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Retrospettiva 2016, transizione e rivoluzione a braccetto

Ecco la nostra retrospettiva dell'anno 2016, un periodo di forte transizione, ma anche di alcune piccole rivoluzioni, come l'incontenibile Pokémon GO

SPECIALE di Nicola Armondi   —   27/12/2020

Il 2020 è quasi concluso e, per noi videogiocatori, questo è un grande simbolo. Si tratta infatti dell' "ultimo anno" della generazione PS4/Xbox One. Certo, il passaggio della staffetta sarà questa volta molto più lento e graduale, con grandi giochi molto attesi ancora in arrivo sulla vecchia generazione oltre che su next-gen. Nondimeno, possiamo sfruttare l'occasione per guardare indietro e rianalizzare la decade appena conclusa. In questa retrospettiva andremo a indagare precisamente l'anno 2016.

Ovviamente, analizzare nel dettaglio ogni singolo gioco rilasciato e ogni singolo evento dell'anno 2016 sarebbe proibitivo, oltre che estremamente noioso da leggere. Il nostro obbiettivo è quindi stato quello di fare una raccolta dei momenti salienti, citando i giochi più importanti e gli annunci che più hanno segnato quei dodici mesi, in positivo ma anche in negativo.

I videogiochi

Partiamo quindi subito con ciò che più interessa a noi videogiocatori: i giochi. Il 2016 è stato un anno intenso sia per le produzioni AAA, oramai nel vivo della generazione PS4 e Xbox One, sia per gli indie.

I AAA che non dimentichi

Possiamo citare infatti alcune grandi esclusive PlayStation come Uncharted 4: Fine di un Ladro, ovvero l'addio (?) di Nathan Drake (ma non della saga, visto l'arrivo de L'eredità perduta), ma anche il ritorno di Ratchet & Clank con un remake del primo capitolo (e tanto di film) e l'arrivo di un gioco che per anni era quasi diventato un vaporware, The Last Guardian.

Anche Xbox si è difesa, con Forza Horizon 3, ma sono soprattutto le terze parti ad aver piazzato sul mercato nomi di peso come Persona 5, Overwatch e No Man's Sky, opere che ancora adesso, a fine 2020, sono più che attuali tra aggiornamenti e nuove versioni. Come non citare poi Dark Souls III, la massiccia opera di Miyazaki che ha messo un punto al suo souls-like più famoso e ha ottenuto consensi da ogni dove. All'altro angolo, invece, troviamo Final Fantasy XV che ha causato discussioni accese tra i fan e che probabilmente ancora adesso non si sono interrotte.

Indipendente e vincente

Come detto, però, il 2016 è stato un anno importante anche per le produzioni indipendenti. I creatori di Limbo sono tornati con Inside il quale, in un panorama indie molto più ampio e complesso, non ha lasciato il segno come il suo predecessore ma è comunque stato in grado di regalare un'esperienza unica e coinvolgente. Parliamo però anche di Owlboy, che ha richiesto ben nove anni di sviluppo, ma che ha saputo regalare una delle esperienze adventure-platform migliori dell'intero panorama. Non dimentichiamo, però, Darkest Dungeon, un'esperienza senza pietà, e Stardew Valley, un Harvest Moon-like realizzato da una singola persona che ha venduto più di 10 milioni di copie (dati di gennaio 2020).

Retrospettiva 2016, transizione e rivoluzione a braccetto

Pokémon GO: il terremoto

Il 2016 è però stato soprattutto l'anno di una grande rivoluzione: Pokémon GO. L'amato e odiato gioco di Niantic e The Pokémon Company ha fatto sbarcare le creaturine tascabili di Game Freak in formato Realtà Aumentata, conquistando il mondo. Un successo duraturo visto che, nel 2020, Pokémon GO ha generato 1,2 miliardi di dollari, ottenendo la terza posizione dei giochi più remunerativi. Nel 2016, però, il vero raggiungimento di Pokémon GO è stato quello di aver fatto girare la testa a tutte le grandi compagnie che si sono lanciate all'inseguimento, portando anni dopo al rilascio di molteplici opere simili, come Harry Potter: Wizards Unite.

Pokemon Go Jessie James 1

La stessa saga principale, volendo cavalcare l'onda e attirare a sé nuovo pubblico, rilascerà nel 2018 Pokémon: Let's Go, Pikachu! e Pokémon: Let's Go, Eevee!, che mescolerà la struttura classica della serie con la semplicità di Pokémon GO. Pokémon GO è quindi il gioco più significativo del 2016, soprattutto per le conseguenze a lungo termine che ha generato.

I grandi eventi

Riassumere il 2016 solo tramite i giochi rilasciati, importanti o meno che siano, non è ovviamente sufficiente. Quell'anno è infatti stato segnato da grandi eventi, non sempre positivi. A tal proposito, non sono mancati clamorosi avvicendamenti "dietro le quinte".

Ristrutturazioni aziendali

Il 2016 è stato uno degli anni più intensi in termini di chiusure di team di sviluppo e ristrutturazione degli assetti interni. Parliamo prima di tutto di Sony che ha chiuso Evolution Studios, autore di MotorStorm e, negli anni precedenti, di Driveclub, un progetto complesso e che ha messo a dura prova il team, costringendolo a rimandarlo più volte.

