Qualche giorno fa sono emerse le prime informazioni e le prime immagini relative a Light of Motiram, nuovo progetto degli sviluppatori di Polaris Quest, uno studio sussidiario del colosso Tencent con sede a Shanghai. Tanto è bastato per scatenare ondate di ilarità e di polemiche, perché è sufficiente anche solo uno sguardo di sfuggita agli artwork o alle catture del gioco per realizzare che si tratta di una produzione fortemente ispirata a Horizon Zero Dawn, per non dire che la sensazione è quella di trovarsi di fronte a una copia bella e buona: ci sono panorami tropicali, ci sono grosse creature robotiche, c'è persino un personaggio flagship che ricorda vagamente Aloy e che stringe nelle mani un arco, l'arma prescelta per affrontare gli animali robot.
Quali che siano le sensazioni del pubblico, questa fotografia è stata sufficiente per traghettare il progetto ai quattro angoli del globo, rendendolo protagonista di una gigantesca campagna marketing spontanea: che fosse per indignazione, per ammirazione o semplicemente per farsi due risate, quelle immagini hanno fatto il giro delle testate fino a portare il nome di Polaris Quest al centro della discussione videoludica. Se da una parte lo studio è ancora avvolto da una fitta coltre di mistero e in molti si stanno interrogando sulla 'legittimità' dell'operazione, nei giorni scorsi sono emerse parecchie informazioni: ecco cos'è davvero Light of Motiram, ovvero la risposta di Tencent a Palworld.
Che cos'è Light of Motiram
L'annuncio ufficiale di Light of Motiram è arrivato lo scorso 27 novembre, dopodiché si è curiosamente ripetuto attraverso i canali ufficiali di PlayStation in Cina, che hanno pubblicato il primo trailer sulle proprie pagine social BiliBili e Weibo. Allora hanno iniziato a fare capolino diverse similitudini con quell'universo di Horizon che è di casa proprio su PlayStation, dalla presenza di belve meccanizzate all'ambientazione prevalentemente tropicale, dalle caratteristiche tribali dei protagonisti fino ovviamente anche alla palette cromatica. Insomma, l'atmosfera attorno al progetto si è immediatamente fatta molto simile a quella che caratterizzò l'esordio di Palworld, e questo non è un paragone casuale: giusto lo scorso marzo fu reso noto da Bloomberg che Tencent era rimasta stregata dal titolo di Pocketpair e aveva concentrato grandi sforzi economici nella creazione di videogiochi simili.
Light of Motiram è un videogioco open world ambientato in un mondo postapocalittico che è ormai stato preso d'assalto da bestie meccanizzate: oltre a combattere questi pericolosi nemici tramite un classico sistema d'azione, i giocatori saranno chiamati a confrontarsi con elementi survival, come la raccolta di risorse o attività come la pesca, nonché a costruire la propria base operativa nel mezzo dei vari biomi disponibili. Aggiungendo alla ricetta il fatto che è possibile collezionare e addestrare 100 creature meccaniche, si può giungere rapidamente alla conclusione che la reale matrice creativa alla base dell'operazione è proprio quella di Palworld, mentre l'ispirazione di Horizon rappresenta solamente l'abito che Polaris Quest ha cucito addosso al suo titolo d'esordio.
Survival, monster collector, multiplayer
Potremmo dunque definire l'ispirazione a Horizon Zero Dawn come una semplice maschera, forse addirittura come una sorta di amo mediatico selezionato appositamente per far esplodere la bomba Motiram, di fatto rendendoci proprio in questo istante "complici" della strategia. In ogni caso, è evidente che il reale scopo di Polaris Quest sia quello di posizionarsi nella scia di Palworld, offrendo alle decine di milioni di videogiocatori che l'hanno apprezzato un nuovo titolo survival, monster collector, multigiocatore e cross-platform.
Come brevemente accennato Light of Motiram è un videogioco a mondo aperto ambientato in un universo post apocalittico abitato dai familiari Mechanimals, ma le classiche dinamiche da action adventure cedono il passo a quelle da survival: il fine principale è quello di sopravvivere in mezzo alla fauna e alle popolazioni ostili, raccogliendo tutte le risorse necessarie per stabilirsi nelle terre selvagge. E qui entra in gioco il sistema di crafting, che bisogna utilizzare per costruire una base vera e propria, elaborandola e potenziandola di volta in volta tramite le materie prime accumulate.
