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Le demo più iconiche della prima PlayStation

Alla fine degli anni '90 le demo erano un ottimo strumento per valutare un acquisto: riscopriamo 10 versioni di prova che hanno fatto la storia di Playstation.

Le demo più iconiche della prima PlayStation
VIDEO di Diego Trovarelli   —   15/01/2023

Negli ultimi anni la loro popolarità è stata forse un po' in calo, anche per via della diffusione di internet, ma c'era un tempo in cui le demo rappresentavano un autentico tesoro per lo squattrinato studente che si trovava a ponderare un acquisto videoludico.

Oggi le immagini dei giochi viaggiano veloci in rete e sui canali degli streamer, ma una volta le versioni dimostrative, in vendita con le riviste specializzate, erano l'unico modo per toccare con mano il prodotto che si sarebbe aggiudicato i nostri sudati risparmi.

In questo ambito, la prima Playstation ha certamente fatto scuola, con decine di dischi demo che alla fine degli anni '90 hanno fatto sognare migliaia di giocatori proponendo spezzoni di futuri capolavori e mostrandone il potenziale. Riscopriamone 10 delle più iconiche.

Battle Arena Toshinden

La demo di Battle Arena Toshinden dimostrò al mondo di cosa era capace Playstation
La demo di Battle Arena Toshinden dimostrò al mondo di cosa era capace Playstation

Da questo punto di vista, assieme al primo, glorioso Wipeout, quella di Battle Arena Toshinden è forse la versione di prova che meglio di tutte ha sobillato la fantasia degli appassionati di videogiochi.

Il picchiaduro 3D con tanto di armi sviluppato da Tamsoft era una vera e propria dimostrazione di forza del nuovo gioiello di casa Sony, che mostrava i muscoli grazie a una grafica mai vista prima di allora e un gameplay pieno di possibilità.

E l'importanza della demo risiedeva proprio in questo obiettivo: assumere il ruolo di biglietto da visita da consegnare a tutti coloro che nel 1995 si stavano chiedendo quali fossero gli assi nella manica di quella bizzarra scatola grigia appena giunta sul mercato.

Sicuramente a Battle Arena Toshinden non andrà la medaglia di miglior picchiaduro della storia, ma se c'è qualcosa che la sua demo ha saputo fare dannatamente bene è stato aprire le porte di una nuova era del divertimento casalingo.

Crash Bandicoot

Crash Bandicoot si mostrò con una versione di prova semplice quanto accattivante
Crash Bandicoot si mostrò con una versione di prova semplice quanto accattivante

Inserita nel disco che offriva un assaggio delle uscite autunnali e natalizie del 1996, la demo di Crash Bandicoot è stata il seme da cui è germogliato uno dei marchi a cui Playstation deve gran parte della sua fortuna. Un solo livello, Jungle Rollers, e la mitica mascotte di Naughty Dog si guadagnò subito la simpatia del pubblico, tra smorfie, attacchi rotanti e nemici improbabili.

Un titolo che rivoluzionò il panorama dei platform con idee accattivanti e meccaniche accessibili, forte di un protagonista che sarebbe ben presto entrato nell'olimpo dei personaggi più amati dai videogiocatori di tutto il mondo.

Lo stage giocabile nella demo era lineare e molto semplice in termini di scenario, e aveva il solo compito di gettare le basi stilistiche e dinamiche della versione finale che sarebbe arrivata sugli scaffali per la fine dell'anno. Eppure si rivelò una piccola esperienza che gli utenti ripeterono ancora e ancora grazie alla sua immediatezza e a una massiccia dose di follia; uno degli antipasti più gustosi di un cd che comprendeva, tra gli altri, anche Tekken 2 e Destruction Derby 2.

Gran Turismo

Gran Turismo colpì il mondo dei videogiochi con la forza di un meteorite
Gran Turismo colpì il mondo dei videogiochi con la forza di un meteorite

Inutile girarci intorno: l'impatto che la versione di prova di Gran Turismo ebbe sul pubblico fu quello di una bomba atomica. Chiunque ebbe la fortuna di inserire nel vano disco della prima Playstation il leggendario cd "demo one", probabilmente ricorda ancora oggi quello stupore e il cacciavite usato per riavvitare la mascella che nel frattempo era caduta sul pavimento.

Tuttavia l'offerta era davvero esigua: tre automobili disponibili - una Honda NSX, una Chevrolet Corvette e una Subaru Impreza -, una sola pista - Clubman Stage Route 5 - e poco più di un minuto a disposizione per fare più strada possibile nell'arco di due giri.

