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Game of Thrones: Kingsroad, abbiamo provato la demo dell’action-RPG per PC e mobile

Sentimenti contrastanti hanno accompagnato la nostra prova con Game of Thrones Kingsroad, gioco che corre il rischio di accontentare solo gli azionisti di Warner Bros.

PROVATO di Lorenzo Kobe Fazio   —   04/03/2025
Il primo piano del mercenario, uno dei tre personaggi utilizzabili in Game of Thrones: Kingsroad
Game of Thrones: Kingsroad
Game of Thrones: Kingsroad
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A conti fatti, stiamo ancora attendendo un grande gioco dedicato a Game of Thrones. La fortunata serie di romanzi scritti da George R. R. Martin, che è entrata nell'immaginario del grande pubblico anche grazie all'ottimo adattamento per il piccolo schermo prodotto da HBO, per quanto rappresenti lo sfondo ideale per un raffinato, complesso e visivamente intrigante gioco di ruolo, finora non ha goduto di una trasposizione videoludica degna del suo nome. Telltale ci è forse arrivata più vicina di altri, con un'avventura tutta bivi narrativi delle sue, ma all'epoca ci parse poco più di un contentino in attesa di ben altro.

Lievemente fuori tempo massimo, per usare un eufemismo, Game of Thrones: Kingsroad si è presentato al pubblico durante i The Game Awards, lo scorso dicembre. Forte di una regia convincente, nonché dei volti digitalizzati degli attori che hanno prestato le fattezze a Jon Snow, Varys e compagnia bella, il video ha saputo infondere una discreta dose di ottimismo in tutti coloro che desiderano, da troppi anni ormai, una intensa e coinvolgente epopea ambientata a Westeros.

La demo che ci ha intrattenuto negli ultimi giorni, generosissima per quantità di ore di prova regalateci, ci ha tuttavia restituito le dimensioni di un'esperienza molto controversa, che potrebbe smorzare gli entusiasmi, al netto di aver palesato una qualità globale più che discreta. Se eravate rimasti al già citato trailer, se in quell'occasione vi eravate fatti l'idea di un action in terza persona con qualche elemento ruolistico, preparatevi a restare delusi. Non perché Game of Thrones: Kingsroad non sia anche questo, ma perché, purtroppo, molto probabilmente sarà anche altro.

Tutto ciò che di buono ha da offrire Westeros

Partiamo da un dato di fatto: il primo contatto con la creatura di Netmarble, gli stessi di Solo Leveling:ARISE, è sorprendentemente positivo, a patto di non aspettarsi qualcosa di particolarmente originale, né di estremamente rifinito. Questo action-RPG in terza persona a mondo aperto, ostenta personalità e una certa dose di carattere sin dalla prima schermata di gioco, ovverosia quando vi sarà chiesto di personalizzare e scegliere una tra le tre classi disponibili.

Il cavaliere usa la spada, il mercenario una pesante ascia a due mani, l'assassino si affida ad una coppia di coltelli. Utilizzando i pre-set dei vari menù, le opzioni disponibili per ogni parte del corpo non sono moltissime, a dire il vero, e con pochi click potrete amalgamare un personaggio tutto sommato credibile e in linea con lo spirito e le coordinate estetiche a cui ci ha abituati la serie TV.

L'ulteriore conferma di avere a che fare con un prodotto realizzato con una certa cura di fondo, la si ha non appena si assiste alla scena d'intermezzo che innesca la narrazione che fungerà da collante tra le varie missioni a cui potrete prendere parte. Figli bastardi di una famiglia nobiliare del nord, dovrete recarvi a Castle Black per rendere omaggio ad uno zio. Purtroppo, quella che è una semplice visita di piacere, si tramuterà presto in una pericolosa missione di ricerca di Jon Snow, di cui si sono perse le tracce al di là della Barriera.

L'imponente Barriera, evocativa e soffocante quanto basta
L'imponente Barriera, evocativa e soffocante quanto basta

Sebbene le premesse non siano particolarmente originali, sebbene i dialoghi non affrontino chissà quali tematiche sfaccettate, la regia virtuale e la discreta modellazione delle espressioni facciali dei personaggi coinvolti restituiscono i contorni di un gioco che anche sul fronte narrativo ha tutte le ambizioni e tutta la volontà di dire la sua.

La Westeros disegnata da Netmarble, inoltre, non sfigura affatto. La grafica, va da sé, non mira a settare nuovi standard. Trattandosi di un gioco che esordirà anche su iOS e Android, il nostro PC equipaggiato di NVIDIA RTX 3090 Ti è riuscito a gestire il software senza il minimo problema, né mostrando il fianco a particolari incertezze o titubanze. Il colpo d'occhio generale è soddisfacente, non c'è dubbio, ma soffermandosi sui dettagli vengono ovviamente a galla i compromessi volutamente innescati per consentire di fruire Game of Thrones Kingsroad anche su smartphone.

