14

Clair Obscur: Expedition 33, l’arte che ha ispirato (e dipinto) il gioco

L'impressionismo, la Belle Époque e Art Nouveau: l'arte dietro (e dentro) l'arte di ​Clair Obscur: Expedition 33, un RPG che osa fondere arte in un mondo fantasy videoludico.

SPECIALE di Elisa Erriu   —   15/05/2025
La Tour Eiffel, vista sotto la lente di Clair Obscure: Expedition 33
Clair Obscur: Expedition 33
Clair Obscur: Expedition 33
Articoli News Video Immagini

"Se esiste qualcosa di santo, puro, sublime, qualcosa che assecondi questo smisurato desiderio di infinito e di vago che chiamano anima, questa è l'arte." A dirlo è stato un certo Gustave Flaubert, che ha dipinto con inchiostro su carta un certo libro, "Madame Bovary", un inno alla libertà e alla vita. Sarà vero e non un caso che oggi, un altro Gustave, ci presenti con folgorante chiarezza e colore la potenza devastante dell'arte. In Expedition 33 (sottotitolato Clair Obscur) l'arte è morte, l'arte è amore, l'arte è guerra e vita. L'arte è tutto. Lo catalogano, tra i generi videoludici, come un gioco di ruolo a turni si stampo giapponese con elementi in tempo reale, e altre sigle che si impastano in bocca come le gomme da masticare, ma quello che si dovrebbe dire è questo: Belle Époque.

Fin dalle prime fasi di sviluppo, gli autori di Expedition 33, i giovani e indipendenti Sandfall Interactive, fondati a Montpellier nel 2020 da Guillaume Broche, hanno dichiarato di aver tratto ispirazione dalla Belle Époque francese (circa 1870-1910), un periodo in cui Parigi dettava legge in arte, musica e letteratura. I riferimenti a questo movimento artistico si perdono nella tela del gameplay, a partire dalla misteriosa "nemica", la Pittrice, una colossale creatura che scandisce la vite e la morte delle persone, dipingendo numeri che simboleggiano esecuzioni silenziose di intere generazioni di persone. Ma la stessa arte, teatrale, decadente, si trova in un cast di altissimo profilo guidato da Andy Serkis e Charlie Cox. La stessa pittura viene usata nel sistema di combattimento, ponendo le basi per un nuovo dialogo tra videogioco e belle arti.

Cerchiamo di capire i pennelli, le tavolozze e i colori che hanno ispirato la visione del team, quali correnti pittoriche e architettoniche francesi tra XIX e XX secolo ci sono dietro le luci e ombre della narrazione e del gameplay. Perché dietro a Clair Obscur: Expedition 33, il confine tra gioco e galleria d'arte si fa sottile come una tela.

Origini creative e Belle Époque

In un'importante intervista pubblicata da UnrealEngine.com, poi riportata pure sul principale quotidiano nazionale francese, Le Monde, Tom Guillermin, co-fondatore di Sandfall Interactive e capo programmatore ha voluto ribadire: "il movimento Art Déco è stato di grande ispirazione nella creazione del design del nostro mondo. Parte di questa influenza si può riscontrare in altri giochi come Dishonored o persino Bioshock, ma riteniamo che Expedition 33 faccia qualcosa di diverso, fondendo il movimento Art Déco con il genere fantasy."

La luce di Mucha in  Clair Obscur: Expedition 33
La luce di Mucha in Clair Obscur: Expedition 33

Ha poi specificato come la Belle Époque stessa, "con la sua splendida architettura e la sua arte," abbia ovviamente contribuito a rendere il mondo ancora più vivo e a conferire al gioco un'atmosfera unica e originale, diversa da qualsiasi altra. "Credo che molti fan possano trovare somiglianze nel gameplay con i JRPG come Persona, Final Fantasy o Lost Odyssey. Credo che alcuni di questi giochi, insieme ad alcuni giochi d'azione come Sekiro , abbiano contribuito a ispirare il nostro sistema di combattimento, combinando il tradizionale combattimento a turni con contrattacchi e parate più reattivi basati sul tempismo. Per quanto riguarda la trama, c'è anche un romanzo francese intitolato La Horde du Contrevent, un romanzo fantasy su un gruppo di esploratori che viaggiano per il mondo, da cui il nostro gioco ha tratto ispirazione, creando una storia su persone che si avventurano nell'ignoto in un'avventura pericolosa."

L'Art Déco che ispirò l'Empire State Buildings è la stessa che ha ispirato Clair Obscur: Expedition 33
L'Art Déco che ispirò l'Empire State Buildings è la stessa che ha ispirato Clair Obscur: Expedition 33

Tutte queste influenze (e molte altre) hanno contribuito a dare forma alla visione originale del gioco e a sviluppare qualcosa che per i giocatori risultasse completamente unico. L'architettura in stile Art Nouveau - con le sue linee fluide, i motivi floreali e le forme organiche - emerge nei costumi degli esploratori e nei dettagli degli edifici, mentre la struttura urbanistica della mappa richiama le planimetrie ottocentesche di quartieri come il Faubourg Saint-Germain. A differenza dell'Art Déco, che predilige forme geometriche e simmetria, qui la morbidezza delle volute e l'ornamento naturalistico diventano filo conduttore estetico, restituendo quell'atmosfera "floreale" e in continua crescita tipica dell'epoca.