Retrospettiva 2016, transizione e rivoluzione a braccetto

Ancora più sofferto, però, è stato l'annuncio di Microsoft: Lionhead Studios, autore di Fable, chiuse i battenti e cancellò Fable Legends, probabilmente un ultimo tentativo di dare respiro alla saga trasformandola in un opera più "moderna" (focus sull'online e sul multigiocatore). Se la perdita del gioco non ha colpito il cuore dei fan, l'addio di uno storico team come Lionhead simboleggiava invece il punto più debole di Microsoft di quegli anni: la gestione dei team interni e delle IP proprietarie.

Su tutti, però, fu la chiusura di Avalanche Software da parte di Disney a cambiare pesantemente le carte in tavola nell'industria. La società del Topo, infatti, decise di non produrre più videogiochi internamente, ma di vendere le licenze a compagnie esterne. EA, quindi, ottiene il totale "controllo" di molteplici prodotti a tema Star Wars che porteranno alla nascita della saga Battlefront (con il caos mediatico delle microtransazioni del secondo capitolo). Nacque, anche se in sordina e come progetto a lungo termine, un universo videoludico dedicato alla Marvel, che ad oggi ha prodotto i due Marvel's Spider-Man di Insomniac Games e il Marvel's Avengers di Square Enix.

Hardware: la fine, l'inizio e le promesse

Anche dal punto di vista hardware, il 2016 è stato alquanto movimentato. Microsoft, prima di tutto, ha interrotto la produzione di Xbox 360, il suo grande successo, tre anni dopo l'arrivo di Xbox One. La nuova console, inoltre, ha visto l'arrivo nell'agosto 2016 di una sua versione rivisitata, Xbox One S. Anche Sony, però, è stata parecchio attiva: a settembre 2016 è stata rilasciata la versione slim di PS4, mentre a novembre è arrivata PlayStation 4 Pro, prima reale "console mid-gen" che prometteva prestazioni superiori.

La VR stessa, però, ha avuto molto da dire. Nel marzo 2016 è stato rilasciato Oculus Rift, un headset costoso ma potente, subito insidiato dall'HTC Vive, lanciato ad aprile. Il vero punto d'accesso alla realtà virtuale, però, è arrivato nell'ottobre 2016 con PlayStation VR: il caschetto di Sony, infatti, pur dovendo sacrificare le prestazioni, si proponeva a un prezzo vantaggioso e partiva da una base istallata di PS4 già massiccia (mentre gli headset PC richiedevano computer prestanti alla base).

Playstation Vr

Ottobre 2016, però, è anche il mese dell'annuncio ufficiale e definitivo di Nintendo Switch, precedentemente nota come NX. La console ibrida della società di Kyoto era in arrivo a stretto giro ma molti dettagli vennero tenuti segreti: sia il prezzo che le specifiche tecniche furono annunciate alcuni mesi dopo.

E3 2016

Parlando di grandi eventi, è ovviamente impossibile non citare l'E3 2016. Tutte le grandi compagnie parteciparono, ma i veri annunci di peso giunsero solo da Microsoft, Nintendo e Sony.

Microsoft si concentrò in modo particolare su Xbox One S, ma non negò un piccolo teaser per Xbox One X, all'epoca ancora nota semplicemente come Project Skorpio. In termini software, a spuntarla per il puro numero fu però Sony PlayStation che annuncio God of War, il seguito-reboot delle avventure dello Spartano, Days Gone, forse il titolo meno d'impatto dell'evento, e Death Stranding, il ritorno alla regia di Kojima. Inoltre, venne anche annunciato un gioco dedicato a Spider-Man, in quel momento senza nome ufficiale.

In poche ore Sony condensò un gran numero di annunci first party, creando un forte contrasto con Nintendo la quale, oltre a qualche contenuto per Pokémon Sole e Luna, si dedicò in pratica a un singolo gioco: The Legend of Zelda Breath of the Wild. A sorprendere, fu non solo la qualità del titolo e il netto cambio di stile rispetto ai precedenti capitoli, ma anche il fatto che l'opera venne confermata anche per NX (ovvero Switch) sebbene precedentemente fosse stata annunciata unicamente per Wii U.

Retrospettiva 2016, transizione e rivoluzione a braccetto

Con la sola esclusione del mondo VR, il quale comunque non catalizzò un numero di giocatori davvero notevole, il 2016 fu più un anno di transizione che di vera innovazione. PS4 Pro e Xbox One S non rappresentarono un passo in avanti significativo e Nintendo doveva ancora ritornare in campo dopo il fallimento di Nintendo Wii U.

Fortunatamente i giocatori, come abbiamo visto, non furono lasciati a mani vuote, con molteplici giochi di spessore rilasciati durante l'anno. Il vero vincitore (come sempre?) fu però il mercato mobile che dominò la seconda metà del 2016 grazie a Pokémon GO, un fenomeno di massa così d'impatto da divenire famoso anche al di fuori del mondo videoludico.