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IGF 2019, vediamo i giochi in lizza per il GOTY indie

Come ogni anno GDC significa anche IGF, ossia Independent Games Festival, con sei giochi che concorrono per diventare i GOTY della scena indie.

SPECIALE di Simone Tagliaferri   —   15/03/2019

Dal 18 al 22 marzo 2019 si terrà la GDC 2019, ossia la Game Developers Conference, evento in cui gli sviluppatori di tutto il mondo si riuniscono per discutere delle novità dell'industria in seminari e tavole rotonde. Da anni ormai, a margine della manifestazione, si svolgono alcuni eventi collaterali, il cui più noto è l'Independent Games Festival, IGF 2019 per gli amici, che possiamo considerare come la notte degli Oscar degli sviluppatori indipendenti. La sera del 20 marzo (ora di San Francisco) saranno quindi assegnati i premi per le migliori produzioni indipendenti già disponibili o in uscita entro breve. Per sapere come sono stati selezionati i giochi, potete fare riferimento alla pagina del regolamento ufficiale dell'IGF 2019. Da notare che quest'anno lo sponsor principale della manifestazione è Microsoft, con il programma ID@Xbox, segno di un rinnovato interesse verso la scena indipendente del colosso di Redmond. Non manca il supporto di Valve, che come al solito metterà in evidenza i giochi selezionati su Steam durante e nei giorni successivi alla premiazione.

Gdc15

Come saprete, il premio più prestigioso assegnato durante la serata dell'IGF è il Seumas McNally Grand Prize, che prende il nome da uno sviluppatore indie morto per un linfoma di Hodgkin nel 2000, subito dopo aver ricevuto il primo premio per il suo ultimo gioco, Tread Marks, attualmente scaricabile come freeware da GitHub. Successe durante la seconda edizione dell'IGF e da allora il nome non è più cambiato. Ogni anno sono decine, quando non centinaia, gli sviluppatori indipendenti che sperano di riceverlo registrandosi alla competizione, nella speranza di vedersi riconosciuto il loro duro lavoro. A questo punto non ci resta che vedere uno a uno i candidati al Seumas McNally Grand Prize 2019, ossia i sei giochi tra i quali sarà eletto il gioco indipendente dell'anno. Come spesso accade la maggior parte dei nomi risulteranno sconosciuti ai più, visto che si tratta di titoli piccoli, spesso poco considerati dall'informazione, sia stampa specializzata, sia youtuber, twitcher e affini. Va detto che a loro modo, dato che sono arrivati in finale, sono sicuramente delle piccole perle che meritano di essere giocate a prescindere dalla vittoria finale o meno, quindi fossimo in voi gli daremmo un occhio da subito. Ma bando alle ciance e cominciamo.

Do Not Feed The Monkeys

Do Not Feed The Monkeys di Fictiorama Studios mette nei panni di un guardone digitale, ossia chiede al giocatore di spiare la vita di alcune persone virtuali attraverso decine di telecamere di sorveglianza hackerate. L'obiettivo è quello di ottenere più informazioni possibili per scoprire cosa nascondono e, nel caso, decidere di aiutarli o di danneggiarli, in modo spesso completamente arbitrario (è proprio questo il bello del gioco). L'idea che regola Do Not Feed The Monkeys è quella di dare al giocatore un potere quasi assoluto sull'esistenza di persone inconsapevoli di vivere come scimmie all'interno di gabbie virtuali in cui vengono trattate come esperimenti da laboratorio. I toni del gioco sono comunque quelli della commedia, ma vi garantiamo che non mancano i momenti davvero inquietanti.

Hypnospace Outlaw

Hypnospace Outlaw è un simulatore di internet degli anni '90 in cui la connessione alla rete avviene per via neurale. Il giocatore, nei panni di un cosiddetto Hypnospace Enforcer, deve esplorare un ambiente virtuale surreale quanto somigliante a quello che era il web dell'epoca, andando alla ricerca di crimini ed evitando allo stesso tempo virus, adware e l'intasamento della sua casella di posta. Volendo può anche personalizzare il suo desktop, andare a caccia di tesori e compiere molte delle attività tipiche di allora. Sviluppato da quattro persone, Jay Tholen, Mike Lasch, Xalavier Nelson Jr., Corey Cochran, è un gioco allo stesso tempo nostalgico e innovativo; un'esperienza originale tutta da vivere.

