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The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, analisi dell’ultimo trailer

A un mese dall'uscita del gioco, che avverrà il 12 maggio, Nintendo ha pubblicato un ultimo trailer di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom: la nostra analisi.

The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, analisi dell’ultimo trailer
SPECIALE di Alessandro Bacchetta   —   13/04/2023

C'è ancora della bellezza di cui abbeverarsi prima che cali il sipario su Nintendo Switch. Annunciato con un filmato (relativo alla storia) all'E3 2019, e allora noto semplicemente come sequel di Breath of the Wild, The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom si è pacatamente svelato nel corso degli anni, nascondendosi più che mostrandosi. Finora sapevamo che Link avrebbe avuto un braccio magico, determinati poteri (approfonditi nel penultimo filmato), e che ci sarebbe stata una corposa sezione di isole volanti a fluttuare sopra Hyrule, una terra morfologicamente identica, ma non contenutisticamente, a quella del predecessore. Quest'ultimo trailer non ci ha svelato l'obbiettivo del gioco, né tantomeno i suoi passaggi intermedi, ma finalmente abbiamo assistito, dopo anni di informazioni celate, a qualcosa che ci lascia pregustare un'opera maestosa.

Analizziamo l'ultimo trailer di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom minuto per minuto, prima di qualche considerazione finale.

Prima parte

The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom: Link col suo velivolo, tra le nubi
The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom: Link col suo velivolo, tra le nubi

Nei primi venti secondi del trailer abbiamo una panoramica di Hyrule, con l'inquadratura che si sposta tra le isole volanti, attraverso le bellissime nubi che la incoronano - in assoluto l'elemento, insieme alla profondità di campo, maggiormente migliorato da Breath of the Wild. Si possono ammirare le Isole Celesti, abitate dalle artificiali creature che le curano/proteggono: non sono tutte ostili, anzi, alcune sembrano una specie di giardinieri robot. Tagliano perfino la legna. Da qui, fino al cinquantesimo secondo, c'è un crescendo musicale imponente e arioso, con Link (con la nuova tunica) in picchiata tra i nembi, circondato da isole volanti, montagne, e dalle familiari - ma lontanissime - praterie. Possiamo notare qua e là le nuove torri, che non sono quelle Sheikah, attorniate da luci provenienti dal sottosuolo; soprattutto si vedono un paio di giganteschi glifi intagliati a terra, che sicuramente saranno importanti per la missione principale di Link. La visuale è grandiosa, l'atmosfera etera e magniloquente al contempo, il logo del gioco appare insieme alla trionfante, e in questo caso solenne, melodia della saga.

Si passa a terra. La prima scena cittadina avviene a Finterra, che è molto cambiata rispetto al passato: è evidente che sia passato del tempo (qualche anno, sicuramente). La differenza principale non risiede nelle "solite" torri, bensì nelle strutture fungiformi che decorano il paese. A cosa serviranno? Ci sarà una popolazione minuscola ad abitarci dentro in stile Minish Cap? Di sicuro, la svolta fantastica - rispetto a Breath of the Wild - è ulteriormente rafforzata: dopo le Isole Celesti e i robot giardinieri, dei grandi funghi ricoprono Finterra.

Al secondo 58 si nota un accampamento umano, oltre a delle fortificazioni, in prossimità del Castello di Hyrule: la popolazione sta tentando di riappropriarsi della propria terra. Chissà se sia un semplice elemento narrativo, o Link possa in qualche modo aiutarli. A un minuto esatto il protagonista scala una montagna e, mentre l'inquadratura si alza, notiamo due elementi importanti. Innanzitutto, una struttura architettonica circolare ha trapassato, insidiandocisi all'interno, due alture: probabilmente alcuni "pezzi" delle nuove strutture, al posto di fluttuare, sono caduti, alterando irrimediabilmente le vecchie terre. Poco sotto, si scorge una delle tante rocce a forma di uovo, da cui escono delle spirali verdognole: non è ancora chiaro a cosa servano ma, esattamente come i glifi, avranno un ruolo centrale. Come minimo fungeranno da teletrasporto, ma non ci sorprenderemmo se conducessero a dei mini-dungeon sullo stile dei Sacrari.