Game of Thrones: Kingsroad è ambientato subito dopo le Nozze Rosse
Game of Thrones: Kingsroad è ambientato subito dopo le Nozze Rosse

La demo, come detto, ci ha inizialmente accolti nelle gelide lande del nord, proprio a Castle Black a due passi dalla Barriera, consentendoci in seguito di spingerci più a sud, lì dove la tundra concede qualche colore in più, una vegetazione più ricca e piccoli centri abitati più vivaci. In questo viaggio, abbiamo potuto apprezzare panorami ben amalgamati, simili, anche in termini di fotografia, a quanto apprezzato nella serie TV. Anche i personaggi, sulle prime, denotano una discreta cura realizzativa, sebbene le animazioni siano tutt'altro che fluide. Fatto salvo qualche rallentamento, non siamo incappati in chissà quali problematiche. Bug e crash non hanno in alcun modo intaccato la nostra esperienza.

Insomma, sulle prime Game of Thrones: Kingsroad non ha per nulla le fattezze di un free-to-play che in qualche modo, e per forza di cose, dovrà strizzare l'occhiolino a Genshin Impact e a determinate meccaniche classiche di un gacha game. L'investimento in termini di valori produttivi è evidente. Inoltre, non c'è traccia di risorse da farmare o di forzieri che una volta aperti elargiscono loot in maniera casuale. L'illusione, ed è proprio da qui che derivano i sentimenti contrastanti esperiti durante la prova, tuttavia non dura molto.

Non proprio un gacha, almeno non adesso

Che qualcosa si muova in quella direzione, quella di Geshin Impact e compagnia bella per intenderci, lo si nota non appena si dà un'occhiata all'interfaccia di gioco. Icone, segnali, tappe sulla mappa, didascalie dedicate a mosse e abilità del personaggio. La schermata è un vero e proprio collage di indicatori, elementi che rendono indubbiamente più semplice capire cosa stia accadendo sullo schermo, ma che influenzano negativamente l'impatto scenico e banalizzano sin da subito la progressione.

L'avventura promette di condurci in molti dei luoghi più famosi di Game of Thrones
L'avventura promette di condurci in molti dei luoghi più famosi di Game of Thrones

Come se non bastasse, anche il corposissimo menù mette subito in chiaro quanto Game of Thrones: Kingsroad più che erigersi su una complessa trama di meccaniche, basi la sua ragione d'esistere su un soverchiante sistema di raccolta e spesa di determinate risorse. Monete, materie prime, collezionabili specifici, le valute da reinvestire per migliorare equipaggiamento, attributi e skill del personaggio sono molte, sintomo di come il gioco, molto probabilmente, dopo la spinta iniziale protesa a galvanizzare l'utente, lo incentiverà a mettere mano al portafogli per ridurre il tempo investito nella raccolta di risorse.

Del resto, altro segnale che il titolo prenda effettivamente spunto da Geshin Impact e che guardi in quella direzione, non mancano nemmeno obiettivi giornaliere e settimanali, oltre ad una nutritissima lista di micro-missioni destinate al rilascio continuo di dopamina con cui tenere avvinghiato l'utente allo schermo. Va da sé che simili pratiche e meccaniche possano avere il loro fascino su una certa tipologia di videogiocatori, ma in questa sede è necessario specificare la vera natura di Game of Thrones: Kingsroad, tantopiù che questa è celata sotto uno strato ludico che, a conti fatti, funziona anche relativamente bene.

Nella demo non c'era traccia di microtransazioni, se non per alcuni oggetti cosmetici. Sarà così anche nella versione finale del gioco?
Nella demo non c'era traccia di microtransazioni, se non per alcuni oggetti cosmetici. Sarà così anche nella versione finale del gioco?

Purtroppo, una volta scelta la classe, almeno in questa fase, il gioco non consente di cambiarla in alcun modo, né di modificare la tipologia d'arma imbracciata dal proprio alter ego. Come se non bastasse, indossando nuovo equipaggiamento, l'aspetto dell'eroe non cambierà di una virgola. Sbavature, se vogliamo, ma che in un gioco con aspirazioni ruolistiche pesano e non poco.

Ciononostante, proprio a partire dal criticato menù principale, si scoprono tanti dettagli che stuzzicheranno i palati di chi ama creare build estremamente efficienti. Armi e armature aumenteranno il livello di forza generale del personaggio, un po' come accade in Destiny 2, mentre artefatti e sigilli gli doneranno particolari bonus passivi. Non mancano ovviamente gli alberi delle abilità. Il primo è dedicato all'incremento di specifici parametri, come la difesa, l'attacco o la capacità di non farsi individuare dagli avversari. L'altro, invece, gestisce le combo e le mosse speciali, attivabili rispettando specifici tempi di ricarica. Interessante notare come avrete modo di potenziare ogni singola combo, attribuendo a ciascuna anche effetti secondari come il sanguinamento, il congelamento e così via.

