Call of Duty: Vanguard si esprime su PC al massimo delle sue potenzialità, com'era lecito attendersi. Dopo la recensione della versione console, eccoci dunque alle prese con il client Battle.net e le funzionalità esclusive dell'edizione Windows per l'ultimo episodio della serie sparatutto prodotta da Activision.
Episodio che ci proietta nelle fasi finali della seconda guerra mondiale, al comando della Task Force 1: una squadra speciale composta da soldati scelti di differenti nazionalità, ma che condividono il desiderio di abbattere i nazisti e porre fine al sanguinoso conflitto. Per riuscirci, però, dovranno addentrarsi nel cuore della Germania, alla ricerca dei documenti relativi al misterioso Progetto Phoenix.
Il gioco
Come probabilmente avrete letto nella recensione di Call of Duty: Vanguard, la campagna single player del gioco si divide in nove capitoli e tiene impegnati per cinque o sei ore, inframezzando sezioni di gameplay con filmati in CG utilizzati per introdurre di volta in volta i flashback dei quattro protagonisti e dunque ai loro precedenti incarichi.
Sperimentiamo in questo modo le capacità di coordinamento di Arthur Kingsley, che può impartire ordini ai propri compagni gestendo strategicamente gli scontri; le abilità da cecchino di Polina Petrova, in grado di distrarre i bersagli per poterli centrare dalla distanza; l'adrenalina di Wade Jackson, che gli permette di individuare i soldati ostili e colpirli in una sorta di bullet time; e infine l'esperienza di Lucas Riggs con gli esplosivi.
Peccato che la scarsa durata della campagna rende tali meccaniche fini a sé stesse, una espediente che nella fase finale dell'avventura trova finalmente un'applicazione corale, ma non riesce a nascondere l'estrema linearità di una progressione che purtroppo non ha imparato molto dalle interessanti variazioni sul tema di cui abbiamo parlato nella recensione di Call of Duty: Modern Warfare e nella recensione di Call of Duty: Black Ops Cold War.
Quello che ci viene proposto è dunque un episodio fin troppo classico e guidato, ma per fortuna sul piano del multiplayer la situazione cambia e non di poco. Caratterizzato da un approccio cross-play che consente agli utenti di tutte le piattaforme di giocare insieme, il comparto online di Vanguard si distingue per la grande immediatezza, nonché per la quantità di mappe e modalità disponibili già dal lancio.
Differenze fra PC e PS5
Laddove Black Ops Cold War utilizzava il ray tracing per aggiungere spessore visivo e fascino a sequenze altrimenti un po' anonime, quantomeno sulla piattaforma Windows, Call of Duty: Vanguard rinuncia purtroppo a tale tecnologia nonostante l'avvento delle console next-gen potesse essere uno sprono a rilanciarla, cercando invece di gestire in maniera tradizionale le luci, i riflessi e le ombre.
È proprio in tale frangente che si nota una delle differenze maggiori fra le versioni PC e PS5 del gioco, con la prima che gestisce gli effetti visivi a risoluzione piena, chiaramente in presenza di un hardware adeguato. La pioggia della missione iniziale sul treno appare dunque più definita, così come la screen space reflection nel flashback di Kinglsey: basta guardare le pozzanghere per rendersene conto, anche se in verità una tale nitidezza appare poco realistica.
Detto questo, in termini di qualità dell'immagine le due edizioni sono decisamente vicine, quasi indistinguibili: merito dell'efficacia delle tecniche di ricostruzione utilizzate sulle console di nuova generazione che sfruttano uno scaler dinamico davvero puntuale, in grado di mantenere i 60 fps in qualsiasi occasione e senza mai sgarrare, cosa che invece purtroppo non accade su PC.
Se infatti è vero che sono presenti ben tre diverse soluzioni per l'upscaling (risoluzione dinamica, DLSS e FidelityFX Super Resolution), le performance si rivelano generalmente inconsistenti, mostrando il fianco a cali anche importanti durante i filmati in tempo reale, laddove invece nel mezzo delle battaglie la fluidità viene mantenuta in maniera irreprensibile. Si tratta d'inconvenienti che gli sviluppatori sistemeranno con gli aggiornamenti, ma allo stato attuale non si può che storcere il naso.
