Con la fine del supporto per Windows 10 fissata al 14 ottobre 2025, Microsoft intensifica gli sforzi per spingere le aziende verso Windows 11, promuovendo l'adozione del servizio Windows Autopatch. In un nuovo documento guida, l'azienda spiega come i reparti IT possano gestire la migrazione attraverso Microsoft Intune, adottando una gestione cloud-native basata su Entra ID al posto delle tradizionali infrastrutture Active Directory.
Al centro della proposta c'è Windows Autopatch, il servizio che automatizza il processo di aggiornamento sfruttando il concetto di "deployment rings": una metodologia a fasi che consente di testare gli aggiornamenti su gruppi ristretti di dispositivi prima di estenderli all'intera organizzazione. In caso di problemi, gli amministratori possono interrompere o ripristinare l'aggiornamento, evitando impatti diffusi.
Le quattro fasi della migrazione
Microsoft ha individuato 4 fasi di migrazione:
1) Valutazione e preparazione, le organizzazioni devono identificare i dispositivi compatibili con Windows 11 (es. TPM 2.0, Secure Boot), utilizzando strumenti come Endpoint Analytics o Configuration Manager. I dispositivi vengono poi assegnati a gruppi Entra ID legati ai ring di Autopatch.
2) Segmentazione dei dispositivi e definizione delle policy, i dispositivi vengono classificati in base alla compatibilità, quelli aggiornabili a Windows 11 e quelli che necessitano di aggiornamenti di sicurezza estesi (ESU). Ogni gruppo può seguire una policy di aggiornamento dedicata.
3) Configurazione del ritmo e del calendario di rollout, gli amministratori possono definire velocità di distribuzione e ritardi personalizzati per ogni ring, rilevando tempestivamente eventuali problemi di compatibilità.
4) Monitoraggio e ottimizzazione, il report degli aggiornamenti di Autopatch fornisce dati sull'avanzamento, tendenze e messaggi di errore, con suggerimenti per la risoluzione dei problemi.
Un nuovo modello di transizione
Microsoft propone questa guida come un modello di transizione verso una gestione moderna, ma sottolinea che le organizzazioni dovrebbero valutare attentamente alternative come WSUS o Configuration Manager, ancora supportati ma con più interventi manuali.
Numerose sono le ultime novità in casa Windows che stanno pian piano cambiando molte dinamiche interne al sistema. Segnaliamo, ad esempio, la nuova gestione della diagnostica, o anche una nuova funzione di risparmio energetico che non costringerà gli utenti ad adottare alcune soluzioni come l'abbassamento della luminosità dello schermo.