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Dying Light: The Beast, Crane torna più bestiale che mai

Il protagonista del primo Dying Light torna in The Beast con nuovi poteri e una rinnovata voglia di sterminare orde di non morti.

PROVATO di Luca Forte   —   21/07/2025
Il protagonista Kyle Crane bastona un non morto
Dying Light: The Beast
Dying Light: The Beast
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La serie Dying Light vanta dei numeri clamorosi: con soli due episodi e mezzo, infatti, ha totalizzato quasi 50 milioni di copie. Non è un caso, quindi, che Techland, uno degli studi dal pedigree più scintillante della Polonia, basi le sue fortune su questo progetto. Quando si fissano le aspettative su questi livelli, parliamo di un 87 di media Metacritic di The Following e qualche decina di milioni di copie, persino le prestazioni di un ottimo prodotto come Dying Light 2: Stay Human cominciano a stare strette.

Per questo motivo con The Beast lo studio polacco ha deciso di staccarsi dal secondo capitolo e tornare a parlare di Kyle Crane, il protagonista del primo episodio, creduto disperso per oltre 20 anni.

Originariamente concepito come DLC narrativo per Dying Light 2, negli anni Dying Light: The Beast è diventato un gioco indipendente, un vero e proprio nuovo capitolo della serie. Tanto che, dopo averlo provato per 4 ore e aver parlato coi suoi creatori, pensiamo di aver solo sfiorato la superficie della bestia.

La bestia

Dopo aver provato a salvare il mondo dalla pandemia che lo ha messo in ginocchio, Kyle Crane dovrà provare a salvare sé stesso. Nei 20 anni che ci separano dalla fine di The Following, infatti, il protagonista è finito nelle mani del misterioso Barone che, ironia della sorte, ha sperimentato su di lui il virus che per tanto tempo ha combattuto.

Sfuggito in qualche modo alle cure del suo carceriere (la nostra demo cominciava in medias res), Crane non è uscito immutato da questi esperimenti. La prigionia lo ha reso sicuramente più duro e spietato, ma soprattutto ha lasciato dentro di lui una vera e propria bestia, che esce allo scoperto raggiunti determinati livelli di rabbia. Una volta trasformato, l'ex agente GRE viene pervaso da una cieca violenza, che lo rende inarrestabile.

A differenza degli altri infetti, però, Crane dopo breve tempo è in grado di tornare sé stesso e di riprendere il controllo e le fattezze umane. Cosa gli sta succedendo? Esiste una cura? Ma soprattutto, è possibile usare questo potere per prendersi una rivincita nei confronti del Barone?

Castor Woods non è un luogo accogliente
Castor Woods non è un luogo accogliente

Inseguendo queste risposte ci inoltreremo a Castor Woods, un'incantevole zona rurale, ricca di foreste e paesi incantati, che adesso si è trasformata in un incubo fatto di paludi, rovine e non morti.

Quanto esce e sarà gratis per tutti?

La data d'uscita di Dying Light: The Beast è fissata per il 22 agosto 2025 su PC, PlayStation 5, Xbox Series X|S e, più avanti, anche su PlayStation 4 e Xbox One. Il titolo sarà gratuito per chi ha comprato la Ultimate Edition di Dying Light 2 prima del 22 agosto 2024, mentre chi prenoterà il gioco otterrà il pacchetto "Hero of Harran", che include vestiti, armi e veicoli ispirati al primo capitolo.

Benvenuti a Castor Woods

L'ambientazione è una delle protagoniste indiscusse di questa nuova avventura. Nonostante per i creatori il taglio sarà "più europeo", l'ispirazione dichiarata è quella di Twin Peaks, ma qui la minaccia non è solo eterea e psicologica: i non morti da affrontare sono tanti e arrabbiati e il gameplay di The Beast è decisamente più viscerale dei precedenti episodi. Soprattutto quando cala la notte e con l'oscurità arrivano esseri ancora più aggressivi e dinamici. La morfologia dell'ambientazione, oltretutto, è pensata per facilitare le fughe e il parkour, con piccoli centri abitati che lasciano lo spazio a boschi e praterie, nelle quali correre a perdifiato grazie a nuove animazioni e un sistema più fluido, per quanto ancora lontano anni luce da quello di un Assassin's Creed, tanto per non fare nomi.

Cala la notte in Dying Light: The Beast e iniziano i problemi
Cala la notte in Dying Light: The Beast e iniziano i problemi

Nonostante le rinnovate capacità atletiche di Crane, The Beast è popolato da esseri temibili di ogni forma e dimensione, capaci di soverchiare numericamente, ma anche di picchiare duro. Il nuovo Dying Light si può giocare sia in maniera "classica", ovvero correndo da un punto all'altro della mappa, sfruttando i tetti per restare lontani dagli infetti e usare le armi, magari contundenti, solo quando necessario, ma fa di tutto per spingervi a tentare un approccio più diretto e viscerale, sfruttando quelli che sono i poteri della Bestia.