Clair Obscur: Expedition 33 arriverà su Nintendo Switch 2? Ecco il commento di Sandfall Clair Obscur: Expedition 33 arriverà su Nintendo Switch 2? Ecco il commento di Sandfall

Ogni scorcio, dalla piazza di provincia alle corti neoclassiche, è curato come un quadro impressionista, dove luce e colore danzano nelle pennellate di nuvole, riflessi sull'acqua e bagliori dorati al tramonto. Il risultato è una mappa che non è mero contorno, ma parte integrante della narrazione: camminare tra quelle architetture equivale a sfogliare un atlante artistico interattivo.

L’Impressionismo e i riferimenti pittorici

Gli sviluppatori ammettono di aver guardato ai dipinti di Monet e Renoir per impostare palette cromatiche e contrasti di luce, mentre la luce diffusa nei boschi e nei giardini botanici riecheggia i celebri "studi di paesaggio" dipinte en plein air dagli impressionisti. Le schermate di caricamento e i menù stessi sono punteggiati da texture che imitano la tela grezza, con bordi sfumati e dettagli accennati, quasi a voler suggerire all'utente che il gioco è un'installazione museale in continua evoluzione.

Le ispirazioni evidenti di Pierre-Auguste Renoir, uno dei massimi esponenti dell'impressionismo francese, in Clair Obscur: Expedition 33
Le ispirazioni evidenti di Pierre-Auguste Renoir, uno dei massimi esponenti dell'impressionismo francese, in Clair Obscur: Expedition 33

Le scene chiave - come il confronto con la Pittrice o il ritrovamento di antichi dipinti nel monastero abbandonato - sono coreografate come "tableaux vivants": il movimento dei personaggi traccia composizioni che ricordano le pose dei soggetti nelle opere di Degas o Sisley, enfatizzando il ritmo visivo e l'emozione del momento.

Altri riferimenti espliciti si possono trovare anche nel sistema di illuminazione "chiaroscuro" (dal francese clair obscur, guarda caso il titolo stesso del gioco): le ombre donano profondità e restituendo quell'equilibrio con le luci che rende drammatiche le scene più cupe, in omaggio alla tradizione barocca reinterpretata in chiave moderna.

Claude Monet negli sfondi di Clair Obscur: Expedition 33
Claude Monet negli sfondi di Clair Obscur: Expedition 33

Oltre ai grandi nomi dell'Impressionismo, il gioco omaggia indirettamente altri movimenti artistici del periodo: nei pressi dei bivacchi si possono trovare affreschi in stile Nabis, con contorni scuri e colori piatti; nelle rovine neogotiche emergono bassorilievi floreali e motivi giapponisti tipici dell'eclettismo ottocentesco. La colonna sonora, realizzata con archi e fiati in stile Belle Époque, si intreccia con il design visivo per offrire un'esperienza multisensoriale che trascende il semplice videogioco.

Il contributo di Andy Serkis

Se vogliamo parlare di arte in Expedition 33, faremmo un torto a non citare anche la partecipazione di Andy Serkis. L'attore interpreta il misterioso Renoir, nome evocativo del pittore augustaniano, e porta nella sua performance una sensibilità artistica viva, visiva, tangibile, frutto della sua esperienza nel motion capture e nella regia di contenuti immersivi. Serkis stesso ha più volte dichiarato che il medium videoludico è ormai indissolubilmente legato all'arte, capace di utilizzare tecnologie di animazione e capture per creare "quadri animati" di rara intensità emotiva.

Il Renoir di Andy Serkis
Il Renoir di Andy Serkis

Infatti la sua partecipazione non si limita alla sola interpretazione vocale: nei materiali promozionali e nelle interviste ha condiviso sketch e bozzetti preliminari, suggerendo pose drammatiche e gesti ispirati alle tele ottocentesche. La sua formazione teatrale e la conoscenza dei grandi maestri della pittura classica hanno influenzato il modo in cui la squadra di animazione ha affrontato il character design: ogni movimento di Renoir richiama la gestualità di un pittore mentre stende la tela, dall'inclinazione del busto alla posizione delle mani.

Il risultato è un personaggio che vive "nelle ombre e nella luce" del gioco, capace di trasmettere malinconia e speranza con un solo gesto del capo o un tratto di luce sul volto. Questa fusione tra recitazione, arte pittorica e tecnologia di capture rende Expedition 33 un esperimento unico, dove l'attore è anche "curatore" di immagini in movimento.

La squadra Clair Obscur: Expedition 33 casualmente simile alle sculture di Demetre Chiparus, celebre artista di Art Déco
La squadra Clair Obscur: Expedition 33 casualmente simile alle sculture di Demetre Chiparus, celebre artista di Art Déco

Hanno definito Clair Obscur: Expedition 33 in tanti modi, tutti collegati tutti con l'arte. Numerosi artisti condividono confronti tra screenshot e tele storiche, dimostrando la qualità degli shader e delle texture. Può essere un gioco un ponte tra arte del passato e arte del presente? La risposta la trovate appena dipingerete "start".