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Suicide Squad e i suoi personaggi: dai fumetti ai film a Kill the Justice League

Ripercorriamo la storia della Suicide Squad: dalle origini fumettistiche alle trasposizioni cinematografiche, per arrivare infine a Kill the Justice League.

Suicide Squad e i suoi personaggi: dai fumetti ai film a Kill the Justice League
SPECIALE di Tommaso Pugliese   —   11/02/2024

La Suicide Squad è un gruppo di criminali assoldati da Amanda Waller al fine di portare a termine missioni segrete per conto del governo, sotto la minaccia di una carica esplosiva attivabile da remoto e impiantata nel collo dei membri della squadra. Le origini della Task Force X sono tuttavia diverse da quelle che molti immaginano, e nel corso del tempo parecchie cose sono cambiate.

Celebrata in questi giorni nella forma del controverso videogioco Kill the Justice League, la Suicide Squad vanta una storia fumettistica lunga quasi sessantacinque anni, ha potuto godere di due trasposizioni cinematografiche collocate all'interno del DC Extended Universe e non mancherà di fare capolino nell'universo appena creato da James Gunn per nuove, sfavillanti avventure.

Le origini

La Suicide Squad originale, creata da Robert Kanigher e Ross Andru
La Suicide Squad originale, creata da Robert Kanigher e Ross Andru

Il debutto della Suicide Squad risale al settembre del 1959, sulle pagine della testata The Brave and the Bold, ma si trattava di un gruppo molto diverso da quello attuale: la riproposizione di uno squadrone d'assalto nato ai tempi della seconda guerra mondiale, capitanato da Rick Flag e comprendente altri tre membri disposti a sacrificare la propria vita per la patria: l'astrofisico Hugh Evans, il fisico nucleare Jess Bright e l'agente governativa Karin Grace.

Nessun criminale e nessuna costrizione, insomma: quelli arriveranno sotto l'egida di Amanda Waller a partire dal 1986, quando la futura direttrice di A.R.G.U.S. irrompe sulla scena coi suoi metodi assolutamente discutibili. La squadra che mette insieme è composta dal sicario Deadshot, da Captain Boomerang, da Blockbuster e dall'Incantatrice: viene loro affidato il compito di distruggere il mostruoso Brimstone in cambio della libertà e, pur con qualche sacrificio, ci riescono.

La Amanda Waller dei fumetti tiene testa anche a Batman
La Amanda Waller dei fumetti tiene testa anche a Batman

Il primo incarico della Task Force X è dunque un successo, Waller ottiene credito presso il governo americano e le viene accordato il potere necessario per portare avanti il progetto, che stabilisce la propria base operativa presso la prigione per metaumani di Belle Reve: il luogo ideale per selezionare eventuali nuovi agenti tanto capaci quanto sacrificabili, materiale perfetto per una squadra suicida.

Nella nuova formazione ritroviamo Deadshot, Captain Boomerang e l'Incantatrice, accompagnati da Bronze Tiger, Karin Grace, Plastique, Mindblogger e Rick Flag, che si offre volontariamente di coordinare il gruppo, schierato durante la sua seconda missione per affrontare una pericolosa organizzazione terroristica che sta pianificando una serie di attentati sul territorio degli Stati Uniti.

Deadshot nella sua versione a fumetti
Deadshot nella sua versione a fumetti

Seguono svariati scossoni e rivisitazioni narrative che coinvolgono l'intero universo DC ma, nonostante la composizione del team cambi in più di un'occasione, l'idea di partenza della Suicide Squad rimane la stessa; così come il tono delle storie, che anzi diventa ancora più spregiudicato, a sottolineare l'irrecuperabile vocazione criminale dei membri del gruppo.

Deadshot si fa principale interprete di questo concetto, svolgendo stabilmente il ruolo dell'assassino spietato, mentre Captain Boomerang viene rappresentato spesso e volentieri come un egocentrico idiota. Nella seconda metà degli anni '90 viene introdotto nel team anche King Shark, un feroce e potentissimo squalo antropomorfo, figlio di un dio e pensato in origine come nemesi di Superboy.

La Suicide Squad di New 52
La Suicide Squad di New 52

In concomitanza con il crossover 52, uno di quegli eventi che hanno riscritto la continuity della DC, la Suicide Squad cambia volto e componenti, vedendo l'arrivo di figure come il secondo Captain Boomerang (figlio di George Harkness), Persuader, Plastique, il Conte Vertigo e Bolt, che vengono mandati ad affrontare avversari del calibro di Black Adam e la sua Black Marvel Family: ancora una volta una missione suicida, e infatti qualcuno ci lascia le penne.

E Harley Quinn? Per assistere al suo ingresso nella squadra bisogna attendere The New 52, il rilancio delle testate DC avvenuto nel 2011 in seguito agli eventi di Flashpoint. La Harleen Quinzel che viene assoldata da Amanda Waller è molto diversa dal personaggio che avevamo conosciuto in precedenza: sarà decisamente meno buffa, tanto da abbandonare il costume da arlecchino.

La Suicide Squad al cinema

La Harley Quinn di Margot Robbie
La Harley Quinn di Margot Robbie

Come saprete sono due le trasposizioni cinematografiche dedicate alla Suicide Squad. La prima pellicola, diretta da David Ayer e uscita nelle sale nel 2016, andava a incastrarsi in maniera decisa all'interno del cosiddetto Snyderverse, riproponendo il Batman di Ben Affleck e introducendo la controversa (a tutti i livelli) interpretazione del Joker di Jared Leto.

