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I giochi di Dragon Ball che non avete mai sentito nominare

Ecco una selezione di giochi sconosciuti (o quasi) dedicati all'opera di Akira Toriyama, Dragon Ball.

I giochi di Dragon Ball che non avete mai sentito nominare
VIDEO di Raffaele Staccini   —   06/05/2023

Dragon Ball è una serie che non muore mai. Dopo più di 30 anniil manga di Akira Toriyama è ancora sulla cresta dell'onda e con l'annuncio del nuovo Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi si appresta a riportare sul mercato una delle serie di picchiaduro più amate dai fan, nonché l'ennesima avventura di Goku e compagni.

Ma se oggi anche progetti meno ambiziosi come Dragon Ball: The Breakers arrivano fino a noi, c'è stato un tempo in cui erano molti i giochi di Dragon Ball a rimanere confinati in Giappone. Oggi vogliamo quindi raccontarvi quelli più particolari, in una raccolta dei giochi di Dragon Ball che forse non avete mai sentito nominare.

Dragon Ball Online

La schermata di selezione del personaggio di Dragon Ball Online
La schermata di selezione del personaggio di Dragon Ball Online

Del primo della lista ne avrete sentito parlare se ci seguite già da un po', visto che Dragon Ball Online lo abbiamo trattato in uno speciale sui giochi dedicati all'universo di Akira Toriyama che sono stati cancellati. Ha comunque senso fare un piccolo ripasso anche qui, perché il progetto è uno di quelli che hanno avuto ripercussioni importanti.

L'MMORPG attivo in Corea, Taiwan e Hong Kong tra il 2010 e il 2013 è infatti il diretto predecessore di uno dei tie-in di maggior successo legato alle avventure di Goku, ovvero la serie Xenoverse. La beta di Dragon Ball Online è stata attiva per ben tre anni e voleva portare alla creazione di un seguito di Dragon Ball Z ben prima che Dragon Ball Super potesse anche solo essere pensato.

La storia era ambientata in un futuro molto lontano, oltre 200 anni dopo le avventure di Goku, e vedeva protagonisti dei Pattugliatori temporali incaricati di fermare chi voleva modificare il passato per evitare stravolgimenti nel presente. Pattugliatori impersonati ovviamente dai giocatori tramite il primo editor del personaggio nella storia di Dragon Ball, con la presenza di tre razze: majin, namecciani e terrestri ormai completamente mescolati ai Saiyan.

Se conoscete Xenoverse potete immaginare in modo abbastanza chiaro la struttura della campagna, anche perché è stato qui che hanno fatto il loro esordio cattivi come Towa e Mira. Purtroppo il progetto è stato chiuso ben prima della pubblicazione ufficiale e per questo dalle nostre parti sono in pochi a sapere della sua esistenza.

Battle Stadium D.O.N.

Il roster di Battle Stadium D.O.N.
Il roster di Battle Stadium D.O.N.

Un Super Smash Bros con i personaggi dei manga. Battle Stadium D.O.N. non è un gioco dedicato solo a Dragon Ball, ma con la super licenza Shonen Jump permetteva di avere accesso anche ai personaggi principali di Naruto e One Piece. Avevamo dunque i primi 5 membri della ciurma di Rufy, oltre ovviamente al loro capitano; Naruto, Sasuke e altri 4 dei più famosi ninja di Masashi Kishimoto; infine, potevamo controllare Goku, Vegeta, Gohan, Trunks, Piccolo e tre super cattivi di Dragon Ball, ovvero Freezer, Cell e Buu.

Le meccaniche erano quelle classiche dei picchiaduro in stile Smash, ma con una condizione di vittoria particolare: caricare al massimo la propria barra della salute prima di tutti gli altri. Battle Stadium D.O.N. è uscito su GameCube e PlayStation 2 nel 2006, ma da allora è rimasto confinato in Giappone risultando sconosciuto ai più. Non che fosse un capolavoro, comunque: Famitsu lo aveva valutato con un 26 su 40 che lo poneva poco sopra la sufficienza.

