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Fallout 76, lo stato del gioco

A un mese e mezzo dal lancio, torniamo sul controverso Fallout 76: come si è evoluto il titolo online di Bethesda?

PROVATO di Emanuele Gregori   —   31/12/2018

Era la seconda metà di novembre, quella durante la quale eravamo chiamati a giocare a fondo e giudicare uno dei titoli più rischiosi e controversi degli ultimi anni: Fallout 76. Non ce ne vogliano quelli che ancora non sono riusciti a digerire la nostra recensione ed il voto assegnatogli, ma nonostante la quantità esorbitante di problemi sorti in Bethesda dal finire di quelle settimane, il pensiero su Fallout 76 resta assolutamente il medesimo. Allo stesso mondo non cambia la convinzione che titoli di questo genere (come accade da sempre) richiedano un tempo di gestazione estremamente più esteso per produrre considerazioni finali sull'effettiva qualità del lavoro svolto dallo sviluppatore. Ciò non cambia che il consumatore è chiamato, ipoteticamente, a giocare proprio ora a questo specifico titolo, ed è giusto che sia consapevole di cosa funziona e cosa no. Tornare in Appalachia dopo circa 40 giorni è stato strano. Da una parte le atmosfere estremamente riuscite del mondo di gioco ci hanno fatti sentire nuovamente a casa, convinti che (a livello di scenario) si tratti ancora di un Fallout a tutti gli effetti. Al contrario, le problematiche riscontrate in sede di recensione sono ancora tutte lì, ben lungi dall'essere risolte.

Fallout 76 3

Gli aggiustamenti graditi

Nel corso delle settimane trascorse, il titolo è arrivato fino alla versione 1.0.31, dopo una serie di aggiornamenti che hanno principalmente tentato di risolvere una quantità esageratamente alta di bug. Scordatevi ovviamente l'aggiunta di nuovi contenuti sostanziali, o l'arrivo di un qualche tipo di DLC gratuito corposo, promesso da Bethesda ma che è facile attendersi nei prossimi mesi. Nel frattempo, però, alcune richieste riguardo piccole variazioni interessanti alla formula di gioco sono state accontentate. Tra queste spiccano l'aumento degli oggetti depositabili (che tra l'altro aumenteranno ancora ulteriormente) e la recentissima possibilità di riassegnare i punti S.P.E.C.I.A.L.. Come avevamo già detto in sede di recensione, il fatto di essere obbligati a tenere la propria build senza aver mai più la possibilità di modificarla, a dispetto invece dei perk continuamente scambiabili, risultava tedioso a lungo andare, soprattutto per un titolo votato all'esperienza multigiocatore. L'ultima patch ha permanentemente modificato questo dettaglio, consentendo a tutti i giocatori oltre il livello 50 (il massimo dal punto di vista dei punti abilità acquisibili attualmente) di scegliere ad ogni successivo level up di ottenere una nuova carta, o di riassegnare un punto S.P.E.C.I.A.L. sulla caratteristica che più lo aggrada. Non si tratta certamente del cambio radicale e tempestivo richiesto da molti, ma è pur sempre un modo di venire incontro alle richieste dei giocatori. Certamente chi avesse intenzione di modificare drasticamente le proprie statistiche avrebbe bisogno di un tempo esageratamente alto, precludendosi oltretutto l'acquisizione di nuove carte. Accanto a questi cambiamenti tanto attesi, si accostano migliorie di piccolo conto, ma certamente gradite, come quella che gestisce in maniera migliore il posizionamento del proprio C.A.M.P., permettendovi anche di scegliere di cambiare mondo istantaneamente, nel caso capitiate in uno dove il vostro spazio di terreno è già occupato. Come è facile comprendere, nulla di tutto questo andrà a modificare, attualmente, il giudizio finale che si aveva nei confronti del titolo appena uscito sul mercato. Chi lo odiava precedentemente continuerà a farlo, e chi è stato in grado di apprezzarlo perpetrerà a sua volta questa scelta. Di sicuro è arrivato il momento che Bethesda pubblichi qualche nuovo contenuto corposo, quantomeno per limitare i danni generati da una quantità esorbitante di bug ancora presenti (nonostante le tante patch correttive) e per invogliare i giocatori già stanchi a tornare sul titolo, prima di riporlo definitivamente nel cassetto delle occasioni mancate.