A un minuto e 7 secondi assistiamo al dipanarsi di un paesaggio tipico di Breath of the Wild, che confluisce però in un immenso tifone all'orizzonte. La cosa divertente risiede nel fatto che proprio quel tifone, presente nell'illustrazione principale del gioco, non è presente (in quella posizione geografica) in tutti i filmati di Tears of the Kingdom. Quindi o si sposta, oppure ci sarà un evento scatenante che lo genererà.

Seconda parte

The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom: il fluttuante Castello di Hyrule
The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom: il fluttuante Castello di Hyrule

Da qui in poi il ritmo accelera. Possiamo dare un primo sguardo al deserto, dal quale si erge un'imponente struttura, la prima allusione a un possibile dungeon. Successivamente il Castello di Hyrule si alza da terra, come abbiamo visto fin dai primi trailer, osservato da una serie di spettatori: dagli abiti, ci sembrano gli Sheikah di Calbarico (anche loro, a quanto pare, intenti in opere di ricostruzione). Mentre il castello sale, dei pezzi di pietra cadono dal cielo. Subito dopo una maligna figura dai capelli rossi di dimena, poi rivediamo la scena in cui Link e Zelda si separano, con quest'ultimo che cade in un cavernoso baratro, e torniamo al deserto, stavolta all'alba, con un altro gigantesco glifo sulle montagne, e la sabbia che viene risucchiata verso il basso, come assorbita da cavità sottostanti. Come conferma il sito ufficiale, e come ogni fan di Zelda sa bene, Ganondorf proviene dalla civiltà Gerudo: questa è la sua terra d'origine.

A 1:28 Link si trova in un posto ustionante, lo desumiamo dall'armatura che gli permette di resistere all'eccessivo calore (già vista in Breath of the Wild); allo stesso tempo sembra trovarsi sottoterra, e cerca di raggiungere una grande struttura in lontananza. Che sia un altro dungeon, stavolta collegamento all'elemento del fuoco, magari sotto il Monte Morte?

The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom: in picchiata tra i cieli di Hyrule
The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom: in picchiata tra i cieli di Hyrule

Poi parte un susseguirsi di scene tanto esaltanti quanto criptiche. Delle navi volanti, immerse tra nembi tonanti, si frappongono in cielo di fronte a Link. Poi l'eroe di schianta all'interno di una fluttuante sfera acquosa, nuotandoci all'interno, in un richiamo a Super Mario Galaxy: si trova all'aperto. Che i nuovi Sacrari siano proprio all'esterno, tra le varie Isole Celesti? Da qui si passa a una breve ma spettacolare sequenza, in cui Link si butta in picchiata, con una tuta che gli permette di fluttuare, accelerando e rallentando, tra una serie di raggi laser. Successivamente ruota una gigantesca leva, all'interno - pare - di una struttura sferoidale che ritroveremo più avanti, nell'intento di spostarne l'apertura, mentre un vitreo contenitore di misteriose sfere si staglia in lontananza. A 1 minuto e 36 secondi il protagonista, con la fidata paravela, si lancia nei meandri di un noto labirinto Zonai: a quanto sembra, anch'essi abbandoneranno la terra per raggiungere le nubi. In seguito una scena sorprendente: Link affronta dei nemici assieme a dei soldati, mentre i mostri attaccano dei popolani. Una battaglia campale? Sarà un evento casuale o da affrontare in un ordine preciso della storia principale?

