A differenza dei capitoli precedenti, Dying Light: The Beast non offrirà ai giocatori la possibilità di influenzare profondamente la trama attraverso le proprie scelte. Con questo nuovo titolo, Techland inaugura una nuova direzione narrativa: una storia più lineare, con un unico finale canonico valido per tutti.
Lo ha confermato il franchise director Tymon Smektała, spiegando che una struttura basata sulle scelte dei giocatori funziona solo se i giochi successivi ne rispettano le conseguenze. In pratica, lo studio preferisce evitare bivi narrativi significativi se poi è costretto a stabilire retroattivamente cosa è canonico e cosa no per mantenere una coerenza narrativa nel lungo termine. The Beast, ad esempio, rende plausibile solo uno dei finali alternativi visti nell'espansione The Following.
Le parole di Smektała
Intervistato da GamesRadar+, Smektała ha dichiarato che "non ci sarà una scelta" finale in Dying Light: The Beast. "Penso che la narrazione lineare ci permetta di essere gestire più direttamente e di definire in modo canonico la direzione futura della serie," ha spiegato. "Quando dai ai giocatori la possibilità di scegliere, a essere onesti, non dovresti poi stabilire cosa è canonico e cosa no."
"Penso che, andando avanti, vorremmo essere un po' più canonici", ha aggiunto. "Vorremmo avere un controllo completo su ciò che facciamo con ogni futuro gioco di Dying Light, soprattutto perché abbiamo molti piani per il futuro. Quindi vogliamo essere sicuri che la storia vada dove vogliamo che vada."
Vi ricordiamo che Dying Light: The Beast è stato recentemente rinviato, con la nuova data di uscita fissata al 19 settembre su PS5, Xbox Series X|S e PC. Sono in programma anche delle versioni PS4 e Xbox One, che dovrebbero arrivare nei negozi entro la fine dell'anno.