I combattimenti lesinano anche sulla varietà di nemici affrontabili e in questo neanche i boss introducono chissà quali novità
I combattimenti lesinano anche sulla varietà di nemici affrontabili e in questo neanche i boss introducono chissà quali novità

Considerando i vari negozi sparsi per i vari accampamenti, ognuno generoso di potenziamenti per il vostro equipaggiamento, ne viene fuori una struttura legata alla gestione del personaggio piuttosto sfaccettata e profonda. Viste le premesse, dunque, si prova il doppio del rammarico non appena ci si accorge che sul campo di battaglia il combattimento vero e proprio si riveli meno appassionante e sfidante di quanto preventivato.

Tra un dialogo e l'altro, tra una cavalcata e l'altra verso l'ennesima tappa della mappa da raggiungere inseguendo pedissequamente l'indicatore a schermo, capiterà di dover sfoderare l'arma. Indipendentemente dalla classe scelta, le differenze sono davvero minime in termini di rapidità degli attacchi e i set di mosse, potrete combinare attacchi leggeri e pesanti per dare vita alle varie combo in vostro possesso, oppure affidarvi alle già citate mosse speciali vincolate alla ricarica. Infine, per difendervi potrete esibirvi in una sempre efficace schivata. La profondità del sistema di combattimento è molto relativa, insomma, e sebbene non si giunga mai all'estremo del button mashing più indiscriminato, non c'è traccia del tecnicismo di un soulslike, né della precisione di esecuzione richiesta in un raffinato action. Ciò, tuttavia, rappresenta solo relativamente un difetto, dal momento che un'esperienza più leggera potrebbe comunque avere i suoi estimatori.

Ogni classe può sfruttare una specifica arma a distanza, ma i proiettili disponibili sono davvero pochi
Ogni classe può sfruttare una specifica arma a distanza, ma i proiettili disponibili sono davvero pochi

Purtroppo, allo stato attuale, ci pensano le terribili animazioni e le hitbox assolutamente arbitrarie a mortificare pesantemente questo aspetto del gioco. Ci aspettavamo un certo grado di approssimazione, certo, ma in certi casi i modelli poligonali attaccano e difendono letteralmente dalla distanza, rendendo le offensive e le schivate una sfida con la fortuna, invece che un'operazione calcolata.

Anche le fasi stealth patiscono problematiche simili. Volendolo, difatti, potrete approcciarvi al nemico con un basso profilo, strategia che potrebbe tornarvi utile soprattutto quando vi intrufolerete nei campi base più affollati. In questo caso, purtroppo, potrebbe sia capitarvi di non essere scoperti pur camminando tranquillamente in bella vista, sia di essere scovati anche quando sarete assolutamente sicuri di essere nascosti in un cespuglio.

Naturalmente potrete giocare insieme a qualche vostro amico, rendendo l'esperienza di gioco sicuramente più divertente
Naturalmente potrete giocare insieme a qualche vostro amico, rendendo l'esperienza di gioco sicuramente più divertente

C'è un certo grado di imprecisione di fondo, insomma, che tuttavia non ci ha impedito di concludere la nostra lunga prova senza collezionare nemmeno un game over, segno di un livello di difficoltà molto (troppo) contenuto, almeno per questa demo.

Ci sono due modi per giudicare la demo di Game of Thrones: Kingsroad. Il primo commenta direttamente i pregi e le carenze annotate durante le dieci ore che abbiamo concesso al gioco. Grafica, trama e gestione del personaggio sono sicuramente ambiti che, pur non brillando particolarmente, rendono l'esperienza piacevole e interessante. Sistema di combattimento e progressione dell'avventura, al contrario, al momento restano grosse incognite, tra problemi di hitbox gravi e missioni poco ispirate che si consumano e completano senza particolari variazioni. Il gioco di per sé, insomma, al momento denota tanti punti di forza, quanti difetti, sebbene globalmente non possiamo negare di esserci divertiti. L'altro modo di giudicare questa demo, invece, è più sottile e guarda al futuro del gioco in questione, un futuro ancora avvolto nel mistero come pure lo è la data di uscita precisa. Quanto visto nella demo, infatti, sembra una versione volutamente priva di certe meccaniche proprie dei gacha. Gli unici oggetti acquistabili, difatti, erano oggetti puramente e prettamente cosmetici, ottenibili scambiando valuta virtuale accumulata attraverso missioni e incarichi. Sarà così anche nella versione del gioco? Game of Thrones: Kingsroad farà a meno di pratiche pay-to-win anche all'indomani della sua pubblicazione? Per rispondere a queste domande dovremo attendere un giorno imprecisato della seconda metà del 2025, quando la creatura di Netmarble debutterà su PC e mobile.

CERTEZZE

  • Graficamente e narrativamente convincente
  • Gestione del personaggio sfaccettata

DUBBI

  • Grossi problemi con le hitbox
  • Troppe missioni simili tra loro
  • Quanto impatteranno gli acquisti con valuta reale nell'esperienza di gioco?