Sul finire del secolo scorso, lo spezzone dell'opera targata Polyphony Digital ha senza dubbio vinto la palma di demo più consumata dai videogiocatori, merito di un comparto grafico senza precedenti che toccava vette di realismo inesplorate per l'epoca. Sgasare senza vergogna prima della partenza, appoggiarsi agli avversari in curva, schiantarsi contro un muro senza farsi un graffio... da quella demo abbiamo imparato tutto questo e il fatto che i confini a 32 bit di Playstation forse erano più ampi di quanto immaginassimo.

Tekken 3

Eddy Gordo in Tekken 3 era un vero demonio imprevedibile
Eddy Gordo in Tekken 3 era un vero demonio imprevedibile

Ancora il disco "demo one" e ancora un pezzo da novanta. È praticamente impossibile dire qualcosa che non sia stato già espresso su Tekken 3. Quello sviluppato da Namco è stato il picchiaduro 3D sovrano del genere per molti anni, un punto di riferimento capace di ispirare e dare l'esempio ma mai di essere raggiunto.

La versione di prova era alquanto scarna e metteva a disposizione del giocatore giusto un paio di lottatori utilizzabili, tra cui quell'Eddy Gordo le cui movenze imprevedibili avrebbero spinto i nostri futuri avversari umani a nominare invano parecchie divinità.

La qualità e la profondità del gameplay erano caratteristiche ben visibili già nell'edizione per sala giochi datata 1997; pregi che spinsero i giocatori a consumare la demo fantasticando a occhi aperti sull'uscita della controparte casalinga, che sarebbe arrivata in Europa a settembre dell'anno successivo.

Resident Evil 2

La demo Resident Evil 2 si interrompeva dopo 10 minuti esatti
La demo Resident Evil 2 si interrompeva dopo 10 minuti esatti

Senza dubbio la demo di un titolo sconosciuto può sorprendere e generare aspettative attorno al progetto, ma è niente in confronto a ciò che suscita il primo gameplay del sequel di un gioco che ha fatto faville. È il caso di Resident Evil 2 e della sua versione di prova contenuta nel disco "euro demo 31".

La prima avventura in salsa zombie firmata da Capcom si rivelò un successo planetario di critica e pubblico nel 1996, macinando record che chiamarono a gran voce un seguito. L'incubo di Leon Kennedy e Claire Redfield si mostrò con un assaggio a tempo che per 10 minuti ci faceva zigzagare attraverso una Raccoon City sottosopra, fino a raggiungere la tanto agognata stazione di polizia.

Una manciata di sequenze che bastò a scatenare l'hype del pubblico, che continuò a ripetere quelle poche sezioni fino allo sfinimento. O meglio, fino all'uscita della versione finale, l'8 maggio 1998; una data che consegnò alla storia uno dei migliori survival horror mai realizzati.

ISS PRO 98

Ronarid, Rivalno, Ziderm... e chi se le scorda le meravigliose storpiature di ISS PRO 98?
Ronarid, Rivalno, Ziderm... e chi se le scorda le meravigliose storpiature di ISS PRO 98?

"Eh, il calcio di oggi non è mica come quello di una volta...". Non negatelo: anche voi avete sentito spesso e volentieri questa affermazione, ma solo se siete dei videogiocatori di lungo corso sarete in grado di comprendere quant'è vera. Anni luce prima del mezzo suicidio videoludico di e-Football, infatti, c'era un periodo il cui il mondo del pallone virtuale era dominato da Konami e dalla sua ricetta tutta a base di giocabilità e nomi storpiati.

La demo di International Superstar Soccer Pro 98, inclusa nel cd "euro demo 38", rappresentò un autentico spartiacque tra il passato e il futuro del calcio su console: la frenesia e l'inevitabile superficialità che avevano contraddistinto fino ad allora le produzioni pallonare cedevano il passo a un approccio più ragionato e simulativo, in cui un'azione costruita con perizia è sempre migliore di una soluzione estemporanea.

La rivoluzione epocale condotta da Shingo Takatsuka fu una sorta di nuovo big bang nel panorama dei titoli sportivi, di cui la versione di prova che replicava la finale mondiale tra Francia e Brasile simboleggia la prima scintilla.

Driver

Sulle strade di Driver tutto era permesso
Sulle strade di Driver tutto era permesso

Un gioco di guida ma non un racing game. Un'indagine poliziesca ma senza poter scendere dall'auto. Driver è stato adrenalina pura, un omaggio al cinema anni '70 in cui lo stridio degli pneumatici andava di pari passo con partiture musicali degne di Lalo Schifrin.