Poi una piattaforma di fattezze Sheikah si solleva celermente in aria, con Link sorpreso, prima di assistere a un primo piano che non ci saremmo attesi, quello di una stramba creatura, un coniglio/capra antropomorfo. Possibile che sia l'equivalente "divino" di Link, e quindi della Triforza del Coraggio? Il corrispettivo di quello che per Zelda è Hylia (Saggezza), e per Ganondorf Demise (Potere)?

Mentre la musica si intensifica, a 1:45 un gigantesco Golem, tenuto assieme dalla verdastra "energia Zonai", emerge da una parete: la cosa più interessante, ci perdoni il Goldem, è che ci troviamo palesemente sottoterra. Sappiamo che ci sarà una parte importante dell'avventura sotto Hyrule, ma Nintendo su questo si è sbottonata poco: saranno sezioni limitate, o possiamo aspettarci un corrispettivo ombroso delle Isole Celesti? Si prosegue con una scena cronologicamente improbabile: Link è nel Castello di Hyrule, ma quest'ultimo è perfetto e immacolato, come prima dell'attacco della Calamità Ganon. Che sia un piccolo viaggio del passato? Una memoria? Un'illusione?

Terza parte

The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom: com'è passata Zelda dalle caverne ai cieli?
The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom: com'è passata Zelda dalle caverne ai cieli?

Una misteriosa voce fuori campo introduce finalmente Zelda, sempre coi capelli corti, ma vestita molto diversamente dalle scene precedenti: sembrano i suoi abiti da cerimonia. La narrazione suggerisce di affidarsi a Link, che estrae la Spada Suprema con la mano intonsa: che sia anche questa una memoria? A 2 minuti e 7 secondi si notano diversi dettagli interessanti. A parlare e porre la mano sulla spalla di Zelda è la figura caprina che abbiamo ammirato in precedenza e le decorazioni che ha sul braccio destro sono le stesse, identiche, che ricoprono l'arto destro di Link (per questo, prima, avevamo proposto l'associazione "divina"). Sul volto di Zelda appare una lacrima, ma probabilmente è una specie di tatuaggio, non una vera lacrima: un riferimento al titolo? Cosa simboleggerà? Soprattutto, Zelda si trova su un'Isola Celeste: come c'è finita, dopo essere caduta in un burrone?

Dopo soli 5 secondi, con la musica impegnata in un incedere cavalleresco, ritroviamo Link sul velivolo ammirato in un precedente trailer: a differenza degli altri veicoli, questo pare preciso e levigato, non creato da Link (o, piuttosto, creato da Link con degli appositi pezzi). Successivamente l'eroe plana vicino all'Isola sferoidale di cui abbiamo parlato poc'anzi, prima di essere attaccato da un pericoloso nemico infuocato. Poi un'altra sorpresa: Link fluttua assieme a un compagno, il Rito Teba. Potrebbe trattarsi di un caso, ma Nintendo si premura di specificare che non lo è: Link collaborerà e aiuterà gli altri abitanti. A 2 minuti e 20 il protagonista traina una carrozza (da lui costruita, come si evince dal fluido sulle ruote) che trasporta alcuni hylian. Subito dopo vediamo in azione il potere Reverto, che manda oggetti indietro nel tempo, a dire la verità con uno degli utilizzi più prevedibili.

The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom: Reverto, uno dei nuovi poteri di Link
The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom: Reverto, uno dei nuovi poteri di Link

A questo punto possiamo vedere alcune sequenze dal timbro fantascientifico. Link si issa prepotentemente in aria con uno scudo/razzo, probabilmente costruito con Compositor. Poi salta, come rallentato, su delle piattaforme volanti dal marchio Zonai (sistemate da lui stesso?). Il ritmo diventa sincopato: una rincorsa su carrelli, combattendo un golem Zonai sopra un lago di lava. Si vede un goffo veicolo che pare un carro armato, chiaramente costruito dall'eroe, per combattere un'orda di Boblin su un Talus. Altre scene d'azione, con una freccia creata con Compositor, e un'altra scoccata contro un'arma Zonai, che impazzisce roteando e scaraventando laser attorno a sé. A 2 minuti e 41 secondi, sempre insieme a Teba, Link combatte un nuovo boss gigantesco. Poi torna Zelda e con lei la sua voce narrante, "è qualcosa che posso fare solamente io": si vede finalmente un oggetto giallo a forma di lacrima, che da vari trailer si suppone sia al centro dell'avventura (e alla base del titolo). Che siano sette come nell'incisione, ognuno con un preciso potere?

