Tu quoque, Takeuchi. Nel corso della Summer Game Fest, il producer della serie di Resident Evil ha lasciato tutti a bocca aperta con un vero e proprio atto di deliberata provocazione. È apparso circa a metà show annunciando che avremmo avuto presto notizie della saga di Resident Evil e poi, veloce com'è arrivato, si è dileguato. Sarebbe stata una mossa troppo perfida perfino per chi ha le mani in pasta nel franchise horror più famoso al mondo, e quindi, a sorpresa proprio in chiusura della conferenza, ecco apparire il nuovo capitolo di Resident Evil, il nono della saga principale, con il sottotitolo Requiem.
Resident Evil Requiem arriva dopo mesi, se non anni, di voci di corridoio che lo vogliono in lavorazione presso gli studi di Capcom. L'insider Dusk Golem aveva anticipato già a marzo che avremmo visto l'annuncio entro quest'anno e che il nono capitolo avrebbe portato con sé delle novità tali da "rivoluzionare la saga", proprio come aveva fatto in passato il Resident Evil 7, con l'adozione della visuale in prima persona, la totale assenza di non-morti e il cambio di protagonista. Sempre Dusk Golem aveva dichiarato che Leon avrebbe avuto un ruolo di primo piano nel nuovo capitolo, probabilmente da protagonista.
Se alcune delle sue previsioni si sono avverate, con l'annuncio in pompa magna lanciato da un visibilmente emozionato Geoff Keighley, che ha confessato di aver visto per la prima volta il progetto l'estate scorsa e di essere rimasto sorpreso dall'ambizione di questo nuovo capitolo, alcune cose invece sembrano molto differenti. Non c'è Leon, tanto per dirne una, anche se vediamo il dipartimento di polizia di Raccoon City ormai distrutto, e la mente vola subito a quel primo giorno di lavoro che è difficile dimenticare. Non abbiamo visto nemmeno quel presunto cambiamento capace di sconvolgere Resident Evil come lo conosciamo, ma di carne al fuoco ce n'è comunque tanta.
Due Ashcroft, una storia
E dire che non era così facile afferrare l'identità di questo gioco misterioso dalla prima immagine che viene mostrata: un edificio governativo, in pieno giorno. Non c'è un posto più lontano da immaginare rispetto alle ville in stile europeo nel cuore della foresta, o delle baracche semi abbandonate nei bayou. Subito dopo vediamo degli uomini e delle donne in giacca e cravatta, e veniamo nuovamente smarcati da un immaginario che sembra lontano anni luce dalla rivelazione che arriverà tra poco. Certo, con un po' d'attenzione per i dettagli, è già possibile capire qualcosa dall'inconfondibile resa del RE Engine, ma è troppo facile col senno di poi.
Il primo vero dettaglio che ci suggerisce un possibile collegamento con la saga arriva in fretta: una ragazza sta scrivendo un rapporto su quattro vittime morte per una misteriosa malattia. L'altro particolare, quello decisivo, ci viene letteralmente urlato in faccia poco dopo. Grace Ashcroft, il nome della ragazza in questione. Ashcroft è un cognome che suona sicuramente familiare agli appassionati della saga di Resident Evil. Lo hanno già sentito nei primi anni 2000, quando la reporter Alyssa Ashcroft cercava di salvarsi la pelle in Resident Evil Outbreak. E i più attenti lo ricordano anche in Resident Evil 7, dal momento che era sempre lei a firmare un articolo per il The Dulvey Daily collegato a un caso di persone scomparse.
Grace che, come scopriremo tra pochissimo, è sua figlia e lavora nell'FBI, viene convocata di fretta nell'ufficio del capo. A quanto pare sta seguendo un caso a proposito di una strana patologia che porta alla morte le persone, ed è stato appena trovato un nuovo corpo. Il capo ha bisogno del talento di Grace, e le dice che la vuole sul campo, ma c'è un dettaglio: la persona deceduta è stata trovata in un luogo che Grace Ashcroft conosce molto bene, il Remwood Hotel a Raccoon City. Lo stesso posto dove sua madre Alyssa è stata uccisa, otto anni prima.
Si torna a Raccoon City
C'è un momento di sbandamento quando Grace sente nominare quell'hotel che rappresenta un vero e proprio trauma per lei. Quelli che le compaiono davanti agli occhi sono dei flashback, ed è quindi molto probabile che la ragazza fosse presente nel momento in cui il delitto si consumava. Grace è molto giovane, era una ragazzina all'epoca dell'omicidio. Il trailer non ci lascia molto tempo per pensare alle implicazioni temporali della storia, perché quando Grace riapre gli occhi una velocissima transizione ci trasporta nell'incubo: la ragazza è legata, a testa in giù. Non può muoversi, riesce solo a urlare in cerca di aiuto.
