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The Witcher serie Netflix, le nostre prime impressioni sulla seconda stagione

Grazie a Netflix abbiamo avuto l'opportunità di visionare con largo anticipo i primi due episodi della seconda stagione di The Witcher e ne siamo entusiasti

SPECIALE di Emanuele Gregori   —   03/11/2021

"Lo strigo e la sua protetta avanzano nella nebbia della battaglia. Di Cintra restano solo le spoglie e di Yennefer neanche l'ombra. Per Geralt la maledizione appare duplice, come se trovare Ciri lo allontani dall'amore della sua vita e viceversa. La maga sembra ormai dispersa, probabilmente morta. Nascondere il dolore e vivere nel ricordo è tutto quanto sia possibile fare attualmente per lo strigo e non gli resta che avanzare verso Kaer Morhen. La sopravvivenza e l'addestramento della principessa Cirilla vengono prima di ogni altra cosa, anche di Yennefer e questo Geralt lo sa bene. Deve scoprire quali siano le reali capacità della ragazza e solo Vesemir può aiutarlo a comprendere. La strada è lunga e forse, per la notte, sarà il caso di fermarsi a casa di un vecchio amico..."

Il progetto The Witcher come serie TV di Netflix non è nato sotto una buona stella. Dopo una serie di adattamenti molto lontani dallo straordinario, il colosso dello streaming ha tenuto tutti gli appassionati con il fiato sospeso per anni, in attesa di scoprire se le gesta dello strigo Geralt fossero davvero pronte per una trasposizione sul piccolo schermo. Tra teaser trailer poco rassicuranti e scelte di casting discutibili, la prima stagione di The Witcher si è rivelata una serie con grande carattere, capace di ovviare ad un budget tutt'altro che stellare con una supervisione e un'accuratezza per niente scontate.

Sulla base di questi presupposti e grazie ad un successo strepitoso, Netflix ha rinnovato una seconda (e già una terza) stagione, mantenendo Lauren Schmidt al timone della barca e continuando a pescare a piene mani dalla lore e dalle storie scritte con sapienza da Andrzej Sapkowski.

Noi abbiamo avuto l'opportunità di visionare con largo anticipo i primi due episodi della seconda stagione di The Witcher e non sappiamo come dirvi in maniera più semplice e diretta che sono davvero notevoli!

Un briciolo di verità

The Witcher 2: la battaglia porta dietro i suoi strascichi
The Witcher 2: la battaglia porta dietro i suoi strascichi

La prima stagione di The Witcher era tanto bella quanto narrativamente difficoltosa, soprattutto per coloro che erano all'oscuro del materiale originale. D'altronde i primi due libri della saga rappresentano delle vere e proprie raccolte di racconti, spesso ambientate in momenti e luoghi molto differenti tra loro. Le linee temporali sono state scritte in modo da "incontrarsi" nelle fasi finali della prima stagione, dando così vita ad una nuova linearità che dovrebbe accompagnarci da qui in poi. A dire il vero chi scrive ha apprezzato davvero il grande lavoro di sceneggiatura messo in piedi per dare unità ai racconti, ma è evidente come ora si entri davvero nel pieno dell'azione.

Questa seconda stagione adatterà, infatti, buona parte del romanzo "Il Sangue degli Elfi", terzo libro edito (quarto a voler essere pignoli), ma primo vero e proprio romanzo della saga di Geralt di Rivia, per buona parte dedicato al consolidamento del rapporto tra lo strigo e Ciri, così come all'addestramento della principessa.

La narrazione riprende però esattamente da dove si era fermata la prima stagione e per questo il primo episodio fa da ponte, prendendosi la libertà di sganciarsi dal romanzo e adattando in ritardo uno dei più importanti racconti de "Il Guardiano degli Innocenti". "Un Briciolo di Verità", questo il titolo, racconta la tragica storia di Nivellen, vecchio amico di Geralt ormai condannato a vivere isolato da tutti e schiavo della sua maledizione. La strada che porta Geralt e Ciri verso Kaer Morhen li spinge a fermarsi nella tenuta di Nivellen per la notte e a ricordare vecchie momenti di gloria del passato.

The Witcher 2: la trasposizione del primo episodio è sontuosa
The Witcher 2: la trasposizione del primo episodio è sontuosa

Non vogliamo rovinare nulla di quel che riguarda la storia, sia per chi conosce la base dell'originale (comunque modificata in alcuni suoi aspetti), sia per chi invece scopre da zero questo racconto. Ciò che però ci sentiamo di dirvi è che questo primo episodio ci ha convinti, esaltati e finanche emozionati. La licenza poetica di unire le strade di Geralt e Ciri con quella di Nivellen è emblematica per comprendere la capacità della showrunner della serie di giocare con il materiale di partenza, di piegarlo alle necessità della sua narrazione, ma senza per questo rischiare mai di mancare di rispetto all'opera originale di Sapkwoski.

Un Briciolo di Verità rappresenta l'incipit migliore che la serie potesse offrire, capace di lanciare nel migliore dei modi le atmosfere del racconto, unendo il tutto a delle tinte horror davvero ben realizzate. La tragicità della storia di Nivellen, che sarà amato da alcuni e odiato da altri, è interpretata splendidamente da Kristofer Hivju, che tanti ricorderanno come Tormund de "Il Trono di Spade".