Minit

Minit è un gioco d'avventura particolarissimo che si gioca per sessanta secondi alla volta. All'apparenza sembra un gioco di ruolo giapponese con grafica a 2 bit, ma presto svela la sua natura concettuale e la genialità del suo gameplay che si sviluppa nell'arco di una manciata di secondi. L'obiettivo del giocatore è quello di annullare una maledizione che fa appunto durare le giornate un solo minuto. Sviluppato da quattro persone, Kitty Calis, Jan Willem Nijman, Jukio Kallio e Dominik Johann, Minit è il titolo perfetto contro il logorio dei videogiochi moderni da centinaia d'ore in cui si fanno sempre le stesse cose.

Noita

Noita di Nolla Games è un platform action roguelike che introduce una sola, immensa innovazione: ogni pixel è simulato a livello fisico e risponde in modo realistico alle sollecitazioni del personaggio guidato dal giocatore e dagli altri agenti presenti nel gioco. Ovviamente le caratteristiche dei pixel variano a seconda dell'elemento cui appartengono, con i liquidi che formano un tutt'uno che fluisce in modo convincente per i livelli e i solidi che sono più o meno resistenti a seconda del materiale da cui sono composti. L'effetto ottenuto dagli sviluppatori è quello di un mondo particolarmente vivo e responsivo, dove distruggere significa vedere sparire grossi pezzi dei livelli e dove la personalizzazione si attua nella creazione di magie dagli effetti davvero unici.

Opus Magnum

Zachtronics è uno studio di sviluppo famoso per aver realizzato dei puzzle game intelligenti, appassionanti, quanto complicati. Opus Magnum non è da meno delle produzioni precedenti, come SHENZHEN I/O, Infinifactory e Spacechem e dà al giocatore il controllo di un motore alchemico che consente di trasmutare i materiali in medicine, pietre preziosi, armi e quant'altro. Come tutti i titoli di Zachtronics, anche Opus Magnum lascia il giocatore libero di trovare le sue soluzioni, permettendogli di improvvisare se lo ritiene necessario e di forzare il sistema lì dove possibile. Il risultato è un piccolo gioiello che sfrutta i principi di base della programmazione per proporre una sfida intelligente e insolitamente ricca dal punto di vista narrativo, dedicata a quei giocatori che vogliono usare la materia grigia.

Return of the Obra Dinn

Return of the Obra Dinn di Lucas Pope è sicuramente il più conosciuto dei giochi di questo elenco, nonché uno dei giochi dell'anno riconosciuti anche dalla grande industria. Per qualcuno stonerà vederlo in gara per il Seumas McNally Grand Prize, ma va detto che è sviluppato da una sola persona ed è un indie a tutti gli effetti (paradossalmente molto più di titoli come Minit e Do Not Feed the Monkeys che hanno dei publisher). Per chi non lo conoscesse, lo descriviamo brevemente: nei panni di un agente assicurativo bisogna salire a bordo di un mercantile alla deriva riapparso dopo anni nelle vicinanze del porto di Falmouth. Siamo nel 1807 e il nostro obiettivo è ricostruire cosa è successo a bordo della nave dando un volto ai morti, dopo essere penetrati nei loro ricordi. Il tutto si traduce in un geniale gioco d'investigazione dallo stile grafico particolarissimo. Se volete saperne di più, leggete la nostra recensione di Return of the Obra Dinn.

L'elenco di tutti i premi

Purtroppo non possiamo parlare di tutti i videogiochi in lizza nelle varie categorie dell'IGF 2019. Possiamo però ricordarli pubblicandone l'elenco completo diviso per categorie.

  • Seumas McNally Grand Prize
  • Minit (Kitty Calis, Jan Willem Nijman, Jukio Kallio & Dominik Johann)
  • Opus Magnum (Zachtronics)
  • Noita (Nolla Games)
  • Return of the Obra Dinn (Lucas Pope)
  • Hypnospace Outlaw (Jay Tholen, Mike Lasch, Xalavier Nelson Jr., Corey Cochran)
  • Do Not Feed the Monkeys (Fictiorama Studios)
  • Menzioni onorevoli: Wandersong (Greg Lobanov & A Shell in the Pit); Subnautica (Unknown Worlds Entertainment); Mirror Drop (Ian Lilley); Moss (Polyarc); Unavowed (Wadjet Eye Games); Iconoclasts (Joakim Sandberg); Virtual Virtual Reality (Tender Claws); Beat Saber (Beat Games)

