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Rainbow Six Siege: Showdown, Ubisoft ci porta nel Vecchio West

Vediamo da vicino tutte le novità della modalità che porta Rainbow Six Siege nel Vecchio West

SPECIALE di Raffaele Bottone   —   10/07/2019

Quasi a sorpresa, Ubisoft ha rilasciato Showdown, la nuova modalità a tempo limitato per Rainbow Six Siege che ha immediatamente conquistato i giocatori dello sparatutto tattico. Il concept è estremamente accattivante: in un forte abbandonato, gli attaccanti rappresentano la Legge, mentre i difensori incarnano i banditi. Le due fazioni si contendono l'oro custodito nell'edificio centrale, in una sorta di modalità presidio rivisitata. Per permetterci una completa immersione nel selvaggio West, il team di sviluppo ha deciso di non rendere disponibili le abilità uniche degli operatori e di equipaggiarli tutti con BOSG.12.2 e Magnum LFP586. In vista dell'evento è stata creata una mappa apposita, Fort Truth, in cui non mancano di certo gli easter egg...

Mezzogiorno di fuoco

Showdown è il secondo evento stagionale di questo quarto anno di Siege e si allontana notevolmente dallo stile lento e ragionato del gioco, lanciando i giocatori in round dalla durata dimezzata, scanditi dai sonori colpi degli scontri a fuoco di un 3v3 all'ultimo sangue. Fort Truth è la perfetta rappresentazione videoludica degli archetipi del genere di Sergio Leone e John Ford e, grazie alla colonna sonora appositamente rivisitata, ci fa immergere senza difficoltà in uno scenario tipico dell'America occidentale del XIX secolo. Nessuna tecnologia, nessun rinforzo, nessuna fase di preparazione, al rintocco della campana inizia il duello e i protagonisti sono portati a spostarsi rapidamente per sfruttare l'effetto sorpresa. I difensori, fuorilegge della banda Graveltop, dovrebbero dare priorità alla difesa del loro nascondiglio, ma non c'è nulla di più soddisfacente di uno sceriffo spazzato via da un colpo di shotgun alle spalle. Ciò diventa possibile grazie ai numerosi passaggi tra le mura di questo fortino diroccato e alle trincee che caratterizzano un paesaggio pressoché desertico (con tanto di rotolacampi spostati dal vento). Proprio come avevamo visto in Rainbow is Magic, il precedente evento a tempo limitato, anche in Showdown è possibile scegliere il proprio operatore tra un determinato gruppo di opzioni. Gli incorruttibili sceriffi, Maverick, Ash, Twitch, Capitão e Glaz, hanno l'arduo compito di recuperare la refurtiva della banda di criminali composta da Alibi, Kaid, Caveira, Maestro e Rook. Come dicevamo, però, la formazione dei team non è mai stata meno influente ai fini del risultato: con lo stesso equipaggiamento a disposizione, infatti, gli scontri a fuoco sono estremamente bilanciati (se non per corazza e velocità dei singoli operatori) e solo il grilletto più veloce è in grado di cambiare le sorti del duello. Ad accompagnare il BOSG.12.2 e la Magnum, infatti, nessuna abilità unica, ma solo dei gadget secondari identici per tutti: granate a frammentazione e fumogene per gli attaccanti (anche per Ash!), scudi mobili e fili spinati per i difensori. Niente strategia, dunque, in questa modalità dai ritmi frenetici che è in grado di regalare grosse soddisfazioni anche ai giocatori più casual. Che si vinca o che si perda, il round si svolge in pochissimi secondi, così da permettere ai partecipanti di ricominciare rapidamente.

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Cosa nasconde la miniera?