Parlando di Mechanimals, Tencent si è assicurata di menzionare come prima caratteristica nelle comunicazioni ufficiali la presenza di 100 belve diverse da domare e addestrare, ciascuna dotata di capacità uniche che possono mutare l'approccio al combattimento e all'ambientazione. Inoltre, proprio come in Palworld, i Mechanimals possono essere messi al servizio della produzione e dunque impiegati nei confini della base, avvicinando ulteriormente il ciclo di gameplay a quello popolarizzato dal titolo di Pocketpair.
Altrettanto importante è il fatto che si tratta di un videogioco completamente cooperativo costruito attorno alla possibilità di portare avanti la propria partita da qualunque piattaforma e di giocare con tutti, senza barriere tecnologiche: l'annuncio coordinato per Steam, Epic Games Store, PlayStation 5, iOS e Android racconta un titolo che ha l'ambizione di raccogliere un bacino d'utenza immenso, limando ulteriormente - tocca ripeterlo ancora una volta - la struttura di Palworld. Insomma, sbirciando fra le righe delle meccaniche s'incontra un progetto realizzato con uno scopo ben preciso, ovvero quello di piantare la bandiera di Tencent Games in un segmento specifico che ha già dimostrato il potenziale per accogliere decine di milioni di utenti, sfruttando giusto la spintarella garantita dall'aspetto 'Horizonesco' per catturare ulteriormente l'attenzione.
Ciclo di gameplay
In seguito all'annuncio, è stato pubblicato anche il contenuto di una versione demo di Light of Motiram (fonte GamersPrey) che ha ulteriormente chiarito il ciclo di gameplay: il cuore pulsante dell'esperienza è la base operativa, centro nevralgico dell'elemento survival da trasformare lentamente in una sorta di fabbrica automatizzata capace di fornire sostentamento al protagonista, raffinare risorse e produrre equipaggiamenti. Il mondo si configura di conseguenza come una grossa fonte di materie prime, siano esse la manovalanza garantita dai Mechanimals oppure il cibo e i minerali alla base dei sistemi di sopravvivenza e di progressione.
In poche parole l'architettura a esser stata mutuata è quella di opere come Ark, che già costituivano le fondamenta della produzione di Pocketpair. La grande differenza rispetto a quelle esperienze risiede nell'importanza riservata al sistema di combattimento d'azione, che si appoggia sì parzialmente ai Mechanimals addestrati, ma mira a offrire battaglie contro i boss piuttosto varie, tanto in termini di design dei nemici quanto soprattutto sul fronte delle tecniche e delle armi offensive. Non c'è bisogno di rimarcare che si tratta di un progetto tutt'altro che originale, ciononostante è stato interamente ricamato attorno a dinamiche capaci di far presa sul pubblico di riferimento.
Cominciata la guerra dei cloni è?
Non si può non chiudere quest'analisi riflettendo sulle implicazioni dell'operazione Light of Motiram, titolo che riaccende il grande dibattito scatenato da Palworld: dove bisognerebbe tracciare la linea oltre la quale la semplice ispirazione sfocia nel plagio? Ci aspetta un futuro composto in larga parte da cloni volti a massificare idee dal sicuro successo? La situazione, già di per sé complessa, in questo caso si fa ulteriormente sfaccettata in ragione del contesto specifico: a un primo sguardo si potrebbe pensare che Tencent e il territorio cinese siano porti franchi immuni all'idea del plagio, ma la realtà è che il titolo di Polaris Quest è stato annunciato proprio sui canali di PlayStation, ovvero la titolare del marchio di Horizon.
Inoltre, mentre Palworld era il frutto del lavoro di Pocketpair, dunque di un publisher e sviluppatore semi-indipendente, in questo caso si tratta di una produzione confezionata da una delle aziende leader del mercato dei videogiochi. Se da una parte sarà molto interessante assistere all'evoluzione della discussione attorno a questo progetto, e specialmente osservare le potenziali differenze nell'accoglienza di un clone di Pokémon e uno di Horizon, dall'altra Light of Motiram si configura come un sicuro successo, in quanto è stato accuratamente ingegnerizzato per dimostrarsi tale. E questa, forse, è la parte più triste dell'equazione.