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Microsoft acquisisce Activision Blizzard, come cambiano gli equilibri del mercato?

Con una mossa senza precedenti, Microsoft ha annunciato l'acquisizione di Activision Blizzard, cambiando in un colpo solo gli equilibri del mercato dei videogiochi

SPECIALE di Simone Tagliaferri   —   18/01/2022

La notizia è di quelle che fanno la storia: Microsoft ha acquisito Activision Blizzard, uno degli editori di videogiochi più grandi del mondo. La cifra spesa per l'operazione è mostruosa: 68,7 miliardi di dollari, praticamente molto più di quanto si ottiene sommando insieme le dieci più grosse acquisizioni del settore. Una cifra così alta si giustifica con la volontà di non avere offerte al rialzo da altri pretendenti, considerando che l'operazione deve essere ancora approvata dagli organi competenti e ci vorranno ancora mesi, se non più di un anno (Microsoft parla di anno fiscale 2023), prima che venga finalizzata, esattamente come accaduto con Zenimax. Si parla di società per azioni, quindi è inevitabile che vada così.

Comunque sia, in un colpo solo Xbox diventa la casa di franchise immensi come "Warcraft," "Diablo," "Overwatch," "Call of Duty" e "Candy Crush," tanto per citarne alcuni, per non parlare della quantità innumerevole di settori in cui la compagnia fondata da David Crane, Larry Kaplan, Alan Miller e Bob Whitehead nel 1979 è impegnata, dagli eSport al metaverso, passando per le serie TV. È come se la casa di Redmond si fosse comprata un intero capitolo di un libro di storia dei videogiochi in un colpo solo. Insieme a tutti gli studi di sviluppo di Activision, Microsoft incamera anche quasi 10.000 impiegati, nonché molti problemi, visti gli ultimi, turbolenti anni della compagnia di Bobby Kotick. Proprio il ruolo di quest'ultimo, insieme al resto della dirigenza della compagnia, dovrà essere vagliato nei prossimi mesi, visti gli ultimi scandali relativi alle accuse di molesti sessuali avvenute internamente, che hanno coinvolto Kotick stesso. Si dice che Kotick manterrà sicuramente il suo posto fino all'acquisizione definitiva, poi si vedrà.

Gli studi acquisiti

Il logo di Activision Blizzard
Il logo di Activision Blizzard

Activision Blizzard è una realtà immensa, molto più grande di quello che solitamente traspare dalla pubblicazione dei singoli giochi. Dietro alla compagnia ci sono in realtà decine di studi che si occupano di cose differenti. La sua organizzazione è molto ampia e prevede studi di sviluppo di videogiochi, ma anche realtà dedicate al motion capture e a tutti gli altri aspetti della realizzazione e della commercializzazione dei videogiochi stessi. Considerate che la pagina ufficiale di Activision enumera ben trentasei sedi differenti, distribuite in tutti i continenti. Stiamo parlando di un capitale societario immenso e di un know-how incredibile, che se ben sfruttato può fare grandissime cose.

Naturalmente i più noti in ambito videoludico sono gli studi di sviluppo puri, ossia quelli che dirigono la realizzazione dei videogiochi. I più famosi sono quelli che si alternano alle redini della serie Call of Duty, ossia Infinity Ward, che la serie l'ha creata, Treyarch e Sledgehammer Games, cui vanno aggiunti tutti gli altri studi d'appoggio che aiutano nella finalizzazione dei vari capitoli.

Microsoft acquisirà delle IP potentissime
Microsoft acquisirà delle IP potentissime

Ad esempio Raven Software, che da anni non firma un gioco in autonomia, o Toys for Bob, software house precedentemente impegnata con la rivitalizzazione di franchise come Crash Bandicoot e Spyro e ora messa a tempo pieno sui COD. Meritano una citazione anche High Moon Studios, Radical Entertainment e Digital Legends, nonostante anch'essi siano ormai solo studi di supporto.

Naturalmente fanno storia a sé i due colossi collegati ad Activision Blizzard, ossia Blizzard e King, la prima una delle software house più famose in ambito PC (e non solo), grazie a franchise quali Diablo, World of Warcraft, Starcraft e, più recentemente, Overwatch, e la seconda è una casa cresciuta a dismisura in ambito mobile grazie soprattutto alla serie Candy Crush, capace di fatturare centinaia di milioni di dollari ogni anno. Da notare che l'acquisizione di King da parte di Activision Blizzard figura tra le acquisizioni dell'industria più costose di sempre. Insomma, stiamo parlando di un patrimonio, anche solo in termini di sviluppatori professionisti acquisiti, davvero immenso. Gente con con una conoscenza del settore spesso ultra trentennale, capace di produrre alcuni dei più grossi successi del mercato attuale.