Inizialmente il protagonista avrà ben poco controllo sulla Bestia: combattendo si riempie progressivamente una speciale barra che, una volta colma, dà il via alla trasformazione, ovvero una manciata di secondi nei quali Crane ottiene una forza e una resistenza sovrumane con le quali può letteralmente fare a pezzi gli avversari a mani nude. Una condizione utile per svicolare dalle situazioni più affollate e complicate, ma anche per affrontare i "boss" del gioco e scalfire la loro pelle coriacea.

Da 'umani' The Beast è un Dying Light, tutto corse e parkour
Da "umani" The Beast è un Dying Light, tutto corse e parkour

Il protagonista, infatti, non è l'unico sventurato che è stato usato come cavia dal Barone: Castor Woods pullula di bestie simili a Crane e quest'ultimo ha una buona ragione per dar loro la caccia: diventare sempre più potente. Come dicevamo l'ex agente GRE ha decisamente dismesso i panni dell'eroe senza macchia ed è più un cacciatore sulle orme della sua preda. Per catturare il Barone, però, necessita sia di alleati, da trovare tra i superstiti della zona, sia di poteri, questi ultimi da mungere dalle altre Bestie sconfitte.

Bober il Castoro presenta la Castor Woods di Dying Light: The Beast nel nuovo trailer Bober il Castoro presenta la Castor Woods di Dying Light: The Beast nel nuovo trailer

Dal punto di vista del gameplay questa situazione si traduce da una parte con un sistema a missioni che dovrebbe perlomeno garantire la libertà di scegliere quale compito seguire, dall'altra è presente un albero delle abilità della Bestia che progressivamente rende la trasformazione sia più flessibile (dato che si potrà avere la possibilità di attivare il potere quando si vuole), sia più potente, con nuove mosse, come la capacità di sollevare oggetti pesanti e scagliarli contro i nemici.

Un pizzico di gioco di ruolo

Sotto la scorza di un action in prima persona, si possono trovare alcuni elementi ruolistici pensati per dare più profondità all'esperienza, oltre che un senso di progressione. Oltre alla gestione delle missioni e dei boss, alcuni dei quali opzionali, Crane potrà acquisire sia nuove abilità di Bestia, sia nuova capacità da essere umano. Se le prime possono essere migliorate solo dopo aver estratto il DNA ai boss sconfitti, le altre salgono di livello in maniera più classica, ovvero portando a termine le missioni e abbattendo i nemici. Così facendo si potranno attutire le cadute, ma anche facilitare l'uso di armi o diminuire il consumo di materiali.

Le armi da fuoco sono presenti, ma sparare, perlomeno inizialmente, non sempre è una buona opzione
Le armi da fuoco sono presenti, ma sparare, perlomeno inizialmente, non sempre è una buona opzione

L'arsenale a disposizione, infatti, non solo non è infinito, ma tende anche a deteriorarsi con l'uso: materiali di scarto, rifiuti e rottami trovati in giro possono essere sfruttati per riparare le cose, ma anche per potenziarle o creare nuovi oggetti, come bombe, cure o esche. Anche i vestiti non sono semplici orpelli estetici, ma nascondono un parametro armatura che poco sorprendentemente migliora la resistenza ai danni.

Si tratta di elementi ruolistici all'acqua di rose, è vero, ma aiutano comunque a indirizzare il gioco verso le proprie attitudini (preferite scappare o combattere corpo a corpo? Trovare nuove armi o riparare le vecchie?) oltre che dare l'impressione di diventare sempre più forti e di dominare Castor Woods.

Diventare la Bestia dà soddisfazioni, ma anche un bel lanciagranate non scherza contro i nemici più grossi...
Diventare la Bestia dà soddisfazioni, ma anche un bel lanciagranate non scherza contro i nemici più grossi...

L'incidenza di questi potenziamenti, oltretutto, andrà verificata quando avremo un quadro completo del gioco. Techland, infatti, ha assicurato che gli infetti non sono gli unici pericoli di The Beast: presto gli scagnozzi del Barone cominceranno a mettersi sulle tracce di Crane armati fino ai denti e, come già succede in natura, l'uomo è il predatore più pericoloso.

Le prime ore

Nonostante Techland non abbia mostrato le scene di apertura, molto probabilmente per evitare spoiler compromettenti, la nostra demo è partita nel momento in cui Crane è sfuggito al Barone e ha messo i piedi per la prima volta a Castor Woods. La sua presenza non è passata inosservata, tanto che la misteriosa Olivia si mette immediatamente in contatto con lui: è vero che, come sempre accade nei videogiochi, questo genere di personaggi ci spinge a fare il lavoro sporco al loro posto, ma in cambio ci ripaga con informazioni e soprattutto con la capacità di assorbire il potere delle altre Bestie.

