4

Phantom Abyss, il provato di un gioco tra Spelunky e Mirror's Edge

Abbiamo provato la versione PC di Phantom Abyss, un curioso roguelike che ricorda un incrocio tra Spelunky e Mirror's Edge.

PROVATO di Tommaso Valentini   —   28/06/2021

Con il caldo torrido dell'estate che inizia a bussare alle finestre, immaginarsi in Messico alla ricerca di qualche tesoro azteco non è poi così difficile. Dall'asfalto si alzano le onde di calore e miraggi in lontananza offrono la visione di mistiche pozze d'acqua, mentre i monopattini ci sfrecciano accanto imitando il verso di colorati pappagalli. Con la nostra giacchetta in pelle e la frusta nel fodero decidiamo allora di sederci comodamente alla nostra postazione ed avviare qualcosa che giustifichi il clima surreale di questi giorni, trovandoci tra le mani un roguelike curioso e in grado di farci sentire le forti vibrazioni di un Indiana Jones improvvisato.

Abbiamo avuto modo di provare Phantom Abyss e le ore passate in compagnia con la produzione Devolver Digital hanno lasciato un retrogusto di estrema soddisfazione, pur essendo il gioco ancora in una fase preliminare di Early Access e mostrando evidenti lacune sia dal punto di vista del gameplay sia di quello della varietà delle situazioni. Ma andiamo con ordine e scopriamone insieme tutti i punti di forza.

Spelunky, ma in prima persona

Le fasi platform sono solo le prime difficoltà da superare
Le fasi platform sono solo le prime difficoltà da superare

Il modo più semplice per inquadrare Phantom Abyss e quello di pensare al famosissimo Spelunky e immaginarlo in prima persona. In questo modo avrete già capito a grandi linee il fulcro del gioco, con il nostro alter ego virtuale destinato a scansare trappole mortali a trecentosessanta gradi e tentare di raggiungere la fine di un dungeon con tutte le ossa al proprio posto. Detto così il compito sembra abbastanza semplice e ripetitivo ma vi assicuriamo che le trovate introdotte dagli sviluppatori per sorprendere il giocatore non mancano e la componente roguelike aggiunge quel pizzico di rigiocabilità extra essenziale per darvi motivo di tornare ancora e ancora a calcare le antiche piramidi.

Il vostro sguardo si poggerà inizialmente sulle tinte cartoon delle ambientazioni, uno stile giocoso ma al contempo oscuro, una via di mezzo sufficiente a mantenere alta la tensione facendovi percepire la pericolosità delle varie stanze mortali senza però scavalcare quella sottile linea che trasformerebbe i vari stage in qualcosa di esageratamente tetro e spaventoso. La luce, sempre sufficiente a farvi intravedere la strada corretta, vi guiderà verso la vostra destinazione finale, con la volontà di rendere trappole e tranelli sempre ben visibili sul vostro cammino, con un sistema per cui le ferite che andrete a subire verranno causate esclusivamente da errori di valutazione o tempistiche sbagliate invece che da semplici disattenzioni.

Non vi capiterà mai quindi di finire ripetutamente su una trappola poco visibile, quanto piuttosto di affrettare il passo e venire infilzati o attendere eccessivamente e trovarsi decapitati, virtualmente, e dover ricominciare dall'inizio. Diciamo virtualmente visto che il gioco cela qualsiasi minima forma di violenza esplicita ed esclude categoricamente animazioni truci o scene efferate, lasciando che sia un semplice e più morbido game over ad accompagnarvi all'ingresso una volta esaurite tutte le vite a disposizione.

Muori e ripeti

I guardiani sono pronti a mettervi ancora più pressione
I guardiani sono pronti a mettervi ancora più pressione

Proseguire all'interno delle piramidi cercando di raggiungerne le profondità e ottenere le reliquie ivi celate è un compito estremamente complesso anche per i giocatori più abili, con boss e avversari immortali decisi a mettervi ancora più fretta e meccaniche desiderose di farvi perdere tempo e focus verso il vostro obiettivo finale. Sul vostro percorso, solitamente posizionate in stanzette alternative o celate dietro vicoli ciechi, potrete trovare casse contenenti preziosissime monete utilizzabili poi sugli altari per ottenere bonus e perk per semplificare la discesa. Potrete così ripristinare parte delle vite perdute, ottenere un salto extra, maggiori denari dai forzieri e via discorrendo per una selezione abbastanza varia, anche se poco originale, di potenziamenti di varia natura.

A farvi da fida compagna una frusta, essenziale per spaccare urne dalla distanza ed evitare di essere avvelenati dalle nubi tossiche ma altresì fondamentale per agganciarsi alle sporgenze. Se sulla carta la meccanica così descritta sembra basilare nel suo funzionamento la difficoltà nel calcolare la profondità corretta dei salti e la lentezza con cui la frusta viene srotolata potrebbe portare i giocatori meno esperti a fare una brutta fine negli abissi più profondi. Il movimento in generale tuttavia, è ben realizzato, fluido e in precisi momenti, dopo aver affinato l'uso dei controlli, ci si può prodigare in spettacolari azioni di parkour, seppur limitate da un set di mosse non propriamente strabiliante e da una rotolata in prima persona, terribile sia per chi soffre di sickness sia per il disorientamento che provoca alla fine dell'animazione.

Dimenticatevi insomma di diventare delle novelle Faith o dei nuovi Principi di Persia, soprattutto visto che Phantom Abyss poggia su basi più realistiche dove mega salti e corse sulle pareti non sono contemplate. Il tutto si riduce dunque a movimenti più lineari, una situazione che spesso priva il giocatore del momentum necessario per continuare a correre all'impazzata senza mai arrestarsi, riducendo di gran lunga la spettacolarità. L'ultima chicca del titolo, in attesa di maggiori contenuti al momento fondamentali, è rappresentata dalla possibilità di giocare in maniera asincrona con i fantasmi dei giocatori deceduti nelle stesse piramidi che state affrontando, donandovi così uno stimolo aggiuntivo per migliorare tempistiche e velocità di esecuzione. Un po' troppo poco forse per far scattare quella scintilla da titolo inarrestabile che ci saremmo aspettati.

La versione Early Access di Phantom Abyss mostra buone idee di base e un concept che, seppur non particolarmente originale nella sua essenza, riesce comunque a intrattenere e a mostrare qualcosa di fresco nel panorama. Adesso non resta che aspettare maggiori contenuti, diverse rifiniture e bilanciamenti e una struttura sensata che regali al giocatore quella sensazione da "ancora una partita e poi stacco" che al momento non abbiamo trovato, pur riconoscendone gli ineccepibili meriti. Buono stile grafico e belle atmosfere, per un titolo sicuramente da tenere sotto stretta osservazione per il prossimo futuro.

CERTEZZE

  • Impatto visivo interessante
  • Idea di base ben strutturata
  • Multiplayer asincrono intrigante

DUBBI

  • Poca varietà negli ostacoli
  • Alcuni chiari sbilanciamenti
  • Manca di fluidità nella concatenazione dei movimenti