Il Game Pass si potenzia a dismisura

Oltre ai giochi, Microsoft dovrà risolvere anche molti problemi
Oltre ai giochi, Microsoft dovrà risolvere anche molti problemi

Tralasciando per un attimo la questione esclusive, è chiaro che l'incameramento di Activision Blizzard, avrà un riscontro molto più che positivo per il Game Pass, sia Xbox che PC, anche solo pensando ai giochi subito disponibili che arriveranno sul servizio in abbonamento. La dichiarazione ufficiale di Microsoft in merito non lascia adito a dubbi:

"Alla chiusura, offriremo il maggior numero possibile di giochi Activision Blizzard all'interno di Xbox Game Pass e PC Game Pass, sia nuovi titoli che giochi dall'incredibile catalogo di Activision Blizzard. Abbiamo anche annunciato oggi che Game Pass ha ora più di 25 milioni di abbonati. Come sempre, non vediamo l'ora di continuare ad aggiungere più valore e più grandi giochi a Game Pass."

Di base alla chiusura dell'acquisizione, per cui come già detto ci vorranno ancora mesi, il Game Pass inizierà a riempirsi di Call of Duty e di tutti gli altri titoli di Activision Blizzard, dandogli una potenza di fuoco inaudita, considerando la loro forza singola e complessiva. Stiamo parlando di titoli dal fortissimo richiamo in tutto il mondo, in particolare i Call of Duty, che contano decine di milioni di giocatori mensili. Pensate quando diventeranno addirittura esclusivi cosa potrebbe accadere...

Le serie di Activision Blizzard diventeranno esclusive Xbox?

COD diventa un'esclusiva Xbox
COD diventa un'esclusiva Xbox

E qui arriva il nodo della questione più interessante per i videogiocatori. Da oggi inizierà a volteggiare una domanda sull'industria, la cui risposta è in realtà scontata: serie come quella Call of Duty diventeranno esclusive Xbox? Probabilmente sì, dove possibile. Non ci sono ancora dichiarazioni in merito, ma basta guardare a cosa ha fatto Microsoft con Bethesda per rendersene conto e ricordarsi del "caso per caso" di Phil Spencer, legato ai titoli di Zenimax. Immaginiamo che la politica perseguita sarà più o meno la stessa: tutti i giochi oggetto di accordi pregressi o che già sono disponibili su altre piattaforme, come ad esempio Call of Duty: Warzone, non saranno toccati, mentre le nuove uscite diventeranno esclusive complete e saranno trattate come tali, com'è accaduto, ad esempio, con Starfield e con la serie The Elder Scrolls. Chi vorrà giocarci dovrà possedere una piattaforma che gli dia accesso quantomeno al Game Pass o un PC.

Detto fuori dai denti, in questo modo Xbox ha inferto un colpo durissimo a PlayStation, considerando quanto negli anni proprio la serie Call of Duty, ma anche altre come quella Crash Bandicoot, si sono legate alle piattaforme di Sony nell'immaginario collettivo. I COD sono da sempre tra i titoli più giocati delle piattaforme PlayStation e perderli non farà piacere a molti giocatori, soprattutto a quelli che non si fanno scappare un singolo episodio. Qui Sony avrà solo due possibilità: incassare il colpo, in questo caso davvero forte e doloroso, e spingere su altri franchise, oppure scendere a patti con Microsoft e far finalmente arrivare il Game Pass su PlayStation.

Anche la serie Crash Bandicoot diventa di Microsoft
Anche la serie Crash Bandicoot diventa di Microsoft

Naturalmente c'è anche chi tenterà il discorso "non potranno rinunciare ai soldi di milioni di utenti PlayStation", che francamente non regge. Stiamo parlando di una compagnia che ha appena speso 70 miliardi per un acquisizione e il cui ultimo dei problemi sono i soldi provenienti dagli utenti di una piattaforma rivale. Certo, Microsoft quei soldi li vuole, ma li vuole dopo aver vinto la partita, non solo come contentino.

Riepilogando, similmente come avvenuto con l'acquisizione di Bethesda, quella di Activision Blizzard vedrà un quadro quanto mai variegato in termini di supporto videoludico, soprattutto all'inizio. Ci saranno giochi che probabilmente rimarranno multipiattaforma (ad esempio il Call of Duty del 2022 o titoli già annunciati da tempo come Overwatch 2 e Diablo IV), magari con vantaggi esclusivi per gli utenti Xbox, ce ne saranno altri che non saranno toccati, come il già citato Call of Duty: Warzone, ma, molto probabilmente, i nuovi giochi diventeranno esclusive Xbox e tenderanno a escludere le altre piattaforme in modo naturale, rimanendo ad appannaggio dell'ecosistema della casa di Redmond.

Microsoft diventerà molto forte anche in ambito mobile
Microsoft diventerà molto forte anche in ambito mobile

Questa operazione non darà frutti nel 2022 (quantomeno non molti), ma nei prossimi anni, quando oltretutto si vedranno le novità dovute alla gestione Microsoft. Badate bene che abbiamo parlato di ecosistema e non di piattaforme, perché non è escluso che, previo accordi, i giocatori PlayStation possano continuare a fruire dei titoli di Activision Blizzard, solo passando da un qualche abbonamento legato a Xbox. Capiamoci bene: quest'ultima è una mera ipotesi, basata però sulle varie dichiarazioni degli scorsi anni, soprattutto quelle di Phil Spencer, che ha parlato più volte di aver provato a far arrivare l'Xbox Game Pass sulle altre console.