Ubisoft non perde mai occasione per inserire i tipici easter egg che la community di Siege ha dimostrato, più volte, di apprezzare ampiamente. La mappa, di per sé, è già un palese riferimento a Outbreak, la modalità zombie-alieni di Operation Chimera. Gli eventi che avevano visto gli specialisti del team Rainbow affrontare uno strano virus si svolgevano proprio nella cittadina di Truth or Consequences, in New Mexico. Non possiamo pensare sia un caso, dunque, che il nome dello scenario sia proprio Fort Truth e che, al suo interno, sia presente una miniera chiamata Consequences. Scendendo all'interno di una delle due fosse presenti alle spalle del nascondiglio dei banditi, inoltre, è possibile scovare il teschio di uno Smasher, l'imponente mutazione aliena in grado di ristrutturare gli scenari dell'evento dello scorso anno usandoci come palle demolitrici. Restando in quella zona, comunque, è d'obbligo mostrare rispetto alle due lapidi presenti, soffermandosi particolarmente sugli epitaffi: si tratta delle tombe di Jäger e Blitz, di cui gli sviluppatori hanno deciso di "giustificare l'assenza" con una morte prematura (dovuta a granate, nel primo caso, e a Warden nel secondo). Dicevamo della miniera... se ci si avventura al suo interno e si presta particolare attenzione alla fiancata dei tipici carrelli in metallo per il trasporto dell'oro, si può notare un logo abbastanza particolare: l'immagine raffigura un orologio colpito da un fulmine. Se ciò non dovesse dirvi proprio nulla, proviamo ad aiutarvi: il 3 luglio 1985 usciva nelle sale americane Ritorno al Futuro. Gli sviluppatori sembrano aver voluto omaggiare il capolavoro cinematografico, in occasione del suo 34° anniversario, rievocando uno degli avvenimenti più importanti dell'epopea di Marty McFly. Qualora il riferimento al fulmine e alla torre dell'orologio non dovesse essere abbastanza per convincervi, spostatevi appena qualche metro più avanti e distruggete una delle pareti in legno della miniera: al suo interno troverete, coperta da un telo, un'auto che ricorda chiaramente la DeLorean protagonista dei numerosi viaggi nel tempo della trilogia diretta da Robert Zemeckis. "Grande Giove!" Ubisoft ha pensato proprio a tutto e lo dimostrano anche i manifestati da "ricercato" di Kaid e Caveira, posizionati strategicamente all'interno della mappa, in modo da invogliare i giocatori a mettere in atto una vera e propria caccia all'easter egg. Un'attenta ricerca, infatti, porta a scovare un cuore inciso in una struttura in legno con all'interno le iniziali "K" e "C". Che i due difensori siano coinvolti in una tresca amorosa?

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Vestire i panni di un vero cowboy

Un viaggio nel tempo che si rispetti richiede anche un cambio d'abito adatto, dunque non ci sorprende affatto la collezione di skin e uniformi interamente dedicata all'evento. Si tratta della Showdown Collection, composta da 30 oggetti esclusivi per i 10 operatori protagonisti dell'evento, più un ciondolo universale. Se in Rainbow is Magic la Recluta era stata in grado di mimetizzarsi nell'ambiente in pieno stile "soldatino giocattolo", questa volta risulta completamente fuori luogo, vestendo l'uniforme classica delle altre modalità. Il motivo potremmo ricercarlo nell'impossibilità di personalizzazione dell'operatore "base" al di fuori di questi eventi e, dunque, nell'inutilità di accessori a tema. Non vi nascondiamo, però, che non ci sarebbe affatto dispiaciuto vedere almeno delle bandane di colorazioni differenti. Al primo accesso al gioco, comunque, ci verrà regalato un pack e se ne potrà ottenere un altro completando la Sfida Rodeo all'interno dell'Ubisoft Club, che consiste nella vittoria di 10 round in Showdown. Nel disclaimer iniziale, inoltre, si fa riferimento a una seconda sfida, probabilmente disponibile a partire dal 9 luglio. I restanti 28 pacchetti sono acquistabili unicamente al prezzo di 300 crediti R6 ciascuno. Si tratta di una spesa sicuramente considerevole, ma i collezionisti saranno motivati dal design accattivante e di certo più idoneo all'ambiente competitivo rispetto alle skin rosa fluo del precedente evento. Rainbow Six Showdown sarà disponibile fino al 16 luglio e il nostro consiglio è quello di lanciarsi a capofitto in questa pioggia di proiettili e polvere da sparo!

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