Kaer Morhen

The Witcher 2: Kaer Morhen, casa dolce casa
The Witcher 2: Kaer Morhen, casa dolce casa

La chiusura della vicenda di Nivellen da anche il via alla narrazione vera e propria de Il Sangue degli Elfi. Geralt e Ciri arrivano a Kaer Morhen - la fortezza rifugio degli strighi - e qui vengono accolti dalla manciata di rinnegati ancora vivi che si ritrovano per l'inverno dopo un'estate di cacce ai mostri. Questo secondo episodio è importante per dare finalmente un'identità ad uno dei luoghi più significativi della saga di Geralt di Rivia, nonché utile ad introdurre il mentore dello strigo: Vesemir.

Chiunque abbia visto il film animato The Witcher: Nightmare of the Wolf uscito una manciata di settimane fa su Netflix, tutto dedicato a Vesemir e all'attacco di Kaer Morhen, saprà certamente ritrovare diversi elementi, così come lo stesso vale per gli appassionati della serie videoludica di CD Projekt Red. È evidente come ormai ogni medium influenzi l'altro e la serie di The Witcher sia in tutto e per tutto figlia di queste contaminazioni. L'episodio di Kaer Morhen in questo senso è emblematico sia della capacità di cogliere qua e là dalla storia dei precedenti adattamenti, sia di aggiungere elementi totalmente originali per meglio amalgamarsi ai rapporti e agli eventi della serie TV. Non vi diremo altro relativamente a questo episodio, sia perché ci è stato gentilmente chiesto visto anche il grande anticipo, sia perché gli eventi e i personaggi meritano di essere scoperti da zero.

Ovviamente non ci siamo dimenticati di Yennefer, il grande amore di Geralt creduto morto. La sua storyline è appena abbozzata in questi primi due episodi ed è per questo difficile fare grandi previsioni. Si muove sullo sfondo con un basso minutaggio e con pochi eventi rilevanti, ma è evidente che la maga abbia da regalarci più di qualche sorpresa nel corso della stagione, anche a fronte di un viaggio che resterà, presumibilmente, sullo sfondo della narrazione principale. Ancora oggi continua ad essere il personaggio che meno ci convince, soprattutto per un'interprete che davvero non riusciamo a trovare in parte, ma speriamo di essere sorpresi in positivo.

La tecnica al servizio della narrazione

The Witcher 2: Gli elfi saranno centrali nel racconto
The Witcher 2: Gli elfi saranno centrali nel racconto

Non potevamo non chiudere questo approfondimento sui primi due episodi della seconda stagione di The Witcher senza prendere in considerazione il lato tecnico. Come già anticipo e ricordato, i primi otto episodi tentavano con grande consapevolezza e maestria di nascondere un budget ben lontano da produzioni fantasy simili. L'ottima scrittura e la capacità di mostrare quanto bastava son state sufficienti a darci comunque una splendida trasposizione dei racconti, ma sarebbe ingiusto dire che non ci aspettavamo un salto di qualità per questa seconda tornata di episodi.

Fortunatamente questo passo in avanti è stato realizzato, in alcuni casi addirittura meglio di quanto potessimo attenderci e sia il primo che il secondo episodio - ancora da considerarsi come Work in Progress, ma siamo convinti nel dire che si trovino in una forma quasi definitiva, addirittura già doppiati in italiano - mettono in scena effetti speciali e visivi di grande spessore. Sappiamo bene come The Witcher non sia un fantasy legato a grandi magie e mondi ultraterreni, ma la realizzazione degli scontri, il trucco degli attori, così come la trasposizione dei segni e i mostri sono davvero di pregevole fattura. Sia nel primo che nel secondo episodio, in maniera molto diversa l'uno dall'altro, avrete modo di apprezzare tutto l'avanzamento fatto dalla cast e dalla post produzione, donandoci ora davvero il The Witcher che meritiamo anche da un punto di vista tecnico.

La seconda stagione di The Witcher parte davvero col botto. Un primo episodio slegato dal romanzo di riferimento, ma perfettamente integrato nella narrazione fa da incipit a tinte horror di una stagione che servirà ad approfondire il rapporto tra Ciri e Geralt, così come a farci sentire a casa a Kaer Morhen (splendida). Tecnicamente sontuoso, ben più avanti della prima stagione, siamo davvero entusiasti di quel che abbiamo potuto visionare con largo anticipo. Resta solo il dubbio di una fase centrale tutta da verificare, vista anche la narrazione molto più lineare di questa seconda stagione.

CERTEZZE

  • Tecnicamente una serie totalmente rinnovata in meglio
  • L'episodio pilota è tra i più belli dell'intera serie finora
  • Kaer Morhen è proprio come ce l'aspettavamo

DUBBI

  • Fase centrale tutta da verificare
  • Storyline di Yennefer inizialmente col freno a mano tirato
  • Abbiamo già paura a pensare di dover aspettare altri due anni per la terza