  • Excellence in Visual Art
  • Forgotton Anne (ThroughLine Games)
  • Alto's Odyssey (Team Alto)
  • Hypnospace Outlaw (Jay Tholen, Mike Lasch, Xalavier Nelson Jr., Corey Cochran)
  • Just Shapes & Beats (Berzerk Studio)
  • Mirror Drop (Ian Lilley)
  • Return of the Obra Dinn (Lucas Pope)
  • Menzioni onorevoli: Beat Saber (Beat Games); Wandersong (Greg Lobanov & A Shell in the Pit); Subnautica (Unknown Worlds Entertainment); Moss (Polyarc); Iconoclasts (Joakim Sandberg); Guildlings (Sirvo Studios); Paratopic (Arbitrary Metric)
  • IGF 2019, vediamo i giochi in lizza per il GOTY indie

  • Excellence in Audio
  • ETHEREAL (Nonsense Arts - Nicolás Recabarren and Tomás Batista)
  • Hypnospace Outlaw (Jay Tholen, Mike Lasch, Xalavier Nelson Jr., Corey Cochran)
  • Moss (Polyarc)
  • Return of the Obra Dinn (Lucas Pope)
  • Alto's Odyssey (Team Alto)
  • Paratopic (Arbitrary Metric)
  • Menzioni onorevoli: Creaks (Amanita Design); Holedown (grapefrukt games); Pikuniku (Sectordub); The Messenger (Sabotage); Distance (Refract Studios); Wandersong (Greg Lobanov & A Shell in the Pit); Wattam (Funomena)

  • Excellence in Design
  • What the Golf? (Triband)
  • Do Not Feed the Monkeys (Fictiorama Studios)
  • Noita (Nolla Games)
  • Return of the Obra Dinn (Lucas Pope)
  • Dicey Dungeons (Terry Cavanagh, Chipzel e Marlowe Dobbe)
  • Opus Magnum (Zachtronics)
  • Menzioni onorevoli: Subnautica (Unknown Worlds Entertainment); Carto (Sunhead Games); Black Room (Cassie McQuater); JUMPGRID (Ian MacLarty); Mirror Drop (Ian Lilley); Hypnospace Outlaw (Jay Tholen, Mike Lasch, Xalavier Nelson Jr., Corey Cochran); Beat Saber (Beat Games)

  • Excellence in Narrative
  • Wandersong (Greg Lobanov & A Shell in the Pit)
  • Genital Jousting (Free Lives)
  • Unavowed (Wadjet Eye Games)
  • Seers Isle (Nova-box)
  • Watch Me Jump (Jeremy Gable)
  • Return of the Obra Dinn (Lucas Pope)
  • Menzioni onorevoli: Do Not Feed The Monkeys (Fictiorama Studios); The Hex (Daniel Mullins Games); Speed Dating for Ghosts (Copychaser Games); after HOURS (Bahiyya Khan, Claire Meekel, Tim Flusk, Abi Meekel); Fortune-499 (AP Thomson); Marie's Room (like Charlie); Tango: The Adventure Game (Gualicho Games)
  • Wandersong 06

  • Nuovo Award
  • Circle0 (yesyes)
  • eCheese Zone (Seemingly Pointless)
  • Noita (Nolla Games)
  • Mirror Drop (Ian Lilley)
  • Black Room (Cassie McQuater)
  • Paratopic (Arbitrary Metric)
  • Do Not Feed the Monkeys (Fictiorama Studios)
  • Nth Dimension[al] Hiking (Zachariah Chandler)
  • Menzioni onorevoli: All Our Asias (Sean Han Tani); Hypnospace Outlaw (Jay Tholen, Mike Lasch, Xalavier Nelson Jr., Corey Cochran); Cyberpet Graveyard (alienmelon); levedad (solimporta); Subserial Network (Aether Interactive); macdows 95 (gamebra.in); The Norwood Suite (Cosmo D); Nerve Damage (Dennis Carr)

  • Best Student Game
  • It's Paper Guy! (Paper Team)
  • Grace Bruxner Presents: The Haunted Island, a Frog Detective Game (Grace Bruxner)
  • After HOURS (Bahiyya Khan, Claire Meekel, Tim Flusk, Abi Meekel)
  • En Garde! (En Garde! Team)
  • levedad (solimporta)
  • Sole (Gossamer Games)
  • Menzioni onorevoli: We Should Talk (HeartBeetStudio); Coffin Rot Brewing Co. (Rosser-McGraw Studio); Fling to the Finish (SplitSide Games); Indecision. (Bilge Kaan); Seasons (David Su and Dominique Star); supertype (Philipp Stollenmayer); Atlas' Fate: Between Light and Darkness (Baby Robot Games); Marbloid (Supyrb)