Nel film la Task Force X viene formata da Amanda Waller (Viola Davis) al fine di affrontare minacce di livello estremo, considerando che dopo la morte di Superman il mondo è diventato un posto decisamente meno sicuro. Con l'aiuto del colonnello Rick Flag (Joel Kinnaman) viene dunque selezionato un gruppo di criminali a cui viene impiantata una micro-bomba nel collo per evitare qualsiasi rischio di insubordinazione.

Deadshot nella versione di Will Smith
Deadshot nella versione di Will Smith

La formazione vede in questo caso la presenza di Deadshot (Will Smith), Harley Quinn (Margot Robbie), Captain Boomerang (Jai Courtney), El Diablo (Jay Hernandez) e Killer Croc (Adewale Akinnouye-Agbaje), con il supporto dello stesso Flag e della letale Katana (Karen Fukuhara). La missione? Fermare l'Incantatrice (Cara Delevigne) e suo fratello Incubus, che stanno mettendo a ferro e fuoco la città di Midway City.

Pur riuscendo a realizzare incassi che oggi definiremmo straordinari, pari a circa 750 milioni di dollari a fronte di un budget di soli 150 milioni, Suicide Squad è stato stroncato dalla critica anche e soprattutto per via di aspetti come il montaggio, a quanto pare pesantemente rimaneggiato dai produttori in barba al lavoro di Ayer.

La locandina di The Suicide Squad: Missione Suicida
La locandina di The Suicide Squad: Missione Suicida

La situazione si rovescia letteralmente con il secondo film, The Suicide Squad: Missione Suicida, diretto da James Gunn e uscito nel 2021. Consapevoli di quanto il rating avesse in qualche modo intralciato una rappresentazione convincente di personaggi abituati ad ammazzare e ammazzarsi in maniera spietata e violenta, i produttori danno fondamentalmente carta bianca al regista di Guardiani della Galassia.

Una scelta che si traduce nella clamorosa sequenza del massacro iniziale, con un primo gruppo di criminali che viene mandato in pratica a immolarsi (ovviamente in maniera inconsapevole) per consentire a una seconda squadra di farsi largo nell'isola di Corto Maltese e portare a termine l'incarico assegnato loro da Waller: recuperare Thinker (Peter Capaldi) e scoprire la verità sul misterioso progetto Starfish.

King Shark in The Suicide Squad: Missione Suicida
King Shark in The Suicide Squad: Missione Suicida

I componenti del team sono in questo caso il sicario Bloodsport (Idris Elba), il folle vigilante Peacemaker (John Cena), l'ammaestratrice di topi Ratcatcher 2 (Daniela Melchior), l'apparentemente inutile Polka-Dot Man (David Dastmalchian) e il potente King Shark (doppiato da Sylvester Stallone), con l'inevitabile recupero della Harley Quinn di Margot Robbie.

Dicevamo di una situazione rovesciata: pur accolto con grande entusiasmo dalla critica, che ha apprezzato l'interpretazione fornita da Gunn e la sua voglia di avvicinare la Suicide Squad cinematografica alla controparte a fumetti, il film ha totalizzato incassi assolutamente disastrosi: meno di 170 milioni di dollari a fronte di un budget di 185 milioni.

I protagonisti: dai fumetti ai film al gioco

La Harley Quinn di Suicide Squad: Kill the Justice League riprende i tratti di Margot Robbie
La Harley Quinn di Suicide Squad: Kill the Justice League riprende i tratti di Margot Robbie

È chiaro ed evidente che i quattro protagonisti di cui abbiamo parlato nella recensione di Suicide Squad: Kill the Justice League rappresentano una via di mezzo fra le versioni fumettistiche e cinematografiche dei personaggi, andando a cogliere quei tratti che gli sviluppatori di Rocksteady Studios hanno ritenuto più interessanti e meritevoli di una trasposizione.

Harley Quinn riprende per molti versi i lineamenti di Margot Robbie e la sua interpretazione, distinguendosi rispetto a ciò che abbiamo visto nella trilogia di Batman: Arkham e compiendo un'evoluzione che si concretizza a partire dalla sequenza iniziale della vestizione, quando rifiuta di indossare nuovamente il suo costume classico e se ne inventa uno inedito.

La Suicide Squad di Kill the Justice League
La Suicide Squad di Kill the Justice League

Deadshot abbraccia ancor di più la visione cinematografica del personaggio, cambiando non solo il colore della pelle rispetto alle precedenti apparizioni videoludiche (il che viene sottolineato nel gioco da una battuta) e ovviamente ai fumetti, ma trasformandosi anche in una figura decisamente meno malvagia e violenta se paragonata al Floyd Lawton che conoscevamo prima dell'avvento di Will Smith.

La rappresentazione di King Shark è frutto di un compromesso fra l'ingenuità del personaggio visto in The Suicide Squad e la ferocia della sua controparte cartacea, mentre alla fine dei conti Captain Boomerang si pone come il componente più vicino all'originale e non è certamente un caso che Rocksteady lo abbia scelto soprattutto per la sua carica di comicità, trasformandolo in un efficientissimo generatore di meme.

Questa squadra avrà un futuro? Difficile dirlo: la stampa ci è andata giù pesante con il nuovo titolo di Rocksteady Studios, sebbene spesso i feedback provenienti da chi lo sta giocando appaiano di segno opposto, e sarà interessante capire come stanno andando (e come andranno!) le vendite.

Alla luce di tutte le polemiche che hanno accompagnato questa produzione, fra confronti grafici impietosi smentiti dagli esperti, leak che hanno rivelato (e banalizzato) l'intera trama prima dell'uscita e critici che hanno deciso di assecondare con le loro recensioni l'umore generale, possiamo dire che alla fine dei conti il progetto ha rispettato i canoni dell'opera originale: non è stata forse una missione suicida?