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Diablo 4, stagione 9: vale la pena tornare a Sanctuarium?

La Stagione 9 mette Diablo 4 a confronto con i peccati: non solo quelli degli Horadrim, ma soprattutto quelli di Blizzard.

SPECIALE di Christian Colli   —   12/07/2025
Diablo IV
Diablo IV: Vessel of Hatred
Diablo IV: Vessel of Hatred
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Mettiamoci nei panni dei giocatori che si avvicinano a Diablo IV per la prima volta, per esempio tutti quelli che stanno approfittando del PlayStation Plus di questo mese: loro si trovano a giocare una versione notevolmente migliorata del titolo che Blizzard ha immesso sul mercato più di due anni fa, com'è normale che sia con i live service. Nel tempo questi titoli sono aggiornati più e più volte, spesso seguendo i suggerimenti e i desideri del pubblico, qualche volta invece no. Non è raro che gli sviluppatori facciano qualche passo più lungo della gamba che si trasforma in uno scivolone, e non sempre fanno marcia indietro.

Ma tutti gli altri che hanno seguito la strana parabola di Diablo IV come si potrebbero rapportare a una stagione numero nove, in cui per l'ennesima volta si ricomincia da capo l'avventura a Sanctuarium? Bastano poche novità e qualche cambiamento a tenere ancora in piedi l'ultima fatica Blizzard o c'è davvero bisogno di una nuova espansione? Proviamo a rispondere a questa domanda partendo da un'altra: come sono questi Peccati degli Horadrim?

I peccati degli Horadrim

Per chi non lo sapesse, gli Horadrim sono un antico ordine fondato per sconfiggere i Primi Maligni con l'aiuto di Tyrael e delle sue pietre dell'anima. Secoli prima di Diablo IV, gli Horadrim riuscirono nel loro intento, non senza grandi sacrifici. Il più importante degli Horadrim è stato indubbiamente Deckard Cain, che ci ha accompagnato in Diablo e Diablo II, trovando poi la morte in Diablo III: se pensavate che Blizzard non l'avrebbe riesumato nel quarto capitolo, vi sbagliavate.

Precisiamo che Cain non torna di persona, è il suo retaggio a parlare per lui. La nuova questline, infatti, ci vedrà scavare nei segreti degli Horadrim: inizia a Cerrigar, dalla druida Bryona, e ci porterà a cercare le Reliquie di Sangue sigillate da Donan durante la campagna principale, reliquie che stanno diventando sempre più fragili e rischiano di liberare il demone Astaroth, che potrebbe tornare a mettere Sanctuarium a ferro e fuoco. Inutile dire che Astaroth si libererà comunque dalla sua prigione e dovremo affrontarlo in un nuovo scontro più complesso e sofisticato, probabilmente tra i migliori di Diablo IV. Nessuna sorpresa: è una delle aggiunte più pubblicizzate dell'aggiornamento e diventerà uno dei boss che imparerete a sconfiggere ancora e ancora nel corso della stagione.

L'iter è sempre il solito. Se avete già completato la campagna, potete intraprendere la nuova missione con un personaggio nel reame Eterno o stagionale, sbloccando le varie funzionalità della stagione strada facendo. La nuova missione si completa in poche ore ed esprime la volontà di Blizzard di raccontare la storia di Diablo IV a spizzichi e bocconi attraverso le stagioni, approfondendo certi aspetti dell'immaginario o alcuni personaggi. È una scelta controversa; sono sottotrame interessanti che arricchiscono l'affresco del franchise, ma al tempo stesso sembrano estemporanee, inconsistenti: riempitivi in attesa della vera ciccia nella prossima espansione.

Gli Incantesimi Horadrici sono la caratteristica principale dell'aggiornamento
Gli Incantesimi Horadrici sono la caratteristica principale dell'aggiornamento

Ogni stagione di Diablo IV è caratterizzata da una meccanica inedita che stravolge (o quasi) il gameplay collaudato delle classi, permettendo l'invenzione di build inedite e originali, tra le quali spiccano quelle più popolari e performanti che, come si suol dire, diventano "meta". In questa stagione abbiamo gli Incantesimi Horadrici, che permettono di personalizzare le abilità di classe con una certa fantasia combinando tre elementi: il Catalizzatore, che stabilisce la funzione aggiuntiva di un incantesimo, facendolo brillare sulla barra delle azioni quando pronto; l'Infusione, che attribuisce all'incantesimo le sue capacità offensive e, a un certo punto, indebolisce anche i nemici; e l'Arcanum, infine, che garantisce una pletora di effetti specifici in sinergia con il Catalizzatore.