L'utenza Playstation ne ebbe una breve dimostrazione una volta avviato il cd "euro demo 44", grazie a una Miami assolata in cui far strillare le gomme e mettere a dura prova il contachilometri. L'opera di Reflections Interactive proponeva un modo del tutto nuovo di esplorare le città virtuali su quattro ruote, offrendo una libertà di movimento e cazzeggio capace di succhiare via pomeriggi interi.

La versione definitiva avrebbe messo sul piatto ben quattro metropoli americane in cui scorrazzare - New York, San Francisco, Los Angeles e, appunto, Miami - ma il fascino e la quantità di ore che la città della Florida ha saputo rubarci con quella demo è rimasto inarrivabile.

Ape Escape

Il sistema di controllo di Ape Escape prevedeva l'esclusivo utilizzo di un DualShock
Il sistema di controllo di Ape Escape prevedeva l'esclusivo utilizzo di un DualShock

Una demo per molti ma non per tutti. No, non siamo noi a dirlo ma il messaggio che compariva all'avvio della versione di prova di un certo titolo, inserita nel cd "euro demo 47". Quella di Ape Escape passò alla storia come la demo giocabile esclusivamente con le levette analogiche del DualShock, il nuovo controller Playstation appena arrivato sul mercato che si preparava a mandare in pensione il vecchio pad.

Il platform di Sony forniva un generoso assaggio dell'esperienza: un paio di livelli in cui socializzare con le dinamiche di gioco, e una sezione dedicata all'allenamento nella quale prendere confidenza con i comandi e i gadget a disposizione.

L'avventura scimmiesca di Spike si aggiudicò senza dubbio la coccarda di "Rivelazione 1999", con il suo mix di meccaniche fresche e idee fuori di testa, accompagnate da un gameplay intelligente e in grado di valorizzare al massimo le possibilità offerte dall'avveniristico controller della casa giapponese.

Metal Gear Solid

Quando scattava l'allerta in Metal Gear Solid erano guai seri
Quando scattava l'allerta in Metal Gear Solid erano guai seri

Il "To be continued" che più ci ha fatto sbavare nella storia delle prime demo Playstation, poco ma sicuro. Dopo averci steso con l'incredibile trailer presentato all'E3 del 1997 - che in verità mostrava elementi e azioni che poi non sarebbero state inserite nel prodotto finito - Metal Gear Solid arrivò in versione giocabile con il disco "euro demo 42".

Il ritorno in forma "solida" del mito creato da Hideo Kojima ci catapultava a Shadow Moses, isola-fortezza nel mare di Bering sotto il controllo dell'unità FOXHOUND, gruppo di agenti scelti che minaccia di lanciare una testata nucleare contro gli Stati Uniti.

La demo seguiva lo sbarco di Solid Snake sull'isola e la sua infiltrazione all'interno della struttura principale, prima di interrompersi di botto con un eloquente "coming soon". La sofferenza per quella fine così improvvisa era pari solo all'esaltazione per ciò che avevamo vissuto giocando: soluzioni di gameplay che avrebbero fatto la storia (impossibile dimenticare i colpi sul muro per attirare le guardie); un approccio stealth innovativo, e uno stato di allerta da panico in cui sembrava di avere il cervello trafitto da mille coltelli.

La leggenda in 3D di una delle saghe più importanti dell'universo videoludico era appena cominciata.

Silent Hill

La scuola di Silent Hill riusciva nell'impresa di far rimpiangere quella italiana
La scuola di Silent Hill riusciva nell'impresa di far rimpiangere quella italiana

Metal Gear Solid approdò sugli scaffali dei negozi europei a febbraio del 1999; l'avventura era contenuta in due dischi, ma all'interno della confezione i giocatori ne trovarono un terzo. Una volta avviato il cd, l'utente si trovava per qualche minuto a vestire i panni di Harry Mason, un poveraccio immerso in un tormento vischioso fatto di nebbia densa come ovatta e sangue rappreso.

Con Silent Hill, Konami lanciava la sfida al monopolio di Resident Evil nel campo del terrore videoludico, battendo però un sentiero differente e più infido: quello dell'horror psicologico, in cui a incutere timore non è ciò che si vede ma quello che si nasconde nell'ombra.

L'atmosfera che si respirava durante la sezione ambientata nella scuola elementare era opprimente, e tutte le componenti messe in campo dagli sviluppatori contribuivano a creare una sensazione di inquietudine costante: dai movimenti legnosi di Harry, al debole bagliore della nostra torcia, unica fonte di luce a disposizione.

La versione di prova di Silent Hill si impose come una delle esperienze più disturbanti dei primi anni di vita di Playstation, una piccola spirale di malessere che presentò al mondo intero un marchio divenuto ben presto una pietra miliare del genere.

E voi? Quali sono le demo che vi sono rimaste nel cuore? Ditecelo nei commenti.