Opzioni grafiche
Come ormai da tradizione per la serie, Call of Duty: Vanguard vanta un gran numero di opzioni grafiche che consentono di scalare l'esperienza a seconda della configurazione hardware di riferimento. In generale il motore grafico IW 8.0 si conferma leggero e ben ottimizzato, puntando ai 60 fps nella maggior parte situazioni pur dovendo scendere a qualche compromesso.
Per regolare la grafica del gioco sono disponibili tre differenti tabelle. La prima permette di modificare la risoluzione, attivare o meno la sincronia verticale e l'eventuale limite per il frame rate, accendere l'HDR (supportato dunque anche su PC) e calibrarlo, nonché impostare lo streaming on-demand delle texture esattamente come avviene su PS5. La compilazione degli shader, operazione discretamente lunga ma che avviene solo al primo avvio, può inoltre essere eseguita nuovamente.
Nella seconda tabella ci sono le opzioni grafiche avanzate, relative ai preset qualitativi. Oltre a quello generale, è possibile agire sulla risoluzione delle texture, il filtro anisotropico, la qualità e la risoluzione delle particelle, la resa dell'impatto di proiettili e spray, la qualità degli shader, la distanza visiva della tassellatura, del livello di dettaglio e degli oggetti minori, la qualità volumetrica, le ombre spaziali, la risoluzione dello shadow mapping, l'illuminazione particellare, l'occlusione ambientale e la screen space reflection.
Dopodiché ci sono le tecnologie di upscaling accennate in precedenza: DLSS su tre differenti preset (prestazioni, bilanciato e qualità), AMD FidelityFX Super Resolution su quattro preset (prestazioni, bilanciato, qualità e qualità ultra) e la semplice risoluzione dinamica che compare all'inizio della lista, ma che durante i nostri test non si è rivelata affatto efficace al fine di mantenere stabile il frame rate: probabilmente c'è un qualche problema che andrà risolto.
Prestazioni e conclusioni
Abbiamo provato Call of Duty: Vanguard principalmente su di un Lenovo Legion 5 Pro (qui la recensione), un laptop da gaming equipaggiato con una potente NVIDIA RTX 3070, che ci ha consentito di sperimentare l'esperienza dello sparatutto sviluppato da Sledgehammer Games senza scendere a compromessi, impostando tutte le regolazioni al massimo e ottenendo 60 fps fissi grazie all'uso di DLSS o Super Resolution.
Curiosi di verificare le prestazioni del gioco anche in ambito desktop e su di un pannello a 4K, sempre con una RTX 3070, abbiamo riscontrato 40-45 fotogrammi di media senza alcun upscaling, a risoluzione reale e con tutti gli effetti al massimo. Per raggiungere i 60 fps è stato anche qui necessario ricorrere a DLSS o alla Super Resolution: in entrambi i casi ci siamo trovati bene con il preset qualità, mentre l'ultra qualità della tecnologia AMD non riusciva a garantire la stessa consistenza.
La situazione si è rivelata naturalmente diversa con le modalità online, molto meno cariche dal punto di vista dell'effettistica: a parità di preset si passa tranquillamente a 80-90 frame al secondo, ed è ovviamente possibile puntare ai 120 fps laddove si accetti qualche sacrificio in termini di definizione grafica o si vadano ad alleggerire determinate regolazioni, ad esempio quelle relative alle ombre.
In generale la versione PC di Call of Duty: Vanguard non si discosta molto rispetto a quanto visto su PS5 e Xbox Series X, può puntare alla risoluzione piena ma solo a patto di possedere un hardware di fascia alta e in ogni caso mostra il fianco a qualche incertezza durante le cutscene in tempo reale.
Con questi presupposti è chiaramente un peccato che si sia rinunciato all'idea d'implementare il ray tracing per ottenere quello spunto in più, ma sul piano visivo i risultati raggiunti dal team di sviluppo rimangono comunque ottimi.