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La progressione nella stagione 9 ruota tutta intorno alle combinazioni di Incantesimi Horadrici e Gioielli Horadrici, un nuovo tipo di gemma che possiamo fabbricare dalla difficoltà Tormento in poi e incastonare in anelli e amuleti per potenziare le nostre abilità modificate. Tutti i materiali necessari a costruire Incantesimi e Gioielli Horadrici, come i Tomi Horadrici e i Frammenti di gemma, si trovano nelle Camere rinforzate degli Horadrim, spedizioni a tempo in miniatura nascoste nelle Spedizioni da Incubo, che Blizzard ha riprogettato per l'occasione - insieme al sistema degli affissi - aggiungendo nuovi ostacoli e sfide. I cosiddetti Incubi Crescenti, ad esempio, rappresentano una gradita alternativa endgame alle vecchie spedizioni, essendo combinazioni casuali di tre spedizioni consecutive a difficoltà crescente che culminano nello scontro col summenzionato e redivivo Astaroth.

Impressioni e preoccupazioni

Dicevamo che un giocatore che si avvicina ora a Diablo IV o che si è avvicinato da relativamente poco potrebbe cominciare con entusiasmo questa stagione 9 che, sulla carta, ha tutto ciò che serve al GDR Blizzard per catturare e mantenere l'interesse almeno per qualche settimana, se non qualche mese: nuove funzionalità, nuove combinazioni, un percorso stagionale rinnovato con relative ricompense (tra cui un'adorabile cane zombie per mascotte, Dante) e altri contenuti da scoprire, sbloccare, fare e rifare.

Il nuovo scontro con Astaroth è uno dei migliori del gioco
Il nuovo scontro con Astaroth è uno dei migliori del gioco

Il grind non dovrebbe essere estraneo a un giocatore di Diablo; anzi, sarebbe assurdo giocare Diablo IV senza la pazienza e la determinazione che servono ad accumulare le risorse e l'equipaggiamento necessari a migliorare il personaggio. E in questo senso Diablo IV diventa sempre più approcciabile e generoso, al netto di un bilanciamento risicato che rende alcune build estremamente forti e altre decisamente meno divertenti da giocare: il sistema in generale, però, garantisce una tale varietà che è impossibile non trovare una build meta che faccia al caso nostro.

Il problema non sta nella matematica del gameplay, che lascia il tempo che trova: ogni stagione aggiunge qualcosa e toglie qualcos'altro, e non staremo a fare sterili elenchi di abilità, oggetti Unici e build. Il problema non sta nemmeno nel Reliquario che, aspramente criticato dalla comunità giocante la scorsa stagione, è tornato praticamente tale e quale, con in più una sfumatura predatoria che non abbiamo particolarmente apprezzato. Viene da chiedersi, invece, quanto possa ancora funzionare la formula a stagioni perché, a guardarsi intorno, sembra chiaro che moltissimi giocatori comincino a trovarla estremamente ridondante. Sono naturalmente i fan più assidui del titolo Blizzard che tornano ogni stagione, completano il Percorso e vestono più personaggi, prima di chiudere fino alla stagione successiva, ma in generale qualcosa si è incrinato nella formula stagionale tanto cara a Diablo e a moltissimi altri giochi dello stesso genere, ma non solo.

La progressione nella stagione 9 è fantasiosa ma vincolata a un bilanciamento sul filo del rasoio
La progressione nella stagione 9 è fantasiosa ma vincolata a un bilanciamento sul filo del rasoio

Diciamo che anche Blizzard sembrerebbe aver preso sottogamba questa strategia da alcuni mesi. Dopo il rilancio di Diablo IV con l'espansione Vessel of Hatred sembrava aver trovato la quadra, salvo poi ricadere nella cattiva abitudine di cambiare il minimo sindacale a ogni stagione, sostituire una funzionalità vecchia con una nuova - che, in tutta onestà, alla fine si assomigliano un po' tutte - e aggiungere nuovi boss o modalità di farming che si sommano nella stagione ancora dopo, offrendo ai giocatori una maggiore varietà di scelta nella progressione, e questo è insindacabile, ma contemporaneamente appesantendo lo scheletro di un gioco che continua a rinnovarsi senza cambiare mai davvero.

È chiaro che dovremo aspettare la prossima espansione per vedere smuovere le acque di Sanctuarium, ma considerando la decisione di Blizzard di ridurre la durata delle stagioni, c'è da chiedersi quante ancora ci separino dal prossimo passo nell'evoluzione di una delle serie più antiche e amate dello sviluppatore di Irvine, oggi imprigionata in un loop temporale con una preoccupante carenza di idee e inventiva.