Steam rappresenta la stragrande maggioranza della distribuzione digitale su PC, una piattaforma in passato spesso data per spacciata ma che, ridotta la pirateria, ha finalmente mostrato i numeri di un mercato immenso, in buona parte rappresentato dalla piattaforma di Gabe Newell; un fenomeno che ha saputo sfruttare l'immagine di fiero innovatore digitale del suo fondatore per imporsi in un mercato in crescita in cui lo sconto sconfigge la pirateria e aiuta i giochi PC di vendere milioni e milioni di copie, contro le poche centinaia di migliaia dei best seller dell'era della distribuzione fisica. Il merito, sia chiaro, è dovuto anche a una spinta delle software house verso le funzioni e le modalità online, ma in questo caso quello che ci interessa è l'esplosivo potere seduttore di una offerta digitale sempre pronta a catturarci con sconti e prezzi aggressivi. Anzi ci interessa l'effetto che questo questo ha sul nostro backlog, la famigerata lista degli arretrati, un catalogo spesso zeppo di titoli mai installati, di Early Access finiti male e di giochi provati solo per pochi minuti.
La tentazione degli sconti e l'accumulo seriale
Impossibile non provare la bruciante tentazione di lanciarsi negli acquisti smodati di fronte a giochi, spesso di qualità, che risultano disponibili a pochi euro, a portata di un click, con tutti gli aggiornamenti del caso, con pieno supporto e senza bisogno di pagare abbonamenti. Un'offerta del genere, a differenza del cestone degli sconti del negozio disponibile anche in piena notte, ha cambiato il nostro modo di acquistare videogiochi in un tripudio iniziale che potremmo definire esplosivo. In men che non si dica l'appuntamento con i saldi stagionali di Steam è diventato una festa, è stato celebrato da valanghe di meme ed ha contribuito a rimpinzare librerie spesso già belle ricche di titoli vecchi e nuovi, spingendo tutti i protagonisti ad adeguarsi, inclusa Nintendo. Un vero fenomeno, dicevamo, che continua a essere tale anche se negli ultimi anni l'entusiasmo è calato, complici saldi meno aggressivi e librerie sempre più piene. Ma l'offerta di Steam continua ad essere impareggiabile, con migliaia di giochi a disposizione, ed è sempre una minaccia per quel bisogno compulsivo di acquistare che è vanto e piaga della nostra società. Cavalcandolo fieramente, c'è chi ha riempito e continua riempire il proprio backlog con un numero di titoli immenso, difficile da affrontare anche avendo a disposizione una vita intera. Ma c'è anche chi avverte l'angosciante sensazione di avere lasciato troppo in sospeso, complice il senso di colpa di un fenomeno che anche considerando prezzi aggressivi e sconti si traduce in un colossale spreco di soldi. Questo denaro spesso va comunque a sviluppatori capaci, mantenendo il mercato florido e ricco di scelte, ma potrebbero essere investo in modo più proficuo, spingendo tra l'altro i team a selezionare maggiormente il proprio lavoro. D'altronde tra cloni, titoli dimenticabili, remastered superflue, Early Access traballanti e tendenze modaiole la confusione è palpabile, e spesso mette in secondo piano titoli, magari più meritevoli di altri, che sono destinati a rimanere nella lista del "prima o poi", mentre i nostri backlog continuano a riempirsi. Tanto per intenderci nell'aprile 2014, anno in cui il numero di titoli pubblicati sulla piattaforma Valve è più che duplicato, una ricerca ha messo in evidenza come il 37% dei titoli acquistati su Steam non fosse mai stato giocato nemmeno una volta. E nutriamo il forte sospetto che oggi la situazione possa essere solo peggiorata, mentre guardiamo il nostro backlog terrorizzati da una lunga lista di titoli rimasti in sospeso da chissà quanto tempo.