Dragon Ball: Dragon Daihikyō

L'artwork della scatola di Dragon Ball: Dragon Daihikyō
L'artwork della scatola di Dragon Ball: Dragon Daihikyō

Il primo gioco di Dragon Ball per console. L'unico gioco di Dragon Ball realizzato senza il coinvolgimento di Bandai prima, e Bandai Namco poi. Tra i tanti record dello sconosciuto Dragon Ball: Dragon Daihikyō c'è anche quello di essere uscito su una console che probabilmente nessuno di voi conosce: il Super Cassette Vision di Epoch. Tra l'altro il gioco non era nemmeno un GDR o un picchiaduro, bensì un semplice shoot'em up dove Goku fa lo slaloom con la sua nuvola Speedy tra onde di energia mentre colpisce i nemici col suo bastone allungabile.

Dragon Ball: Great Demon King's Revival

Dragon Ball Great Demon King's Revival aveva un sistema di gioco molto particolare
Dragon Ball Great Demon King's Revival aveva un sistema di gioco molto particolare

Dopo Dragon Ball: Il segreto di Shenron, un classico picchiaduro a scorrimento per NES che negli Stati Uniti era stato pubblicato senza alcun riferimento al manga di Akira Toriyama e con un generico protagonista esperto di kung-fu, nel 1988 fu Dragon Ball: Great Demon King's Revival a raccontarci la serie in modo particolare. Questo gioco pubblicato su Famicom solo in Giappone era uno strano mix tra gioco di ruolo e gioco da tavolo con le carte. La formula ebbe grande successo in patria, ma questo non bastò a far arrivare in Occidente nessuno dei 5 giochi usciti negli anni su NES e Super Nintendo.

Dragon Ball Z: Super Gokuden

Uno dei quiz di Dragon Ball Z: Gokuden, qui tradotto in inglese con una mod
Uno dei quiz di Dragon Ball Z: Gokuden, qui tradotto in inglese con una mod

Lo stesso destino è toccato anche un'altra serie dalle meccaniche particolari. Il primo Dragon Ball Z: Super Gokuden arrivò nel 1995 su Super Famicom presentandosi come un gioco di ruolo dove si devono superare diversi quiz: per farlo occorre rispondere nel modo più fedele possibile a quanto succede nella storia di Dragon Ball. Insomma, se non si era visto l'anime o letto il manga era complicato andare avanti.

Il seguito, che copriva gli eventi fino alla battaglia con Freezer, aveva poi anche diversi finali legati ad alcune scelte sbagliate, che potevano portare a situazioni negative o a veri e propri game over.

Dragon Radar Mobile

Un'immagine promozionale di Dragon Radar Mobile
Un'immagine promozionale di Dragon Radar Mobile

Ammettiamolo: chi tra noi non ha mai desiderato il radar cerca sfere di Bulma? Chi non ha fantasticato di localizzare le sfere del drago per chiedere a Shenron di avere un paio di mutandine da donna? Ah no, scusate, quello era il desiderio solo di quel pervertito di Oscar.

A parte tutto, comunque, nel 2007 Bandai aveva deciso di assecondare la nostra smania compulsiva e aveva cominciato a vendere il Dragon Radar Mobile, un gioco portatile LCD che aveva la stessa forma dell'apparecchio sviluppato da Capsule Corporation. Il gioco aveva due diverse modalità, che sfruttavano un accelerometro interno per combattere, cercare le sfere o sfidare gli amici. Un prodotto sicuramente simpatico, che nel corso degli anni è stato riproposto in più varianti e del quale conoscevate già l'esistenza se avete visto il nostro speciale sui giochi più strani dedicati a Dragon Ball.

Se non siete corsi a leggerlo vi invitiamo a farlo; se invece l'avevate già spulciato diteci nei commenti qua sotto quali sono i giochi di questa lista che per qualche motivo avevate già provato e quelli che non avevate mai sentito nominare.