Quarta parte

The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom: il ritorno di Ganondorf
The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom: il ritorno di Ganondorf

Adesso viene introdotta la voce malevola già udita in passato, con scene già viste: il braccio corrotto di Link, le truppe diaboliche evocate e fomentate. Quattro secondi dopo il terzo minuto ne vediamo finalmente il volto: è Ganondorf, più infuriato e rabbioso che mai. Con lui c'è un nuovo mostro, un serpente gigante che perfora il pavimento; poi Link si esibisce in un altro volo con Teba e una misteriosa figura femminile, dalla pelle scura e i capelli lunghi, che pare possedere dei poteri magici (un'evoluzione della stessa Zelda, un altro personaggio, o Hylia in persona?). Poi appare Riju, cresciuta, quasi più simile a Urbosa che all'adolescente di Breath of the Wild (quanti anni saranno trascorsi, quattro?). Successivamente un'altra scena che richiama un'ulteriore battaglia campale, con Hylian e Goron che scrutano l'orizzonte dietro a Link, con un vessillo innalzato. La lotta assieme a Teba non era casuale: a 3:15 avviene la stessa cosa con Sidon, sempre tra le Isole Celesti. L'eroe stavolta combatterà sia in gruppo, sia in coppia. Teba, Sidon e Riju attaccano assieme qualcuno. Poco dopo un gigantesco Gleeok, un drago a tre teste più volte apparso nella serie, sbarra il cammino a Link. Presiede, a occhio e croce, il ponte sul Lago Hylia.

Infine tre scene. Zelda, con la Spada Suprema in mano, ripete il mantra del gioco: "Link, sei la nostra ultima speranza". Il logo appare di nuovo a tutto schermo, questa volta con un'inedita incisione sullo sfondo, ritraente anche Ganondorf (potete vederlo sulla destra). Per terminare ancora Zelda ("Link, vienimi a cercare") su una piattaforma volante, misteriosamente isolata, priva delle Isole Celesti ammirate per tutto il trailer.

Conclusioni

The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom: un esaltante combattimento campale
The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom: un esaltante combattimento campale

Questo è il trailer finale di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, che finalmente, a un mese dall'uscita (che avverrà il 12 maggio), si svela un pochino. Sono ancora di più i misteri rispetto agli elementi noti, ma quello che Nintendo ci ha dato, attraverso questo filmato, è un'idea di quello che potremo trovarci di fronte. Non delle meccaniche, non dei poteri o delle nuove ambientazioni, ma una sensazione d'avventura tra spaventosi mostri, strutture imponenti, caverne e innumerevoli Isole Celesti.

Questo filmato inoltre soffia via uno dei timori principali, e cioè che le meccaniche di Compositor e Ultramano fossero il fine principale dell'avventura, non un mezzo creativo per affrontarla. No: la nuova storia di Link si preannuncia maestosa e incalzante, con solitarie esplorazioni in cielo e collettivi combattimenti a terra, con veicoli e armi personalizzate, boss immensi, imponenti costruzioni da conquistare. La natura non è più centrale: Tears of the Kingdom è ricolmo di elementi fantastici e fantascientifici, a cui Nintendo dovrà donare una coerenza estetica e narrativa.

Siamo pronti alla prossima avventura di Link, che ci ha riempito finalmente le narici di quegli odori che preannunciano le opere eccezionali.