Con una mascotte come Bober il Castoro, cosa potrà andare mai storto a Castor Woods?
Con una mascotte come Bober il Castoro, cosa potrà andare mai storto a Castor Woods?

Una volta messo al sicuro il vecchio monastero che farà da base per tutta la lunga avventura (si parla di una trentina di ore per completarla al 100%), si parte alla ricerca di alleati, anche loro poco sorprendentemente bisognosi del nostro aiuto. In poche parole, le prime ore si aprono in maniera piuttosto classica, ma è così che progressivamente vengono introdotti i vari coprotagonisti, i poteri della Bestia, il ciclo giorno e notte e tutta la struttura di gioco.

Struttura che promette di essere libera, con missioni opzionali, eventi dinamici (come il salvare dei sopravvissuti sparsi per la mappa), mezzi di trasporto da guidare e segreti da trovare che cambieranno tra il giorno e la notte. Presso le basi si potrà scegliere se far scorrere il tempo, in modo da affrontare determinate sessioni con la luce o al chiaro di luna, con tutte le difficoltà del caso. Ovviamente le missioni principali saranno maggiormente guidate, con eventi predefiniti e combattimenti più strutturati, che proveranno a mettere in risalto sia le abilità del giocatore, sia quelle dei nemici. In poche ore abbiamo già dovuto affrontare nemici giganteschi che caricano come tori, altri velocissimi in grado di fare salti lunghissimi e sputare robaccia, altri che non è possibile combattere, ma dai quali bisogna scappare a gambe levate.

Crane non andrà leggero coi nemici e non disdegnerà prendersi qualche piccola rivincita
Crane non andrà leggero coi nemici e non disdegnerà prendersi qualche piccola rivincita

Dal punto di vista tecnico, oltretutto, Dying Light: The Beast sembra già piuttosto maturo: durante la nostra prova non abbiamo avuto grossi problemi, se non alcune sbavature nell'interfaccia di gioco, per esempio troppo buia durante la notte o poco visibile durante le "indagini", o durante le fasi di parkour, con il protagonista che non è riuscito ad "agganciare" al volo la piattaforma che puntavamo.

Techland non sembra voler reinventare la ruota, ma confezionare un'avventura intensa e sufficientemente varia, che tenga impegnati fino a quando i poteri della Bestia finalmente apriranno le porte al gameplay e differenzieranno questo capitolo dagli altri della serie, caratterizzandolo come più maturo, viscerale, diretto e fisico.

Prendere a pugni mostri come questo dà sempre soddisfazioni
Prendere a pugni mostri come questo dà sempre soddisfazioni

Il tutto senza sottovalutare la modalità cooperativa che, come sempre, potrebbe dare una marcia in più a tutta l'esperienza. Per The Beast, Techland ha reintrodotto una modalità coop a 4 giocatori con progressione condivisa: in altre parole ognuno partecipa alla sessione col proprio personaggio e sarà in grado di "portare a casa" tutto l'equipaggiamento ottenuto, le missioni completate e l'esperienza accumulata. Niente cross-play, sfortunatamente, ma in 4 le cose dovrebbero farsi ancora più intense e divertenti. Peccato che non ci sia nessuna giustificazione narrativa alla presenza di quattro Bestie a Castor Woods. Ci saranno quattro Kyle Crane in altre parole, ma il divertimento potenziale potrebbe spingere a chiudere un occhio.

Dopo 4 ore di gioco abbiamo l'impressione di aver solo grattato sotto la superficie di Dying Light: The Beast. Non perché ci aspettiamo chissà quale innovazione sotto il profilo delle missioni o della struttura di gioco, quanto perché abbiamo sbloccato solo i primi poteri della Bestia. Come questi cambieranno il gameplay? Il flusso tra missioni e parkour sarà turbato dalla potenza di Crane? La storia riuscirà a reggere per tutta la durata del gioco? Per ora abbiamo "solo" tra le mani un nuovo solidissimo action, bello da vedere e divertente da giocare, forse non originalissimo, ma in grado di intrattenere col suo mix di fughe, battaglie e intermezzi narrativi. Sarà abbastanza per bissare il successo del primo capitolo? Non lo sappiamo, ma manca solo poco più di un mese all'uscita e poi potremo scoprire se la Techland è riuscita a liberare la Bestia.

CERTEZZE

  • I poteri della Bestia potrebbero essere una gustosa novità
  • L'infarinatura ruolistica è sempre benvenuta
  • Tecnicamente piacevole
  • È Dying Light

DUBBI

  • Non sembra voler reinventare la ruota
  • Qualche piccolo problema nell'interfaccia e nella fluidità di gioco