perfette che lasciano un'ombra residua e creano un breve bullet time di cui approfittare per infliggere danni all'avversario senza che possa reagire.

Ci sono inoltre delle mosse speciali, rappresentate in questo caso da quattro icone nella parte sinistra dello schermo, tutte caratterizzate da un periodo di cooldown. Una di esse crea una barriera di fuoco che funge da counter e va dunque attivata nell'istante in cui il nemico sta per entrare in contatto con noi.

L'esito finale dello scontro non viene rivelato, ma anche in questo caso il boss è in grado di tendere odiose trappole, facendo finta di implorare la nostra pietà per poi eseguire un portentoso fendente a tradimento.

Bestiario

Black Myth: WuKong, lo scontro con il drago
Black Myth: WuKong, lo scontro con il drago

Uccelli dal volto umano? Non mancano neppure quelli nel curioso bestiario di Black Myth: WuKong, che a un certo punto ci vedrà prendere il controllo proprio di una di queste creature e completare una spettacolare sezione in volo fra le montagne innevate, fino a raggiungere un lago di ghiaccio che farà da sfondo ad un'altra boss fight.

L'avversario stavolta appare decisamente più rognoso dello scimmiotto delle sequenze iniziali: parliamo di un vero e proprio drago cinese che vola ed emette attacchi elettrici, costringendoci a mantenere una certa distanza per evitare i suoi attacchi e ad approfittare delle rare situazioni in cui è possibile avvicinarlo per mettere a segno delle combo con il bastone.

Black Myth: WuKong, le foglie si muovono nel vento seguendo gli attacchi
Black Myth: WuKong, le foglie si muovono nel vento seguendo gli attacchi

Le sequenze conclusive del video rappresentano una sorta di carrellata in cui vengono mostrati numerosi altri nemici che ci troveremo ad affrontare durante la campagna, e che attingono inevitabilmente al medesimo immaginario: da uccelli con il volto di statua a enormi monaci senza braccia, da bestie armate di lunghe spade a orsi giganteschi che caricano con tutta la furia del mondo.

La quantità e la qualità delle cose mostrate in queste sequenze è a tratti sconvolgente. Se in alcuni momenti sono le folate di neve a impreziosire la resa visiva delle battaglie, in altri sono le tantissime foglie cadute dagli alberi che seguono la scia dei nostri attacchi. La cosa davvero incredibile però, è la qualità di ogni singola rappresentazione, che per il momento non sembra conoscere incertezze.

Black Myth: WuKong sembra un titolo assolutamente straordinario, ed è incredibile che un progetto dotato di tale spessore tecnico, artistico e di una struttura apparentemente così ricca (a giudicare dal numero di nemici mostrati finora) sia frutto del lavoro di un team di sviluppo indipendente. Le feature dell'Unreal Engine 5 fanno certamente la differenza, ma qui parliamo di talento, visione, gusto estetico e una grande consapevolezza relativa ai meccanismi del genere soulslike.

CERTEZZE

  • Tecnicamente e artisticamente strepitoso
  • Tantissimi nemici, uno più folle dell'altro
  • Gameplay davvero promettente

DUBBI

  • Ma come diavolo hanno fatto?
  • L'uscita è lontana
  • Struttura e tanti dettagli ancora oscuri