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Phantom Blade Zero, alla scoperta dell'esclusiva PS5 di S-GAME

Alla scoperta di Phantom Blade Zero, la nuova esclusiva console PS5 dello studio S-GAME presentata al PlayStation Showcase che ha alle spalle una storia molto complessa.

Phantom Blade Zero, alla scoperta dell'esclusiva PS5 di S-GAME
SPECIALE di Lorenzo Mancosu   —   26/05/2023

La palette cromatica è quella di Bloodborne. Le coreografie appartengono al Wushu cinese risalente alla dinastia Qin, tecnica marziale alla quale è riconducibile anche la lama impugnata dal protagonista. Il sistema di combattimento ricorda quello di un Sekiro sotto steroidi, mentre la navigazione della mappa strizza palesemente l'occhio alla struttura incontrata nella serie Star Wars Jedi. Non è una sorpresa che Phantom Blade Zero sia riuscito a rubare la scena durante il PlayStation Showcase di maggio 2023, perché si è dimostrato fin da subito un titolo molto furbo nel sottrarre diverse altre ispirazioni dai grandi per poi ricamarle addosso alla propria identità. Eppure c'è una domanda che tradizionalmente accompagna l'annuncio di qualunque opera emersa dal sottobosco cinese: possibile che quanto mostrato corrisponda a realtà, e che questo videogioco esista veramente?

Per molti la produzione firmata S-GAME rappresenta un fulmine a ciel sereno, ma la verità è che esistono diversi elementi che consentono di ricostruire l'ambizione inseguita dagli sviluppatori. Abbiamo scavato a lungo, ricostruendo tutto il percorso dello studio e le circostanze che l'hanno portato fino ai palchi dello Showcase. E alla fine abbiamo scoperto che esiste un esoterico videogioco chiamato Phantom Blade Executioners che sulla carta dovrebbe fornire una ricca infarinatura sull'immaginario di questo nuovo progetto. Ecco tutto quello che sappiamo su Phantom Blade Zero, un nuovo gioco di ruolo d'azione di S-GAME che prima o poi approderà sulle sponde di PS5, PC e Epic Games Store.

Che cos'è Phantom Blade Zero?

Phantom Blade 0 ha subito catturato l'attenzione del pubblico
Phantom Blade 0 ha subito catturato l'attenzione del pubblico

Partiamo dalle fondamenta: S-GAME è uno studio di sviluppo solo all'apparenza indipendente con sede a Beijing, in Cina. Non si tratta di una casa eccessivamente giovane: l'esordio risale addirittura al 2013, anno di pubblicazione di RainBlood, videogioco d'azione che si è reso protagonista di una recensione proprio sulle nostre pagine, e che dopo aver raccolto un discreto successo è addirittura maturato in un sequel a firma di Soulframe, lo pseudonimo dell'attuale leader dello studio. Dopo un lungo silenzio durato oltre nove anni, S-GAME è tornato a farsi vivo durante l'estate del 2022 alzando il sipario su Phantom Blade Executioners, un titolo che sembrava condividere tantissimi tratti con l'opera mostrata durante il PlayStation Showcase.

Phantom Blade Executioners avrebbe dovuto essere un action-RPG a scorrimento orizzontale definito dagli autori come un "Kungfupunk". Una produzione che ha inseguito a lungo la finestra di lancio prevista nel corso del 2022, finché il CEO della compagnia ha comunicato che l'impatto della pandemia globale in terra cinese aveva letteralmente paralizzato i lavori, e che la situazione si era ulteriormente aggravata quando molti degli sviluppatori stessi si erano ammalati. Tutto questo accadeva attorno a dicembre 2022, momento al quale risalgono le ultime comunicazioni ufficiali da parte di S-GAME, che contestualmente aveva cessato da oltre nove mesi di pubblicare aggiornamenti e video di gameplay dedicati al titolo bidimensionale.

Da allora non si è mai più parlato di Phantom Blade Executioners, fatto salvo un post pubblicato sui social occidentali per celebrare il capodanno lunare; le splendide concept art e i video di gameplay dedicati all'ottimo sistema d'azione sono lentamente scemati, lasciando spazio a un silenzio radio che si è interrotto solamente durante l'ultimo PlayStation Showcase. Ciò che è stato mostrato, tuttavia, non è più Phantom Blade Executioners, ma Phantom Blade Zero, un titolo sviluppato in Unreal Engine 5 che del "predecessore" ha all'apparenza conservato solamente l'ambientazione e l'ispirazione artistica, declinandosi in una versione tridimensionale decisamente più complessa e ambiziosa.

Che cos'è successo nel frattempo? Apparentemente Tencent ha fatto un corposo investimento - nell'ordine del centinaio di milioni di dollari - in Lingyoufang Network Technology, società che siede alle spalle di S-GAME, acquisendo il 25% delle sue azioni. La comunità di videogiocatori cinesi sembra nutrire pareri contrastanti nei confronti dello studio, che ha rilasciato alcune dichiarazioni rimarcando come finalmente gli si fosse presentata l'opportunità di recuperare l'antica ispirazione alla base di RainBlood per realizzare un grande videogioco d'azione che fosse al passo coi tempi. Nel corso degli anni, infatti, S-GAME ha pubblicato tre diversi capitoli della serie Shadow destinati unicamente al mercato smartphone cinese, riuscendo a radunare una nutrita base installata di utenti. Nella pagina che ospita il trailer sulla piattaforma BiliBili l'emersione di Phantom Blade Zero ha scatenato forti discussioni: c'è chi l'ha accolta con calore affermando di voler premiare la perseveranza dello studio, e c'è chi invece sembra convinto che al momento il progetto "sia solamente un video" che potrebbe non veder mai la luce del sole.