Fallout 76 16

RolePlay

Un piccolo box merita una delle derive maggiormente apprezzate da quella piccola schiera di veri e proprio affezionati all'Appalachia. Nonostante problemi più che ragguardevoli, come la totale mancanza di scelta del proprio server di appartenenza, una gestione delle transazioni veramente poco intuitiva e l'impossibilità di dare un senso ai vari compiti da cittadino che il gioco vorrebbe portarci a eseguire, il role play è uno degli elementi che tiene in vita il gioco. Esistono veri e propri ritrovi online, dove la gente si organizza quotidianamente per giocare di ruolo su Fallout. Ciò significa entrare in partita ed impersonare in tutto e per tutto il proprio alter ego. Negli atteggiamenti, nel tono di voce che gli si vuole donare, nelle mansioni che lo riguardano e nel modo di trattare con gli altri giocatori. Tutto ciò risulta davvero poco intuitivo in Fallout 76, rispetto a titoli survival decisamente più agevoli in termini di organizzazione. Ciò non toglie che il grande appeal dell'ambientazione e dell'affiatamento del nucleo di giocatori abbia portato alla nascita di personaggi davvero folli, come la guida turistica che scorta giocatori nelle zone più pericolose in cambio di tappi oppure quelli che provano a mantenere alto il nome del genere umano facendo volontariato verso chi è meno abbiente in gioco.

Quel che c'è all'orizzonte

Al netto di ciò che abbiamo appena affermato, non mancano certamente le voci e le mezze conferme per quanto riguarda i primi corposi aggiornamenti del 2019. Nonostante non esista ancora una data specifica, sembrerebbe essere in dirittura d'arrivo il primo vault aggiuntivo del gioco. Come più volte annunciato da Bethesda nel corso dei mesi, gli aggiornamenti al titolo avrebbero portato anche all'apertura di ulteriori vault, oltre al nostro 76. Il primo di quelli che sembrano essere trapelati è il vault 94, apparentemente deserto e all'interno del quale la vegetazione ha inspiegabilmente preso il sopravvento. Una serie di quest e sottoquest dovrebbero scaturire dall'apertura di questo nuovo spazio esplorabile, ma tutto è ancora avvolto nel nebuloso vortice dei rumor, arrivando addirittura a parlare di riferimenti e collegamenti al vault 22 di New Vegas. Questi sarebbero certamente fondati, se si pensa che il rifugio in questione, nel capitolo curato da Obsidian, era proprio stato teatro di un esperimento su spore vegetali che ne avevano poi preso il sopravvento, fino ad arrivare alle zone immediatamente esterne alla grande porta. A fianco a questi dettagli figura invece un'altra aggiunta, questa volta ufficialmente confermata da Bethesda stessa, che ha che fare con una nuova ed inedita modalità PVP. A quanto pare si tratterà sempre di un'attività con alcuni elementi cooperativi, della quale ancora non si conoscono i dettagli se non la particolarità di non avere nessun tipo di restrizione nei confronti del gioco competitivo. Gli stessi ragazzi di Bethesda affermano di essere presi dal test della modalità in sessioni apposite organizzate in ufficio, e che il divertimento che ne sta scaturendo li spinge a non veder l'ora di mostrarla al pubblico. Tralasciando le ovvie considerazioni adatte alla sana propaganda, sappiamo che l'obiettivo è di lanciare questa nuova modalità entro il primo trimestre del 2019. La gestione del sistema competitivo è sempre stato uno dei punti più dibattuti di Fallout 76. La realtà è che attualmente il PVP è sostanzialmente inesistente, o comunque quasi del tutto superfluo, motivo per il quale la curiosità di fronte a questa aggiunta potrebbe facilmente prendere il sopravvento nelle voglie di quei giocatori ancora divertiti dal titolo.

Fallout 76 2