Nello stressante mondo dello sviluppo, capita spesso che alcuni membri di spicco di grandi team fuggano dalla "grande macchina" per rifugiarsi in piccole squadre indipendenti, dove cercano di mettere la loro esperienza al servizio di giochi molto lontani dai blockbuster a cui avevano lavorato fino a quel momento. Wan Hazmer, tra i principali designer di Type 0 e Final Fantasy XV, e Daim Dziauddin, concept artisti di Street Fighter V, fanno parte di questo gruppo di "evasi", e la loro fuga li ha portati a fondare uno studio chiamato Metronomik, costruito in larga parte attorno al loro amore per la musica. Il loro primo titolo, dopotutto, si chiama No Straight Roads, e vede una coppia di strampalati eroi rockettari alle prese con un impero distopico basato sull'EDM (la dance elettronica, in pratica). Occhio però a pensare che si tratti di un semplice rhythm game tra migliaia: la creatura di questa minuta ma talentuosa software house è un action ibrido molto diverso da ciò a cui siamo abituati, che ci ha saputo sorprendere a quest'E3 più blanda del previsto.
Il rock vince sull'odio
In No Straight Roads vestiremo i panni di due musicisti - come prevedibile - di nome Zuke e Mayday: rispettivamente un batterista e una chitarrista, desiderosi di distruggere il crudele impero descritto nell'intro con la forza della loro musica. E fin qui tutto bene, solo che stiamo parlando di un videogioco, e quindi non ci troveremo semplicemente a scalare le classifiche a forza di piccoli concerti in locali underground, ma dovremo affrontare vere e proprie battaglie con boss assurdi, disegnati attorno alle varie influenze dell'EDM (si può andare dall'elettronica "pura" fino a quella influenzata dalla musica classica, per dire). Nel titolo non vi saranno poi solo boss, a quanto pare, nonostante non sia stato possibile provare scontri di altro tipo in quel di Los Angeles al di fuori di un comodo tutorial iniziale. Il nostro avversario è infatti stato DJ Subatomic Supernova, un egomaniaco senza pantaloni con la capacità di usare dei planetoidi come arma dalla sua postazione sul palco. Un buon inizio, insomma.
Ora, il gameplay di No Straight Roads non è particolarmente complesso, ma si distingue parecchio da altri action proprio per la necessità di tenere conto del ritmo delle azioni nemiche per non soccombere. Negli scontri Zuke e Mayday si usano in contemporanea, ed è possibile passare dall'uno all'altra in qualsiasi momento, anche se i due sono dotati (almeno all'inizio) di abilità pressoché identiche al di fuori di una speciale "attivazione musicale" che permette di trasformare i satelliti sparsi per le mappe. Più precisamente, quando Mayday si mette a suonare gli strumenti in cui i satelliti mutano sono sempre offensivi (missili, e altre sorprese "esplosive"), mentre le bacchette di Zuke mettono a disposizione della coppia oggetti di supporto, tra cui piattaforme velocizzanti utili per schivare più facilmente gli attacchi dei nemici sul campo. Le combinazioni di colpi classiche peraltro non le userete direttamente in faccia all'avversario, bensì sugli oggetti che questo vi scaglierà contro (nel caso di DJ Supernova parliamo dei pianeti, appunto), in modo da ottenere note poi scagliabili sul boss per infliggere danno e passare alla fase successiva.
Può sembrare complicato se descritto così, ma in realtà diventa tutto piuttosto naturale dopo poco, anche in virtù della divisione in più sessioni dei confronti coi boss, che richiedono di utilizzare strategie diverse. Il tempismo di cui parlavamo prima è correlato principalmente alle schivate - i proiettili diventano prevedibili ascoltando attentamente la musica di fondo, e non solo osservando gli indizi visibili sulla mappa - e alla possibilità di eseguire dei contrattacchi perfetti su certi attacchi che li rimandano indietro infliggendo danni elevati. Si tratta, nel complesso, di un buon mix di meccaniche, che ha saputo divertirci parecchio durante la battaglia da noi provata, e potrebbe offrire notevole varietà nelle battaglie più avanzate. Non bastasse, il gioco vanta un'art direction d'eccezione, e il suo stile cartoon estremamente stilizzato è riuscitissimo. Tanta personalità non è cosa da poco per un titolo indie.
No Straight Roads è stata una gradita sorpresa a quest'E3, e il suo strambo misto di meccaniche ha saputo conquistarci durante la breve boss fight provata. Il fatto che Metronomik sia guidata da veterani con parecchie idee brillanti a supportarli è più che evidente fin dalle prime battute del gioco, e siamo veramente curiosi di scoprire cosa ci riserva la campagna completa. Potremmo avere a che fare con un indie sorprendente.
CERTEZZE
- Artisticamente notevolissimo
- Interessante fusione di meccaniche, che rende le battaglie divertenti
- Boss molto ispirati
DUBBI
- Difficile dire se ogni battaglia manterrà un elevato livello di originalità e qualità
- Il sistema è comunque piuttosto semplicistico, e speriamo vi siano altre meccaniche da svelare