Quello a cui assistiamo sembra nuovamente un flashback, con la voce di Alyssa che chiede alla ragazza di starle vicino. Sappiamo che Alyssa stava investigando su un caso di persone scomparse proprio circa otto anni fa (Resident Evil 7 è ambientato nel 2017), e a schermo vediamo una serie di manifesti con la scritta "missing". Sono uomini e donne di ogni età, presumibilmente gli stessi su cui stava indagando la reporter. Quando la scena cambia, vediamo un uomo, seduto su una vecchia poltrona, con accanto un grammofono. Ci dà le spalle. "Adesso so che è te che cercavo. Che sei tu la prescelta, miss Ashcroft". Chiaramente il trailer resta vago a proposito di quale delle due Ashcroft sia il soggetto della frase.
Sarebbe più logico pensare che tutta la scena sia ambientata nel passato, dal momento che continuiamo a sentire la voce di Alyssa, e tutta una serie di riferimenti alle persone scomparse. Il trailer ci regala un'inquadratura dall'alto delle rovine di Raccoon City: un enorme cratere senza vita; ciò che resta del bombardamento avvenuto il 1 ottobre 1998, avvenuto sotto esplicita richiesta dell'allora presidente degli Stati Uniti che ordinò di cancellare dalla faccia della Terra la città con una bomba nucleare tattica per contenere l'epidemia del virus T. Mentre ci vengono mostrati i luoghi simbolo di Raccoon City (compreso l'RPD, il dipartimento di polizia nel quale si svolge praticamente tutto Resident Evil 2 e parte di Resident Evil 3: Nemesis), sentiamo la voce di una ragazza molto giovane. È facile pensare che questa sia proprio Grace.
In chiusura una rapida carrellata sugli orrori che le due Ashcroft dovranno affrontare: una creatura dagli arti incredibilmente lunghi che sembra poter camminare su muri e sul soffitto, un killer incappucciato che soffoca un uomo con un sacchetto sulla testa, e infine quello che ha tutta l'aria di essere un umano mutato. Chiaramente non possiamo ancora sapere di quale delle tantissime varianti del virus che sono apparse nella serie si tratti, ma se l'avventura sarà ambientata come sembra tra le vestigia di Raccoon City, si può pensare che il radicale piano del presidente per contenere il virus T possa non aver funzionato proprio a dovere.
Requiem aeternam dona eis
L'ulteriore sorpresa è una data d'uscita decisamente più vicina del previsto, dal momento che è la prima volta che vediamo Resident Evil Requiem: 27 febbraio 2026. Nella parte finale del trailer, la "q" della parola Requiem si accende e si spegne a intermittenza assumendo i connotati di un "9", per ricordarci che questo è il nono capitolo della serie principale (anche se siamo oltre i 30 includendo i vari spin-off).
In ambito religioso, il requiem è una preghiera che viene rivolta ai defunti. Proviene dalla frase latina "requiem aeternam dona eis", ovvero "dona a loro il riposo eterno". Requiem è anche un termine che sta a indicare il ricordo di qualcuno. È chiaro che in questo nuovo capitolo di Resident Evil il ricordo sia uno degli elementi fondamentali del racconto, dal momento che il trailer saltella dal presente al passato, da una Ashcroft all'altra.
Potrebbe esserci anche un ulteriore significato. Sempre secondo le indiscrezioni di Dusk Golem, questo nono capitolo si porrebbe anche la chiusura di un cerchio iniziato nel 1996 con la storia del primo Resident Evil e proseguito poi con i sequel. In effetti, in questi pochi minuti di trailer abbiamo trovato riferimenti piuttosto diretti sia al vecchio corso (in particolare a Resident Evil 2 e 3), sia al nuovo (con mamma Ashcroft che fa da collante in Resident Evil 7). Mancherebbe allora solo il buon vecchio Leon che, secondo i calcoli, nella timeline di Grace dovrebbe essere un agile cinquantenne.
Sappiamo che, secondo le dichiarazioni di Capcom, Resident Evil Requiem sarà giocabile alla Gamescom di quest'anno, non ci resta che attendere quindi la fiera europea per scoprire qualcosa di più e magari fare la conoscenza degli altri protagonisti della storia.