Spese superflue e trucchi per limitarle
Non siamo certo i primi a chiederci come affrontare quel macigno chiamato backlog e siamo d'accordo con chi pensa che il primo passo sia quello di fare i conti con la realtà. Non a caso esistono siti che permettono di valutare quante ore di gioco abbiamo a disposizione nelle nostre librerie digitali inclusa, ovviamente, quella di Steam. Il calcolo non è sempre esatto, con titoli multigiocatore abbinati a durate implausibili e qualche stima al rialzo dovuta ai segreti spesso infilati a forza per aumentare gli obiettivi di un gioco, ma la possibilità di filtrare i dati, cosa permessa da alcuni servizi, ci permette di valutare con una buona accuratezza quando poco abbiamo valorizzato i soldi spesi negli acquisti digitali su Steam. Sia chiaro, non tutti sono preoccupati dall'accumulo di giochi, in un ambito in cui la materia digitale ci salva dai problemi di spazio e dall'avere librerie strapiene e zeppe di polvere. C'è chi non vuole lasciarsi scappare uno sconto proprio per accumulare e per avere la possibilità, se mai si creasse l'occasione, di giocare un determinato titolo. Ed è un qualcosa che abbiamo sperimentato tutti, chi con i vestiti e chi con i libri, e che non vogliamo analizzare nei casi estremi, lasciando la palla nelle mani di analisti e psicologi. A noi interessa di più, almeno in questa sede, chi cova il sogno di affrontare quei giochi che ha lasciato in attesa, colmando un buco che aspettando ulteriormente rischia di diventare una voragine. Per questo risorse come il resoconto dei fondi esterni spesi su Steam vanno tenute bene in considerazione come deterrenti incredibilmente efficaci, strumenti che possono aiutarci a ridurre la pulsione gli acquisti. Questa può essere contenuta anche tenendo a mente che ci sarà sempre un altro sconto, probabilmente più conveniente, e che c'è la whishlist a impedirci di dimenticarci comunque di un gioco. E se questo non bastasse può essere utile leggere attentamente i commenti prima di acquistare, di prendersi tempo a sufficienza per arrivare a capire se ne abbiamo bisogno o meno. La stiamo facendo troppo facile, è chiaro, ma talvolta bastano davvero pochi secondo in più, come quei dieci che i grandi ci dicevano di contare prima di dire una castroneria, per cambiare idea, salvare il portafogli ed impedire al nostro backlog di diventare un avversario impossibile da sconfiggere.
Come affrontare un backlog ingombrante
Arginata la frenesia è il momento di dare un'occhiata al latte già versato, a quel backlog probabilmente smisurato che potremmo non riuscire ad affrontare anche avendo a disposizione parecchio tempo libero. Per questo è importante partire con una buona organizzazione, ricorrendo magari all'aiuto di siti come steam-backlog.com, in modo da escludere quei giochi che in cuor nostro sappiamo non giocheremo mai fino in fondo o che in un determinato momento non si adattano ai nostri orari, alla nostra pazienza o ai nostri gusti. Nasconderli rende tutto più semplice, alleggerisce il senso di colpa e facilita la concentrazione su quei titoli che avremmo voluto tanto giocare e abbiamo sotterrato sotto a tonnellate di acquisti superflui. Ed è qui che arriva la sfida più difficile, con la nostra selezione davanti e la necessità di trovare la forza di avviare un gioco, concedendogli il di catturarci o di deluderci, prima di comprarne un altro. Ed è questo il punto fondamentale su cui torniamo a battere, principio basilare di una lotta che trae forza dal rifiuto dell'ennesimo sconto estremo su quel gioco da sei punto cinque di media che avremmo tanto voluto giocare, ma solo pagandolo poco. Eppure, economico o meno, l'ennesimo acquisto superfluo rischia di oscurare titoli che abbiamo già pagato e che ci aspettano da tempo nella nostra libreria, messi in secondo piano da quel bisogno di qualcosa di nuovo che può prendere chiunque, dagli esploratori agli irrequieti in cerca di qualcosa che colmi i vuoi interiori, fosse anche un vecchio videogioco che la memoria ci fa ricordare migliore di quanto non sia in realtà. E sono proprio gli acquisti effettuati inseguendo le nostre pulsioni che hanno più probabilità di rimanere nel backlog, spesso capaci di soddisfare le necessità che ci hanno spinto a comprarle per pochi secondi, solitamente quelli che precedono il pagamento.