La saga di Resident Evil torna alle origini con Resident Evil: Welcome to Raccoon City, reboot diretto da Johannes Roberts che rilancia la celebre serie videoludica al cinema. Nelle sale italiane dal 25 novembre, il film è ambientato tutto in una notte, quella del 30 settembre 1998, e mescola eventi e personaggi dei primi due giochi della Capcom.
Protagonisti sono i fratelli Redfield: la pellicola approfondisce il loro passato all'orfanotrofio di Raccon City, in cui sono entrati in contatto con William Birkin (Neal McDonough), scienziato sul libro paga della Umbrella Corporation, i cui esperimenti non hanno mai convinto Claire (Kaya Scodelario), che, diventata adulta, è scappata dalla città, lasciandosi alle spalle l'infanzia difficile e il fratello Chris (Robbie Amell).
Anni dopo, Claire torna in città perché ha saputo che la Umbrella sta mettendo in pericolo i suoi abitanti: un virus sta trasformando tutti in zombie e vuole salvare il fratello prima che sia troppo tardi. Il regista si è fatto bastare i 25 milioni di budget, puntando molto sull'atmosfera e sulla costruzione di una città cupa e marcia, sempre battuta dalla pioggia e malata fin nelle fondamenta. Ispirato all'horror anni '70, è un film dichiaratamente di serie B, che si diverte nell'esserlo. Ne abbiamo parlato più approfonditamente nella recensione di Resident Evil: Welcome to Raccoon City.
Il cast è formato da attori provenienti da alcune delle saghe e delle serie di maggior successo degli ultimi anni: Kaya Scodelario è Teresa in The Maze Runner, Tom Hopper è Luther in The Umbrella Academy (gli ombrelli lo perseguitano), Robbie Amell è Deathstorm nella serie The Flash, Hannah John-Kamen l'abbiamo vista in Ready Player One, Ana-Man and the Wasp. Li abbiamo incontrati via Zoom e scoperto qual è la cosa di Resident Evil che li spaventa di più: sia nel gioco che in Resident Evil: Welcome to Raccoon City.
Ecco cosa ci hanno detto:
Andrete a vedere il film al cinema?