Cosa abbiamo scoperto dallo Showcase

La formula d'azione sembra molto promettente
La formula d'azione sembra molto promettente

Lasciando per un attimo dubbi e domande dietro le spalle, Phantom Blade Zero si è infine presentato sopra i palchi del PlayStation Showcase, svelando la collaborazione con lo studio di Hong Kong Cruel Man. L'ambizione alla base del progetto mira a mescolare l'ispirazione steampunk con i topoi del kung fu movie all'arma bianca, al punto tale che delle coreografie si starebbe occupando lo storico artista marziale Kenji Tanigaki, uno dei nomi più celebri del cinema del genere. Il quadro è arricchito da un fondale estetico e narrativo di stampo oscuro, quasi a voler ricordare un'epopea dark fantasy ambientata durante il governo dei Tre Regni, ovvero il classico medioevo cinese. Phantom World: è così che si chiama questa particolare ambientazione, un universo che fonde kung fu cinese, strani automi, creature sovrannaturali e poteri occulti. Il protagonista, di nome Soul, è un assassino condannato aver eliminato il leader del suo Ordine; un guaritore magico è riuscito a salvarlo miracolosamente dalla morte, ma tale incantesimo durerà solamente sessantasei giorni: sarà solo questa la finestra di tempo che il guerriero avrà a disposizione per ottenere vendetta nei confronti dei suoi aguzzini.

La formula sembra chiaramente ancorata a una struttura open-map che prosegue lungo i binari indirizzati dalla narrativa, trascinando il giocatore attraverso corridoi aperti che guidano il protagonista fino alle arene che ospitano gli scontri principali. Il sistema di movimento mira a ibridare la rapidità della navigazione di Sekiro - e più in generale le meccaniche da soulslike - con delle variazioni sul tema ben più complesse, da una corsa lungo i muri che ricorda la serie Star Wars Jedi, fino addirittura a interazioni ancor più elaborate con lo scenario, come la possibilità di scalare le colonne e quella di utilizzarle attivamente come ripari durante gli scontri.

Anche la direzione artistica fa bella figura
Anche la direzione artistica fa bella figura

Sul fronte del sistema di combattimento, quanto mostrato suggerisce la commistione di una serie di tecniche molto vicine a quelle sfruttate dal lupo di FromSoftware - fra deviazioni e contrattacchi - con una varietà di combo ed esecuzioni più affine alle tradizionali esperienze d'azione. Questo accade quando il protagonista è libero di agire senza vincoli, perché alle suddette fasi si alternano sezioni più cinematografiche, nelle quali il gameplay si mette completamente al servizio della spettacolarizzazione, come ad esempio la sequenza in cui si può notare una battaglia a bordo di un carro. Anche la componente stealth sembra avere una certa importanza, dal momento che il guerriero ha estratto in un paio di occasioni un pugnale da un fodero al di sopra della cintura per mettere a tacere avversari ignari della sua presenza.

Sul sito ufficiale di S-GAME è stata pubblicata una variante del video di gameplay che si apre con il logo di Unreal Engine 5, fugando ogni dubbio riguardo la struttura tecnica. Se la direzione artistica e l'atmosfera oscura sono emersi proprio come gli elementi capaci di catturare l'attenzione del pubblico, il fronte grafico ha comunque mostrato qualche piccola incertezza in determinate animazioni estranee al combattimento, come ad esempio la sequenza in cui vengono mostrati dei cavalli al galoppo. Certo, se l'effettivo livello di qualità del prodotto finito dovesse assestarsi su questi standard, non ci sarebbe proprio nulla da sindacare.

Una nuova grande esclusiva console PS5?

Siamo ancora nell'orbita dei trailer e dei render in UE5
Siamo ancora nell'orbita dei trailer e dei render in UE5

Al momento è molto difficile verificare l'integrità di Phantom Blade Zero. Se da una parte le sezioni di gioco mostrate spingono nella direzione di un progetto in fase avanzata, dotato di un sistema di combattimento molto interessante, artisticamente curato e ricco di sequenze che sembrano richiedere giusto una passata di pulizia, dall'altra la storia recente di S-GAME - almeno al di fuori del territorio cinese - resta avvolta da una fitta coltre di mistero, e la speranza è quella di trovarsi di fronte all'emersione di un nuovo grande contendente nel sottobosco dei videogiochi d'azione.

Phantom Blade Zero maturerà fino a diventare una sfavillante esclusiva PS5? In questo momento l'opera di S-GAME si colloca accanto a titoli del calibro di Black Myth: Wukong, altra opera proveniente dalla Cina - nello specifico dallo studio Game Science - che dovrà dimostrarsi all'altezza delle grandi promesse che ha fatto al pubblico in fase di annuncio. Quanto mostrato ha senza dubbio le carte in regola per ritagliarsi uno spazio importante nel sottobosco di riferimento, ma prima di sbilanciarsi è necessario attendere che il progetto assuma una forma più concreta.