Siamo nel 2000. Brian Sullivan, reduce dallo sviluppo del primo Age of Empires, non riesce a togliersi dalla testa l'idea di realizzare un altro videogioco ambientato nell'antica Grecia, volenteroso liberarsi dalle catene della storia per poter abbracciare finalmente anche l'elemento della mitologia. A muovere i fili del destino ci pensa l'incontro con Paul Chieffo, la spalla con cui decide di fondare Iron Lore Entertainment: dopo quattro anni di lavori di concetto, praticamente dozzine di brainstorming sulla lavagna, nel 2004 il pitch del progetto viene approvato da THQ, ed è solo allora che inizia a prendere forma lo scheletro di Titan Quest.
Pubblicato nel 2006, Titan Quest ha rappresentato un apostrofo dorato nella storia degli action RPG hack-and-slash, dimostrando che tale ispirazione avrebbe potuto tentare di oltrepassare la stringente e svilente definizione del "clone di Diablo". Il sistema di maestrie, le 36 classi giocabili, il peso della componente della narrazione, nonché la volontà di deviare dalla sempre più inflazionata ambientazione cruda e oscura, contribuirono a trasformare lentamente la caccia ai titani protagonista dell'opera in un piccolo grande successo, ancora oggi oggetto di culto per una nutrita schiera di appassionati.
Qualche anno più tardi Iron Lore Entertainment si trovò costretta a chiudere a causa di problemi finanziari, mentre Titan Quest finì nel grosso calderone di IP cedute da THQ nel disperato tentativo di evitare la bancarotta. Ironia della sorte, tale IP giunse nelle mani di Nordic Games, che poco più avanti avrebbe acquisito lo stesso marchio THQ, riportando di fatto l'immaginario creato da Iron Lore nei confini della sua "casa" originale: i nuovi proprietari pubblicarono una serie di patch correttive per il titolo, prima di tentare di capitalizzare attraverso la più classica delle Anniversary Edition in occasione del decennale.
Oggi, a quattro anni di distanza dal rilascio dell'ultimo DLC, Titan Quest 2 è apparso a sorpresa sui palchi del THQ Nordic Showcase, alzando il sipario su un nuovo capitolo che sembra per una volta incarnare la vera essenza delle promesse di Embracer Group: la volontà di ridare spolvero a grandi marchi del passato che per un motivo o per l'altro sono scomparsi dai radar. In occasione dell'evento abbiamo assistito alla prima presentazione a porte chiuse dell'opera: ecco tutto quello che abbiamo scoperto in anteprima su Titan Quest 2.
Un ritorno inaspettato
L'originale Titan Quest portò un'inaspettata variazione sul tema aRPG: fra le prime opere tridimensionali del genere, abbracciò l'ambientazione dell'epoca pre-romana per distanziarsi da caverne e cimiteri, mettendo invece in scena panorami mediterranei e templi dorati posti in cima a colline verdeggianti. A fare la differenza fu tuttavia il sistema basato sulle cosiddette "Masteries", una serie di maestrie che portavano il giocatore a mescolare diverse classi con il fine di generarne di nuove, gettando le basi per un sistema di combattimento che avrebbe portato il protagonista - creato dal giocatore - a farsi largo in mezzo a titani e divinità, esplorando un mondo estremamente carico di storie, di "lore" e di personaggi non giocanti del calibro del leggendario Leonida.
Giunta nel 2013 nelle mani di THQ Nordic e ormai orfana dei suoi padri, la proprietà intellettuale è stata affidata a Grimlore Games, studio che è salito agli onori della cronaca attraverso la pubblicazione dell'ibrido fra RTS e RPG Spellforce 3. Gli sviluppatori, dopo aver fatto la transizione a Unreal Engine 5, hanno iniziato a realizzare diversi prototipi di quello che sarebbe divenuto Titan Quest 2, sposando il solo immaginario della mitologia greca con il fine ultimo di regalare un degno erede al predecessore, senza tradire la fantasia e le meccaniche capaci di portarlo al successo.
Fedele alla tradizione
In fase di realizzazione, gli sviluppatori si sono domandati a lungo quali meccaniche avrebbero potuto limare e quale fosse la vera essenza di Titan Quest, giungendo alla conclusione di lasciare immutata la formula dell'action RPG con visuale dall'alto, per stringere invece l'obiettivo su un sistema di combattimento più tecnico e significativo rispetto ad altri esponenti del genere. L'idea di base è quella di realizzare un'esperienza che sia meno orientata al bombardamento dei nemici in maniera quasi casuale per ancorarla invece a scelte di natura più tattica, senza tuttavia sacrificare l'anima del genere aRPG e soprattutto la grande velocità che lo caratterizza.
Il secondo pilastro della produzione risiede nell'espansione del maggiore tratto distintivo dell'originale, ovvero la possibilità di combinare diverse Maestrie al fine di realizzare classi uniche e lasciare totale libertà al giocatore in fase di personalizzazione del personaggio. Ovviamente si tratta di una caratteristica che si è evoluta molto nel corso degli anni, pertanto è stata riservata grande attenzione all'emersione di sinergie particolari capaci di fare una profonda differenza sul piano della creazione delle build. A guidare le scelte nel sistema di loot è stata invece la volontà di rendere impattante l'ottenimento di ogni singolo oggetto, lasciando da parte il semplice confronto delle statistiche per aprire invece a un complesso sistema di crafting: oltre a poter potenziare ciascuna arma, tale sistema consente di creare varianti uniche dell'equipaggiamento; in poche parole, il concetto fondamentale è che "anche la lancia più debole potrebbe trasformarsi in un oggetto leggendario".
La struttura evoluta di Titan Quest 2
Nemesi, la dea della vendetta, è andata completamente fuori controllo e sta manipolando i fili stessi del fato, distruggendo chiunque sia così sciocco da opporsi al suo volere. Questa è la semplice radice narrativa sulla quale matura la pittoresca antica Grecia di Grimlore Games, un mondo artigianale "realizzato a mano" che punta a raddoppiare sugli scorci del mediterraneo che caratterizzavano battiti del primo episodio. L'opera adotterà una struttura open world, accoglierà un ciclo giorno-notte volto a rendere ancor più spettacolari le animazioni in Unreal Engine 5, e scaglierà i giocatori nel cuore di un universo traboccante di creature mitologiche ostili.
A detta degli sviluppatori, tale ambientazione ha permesso di disegnare panorami mozzafiato e caverne dimenticate, nonché una vasta regione da esplorare in groppa a una cavalcatura divina di nome Areion. Il mondo aperto, tuttavia, non sarebbe un semplice vezzo: attraverso i poteri divini a disposizione del protagonista sarà possibile svelare l'accesso a diverse località segrete, mentre la più grande novità dovrebbe risedere nell'integrazione della nuova verticalità che caratterizza il design dei livelli contemporaneo.
Tanto da dimostrare
L'ultima notizia risiede nella possibilità di affrontare l'avventura in giocatore singolo oppure in multiplayer insieme a un gruppo di amici, nel pieno rispetto della tradizione aRPG; ciò, d'altra parte, apre allo spettro del Game as a Service, ma non abbiamo ancora elementi a sufficienza per comprendere a fondo la reale architettura dell'esperienza. Inoltre Titan Quest traeva molto dall'appendice RPG orientata alla narrazione, mettendo in scena un vasto mondo pregno di interazioni, di missioni secondarie e di attività mediamente più profonde rispetto a quelle incontrate in altri esponenti del genere, segmenti dei quali non si è ancora fatta menzione.
Al momento Titan Quest 2 si trova nel pieno della fase di sviluppo e, fatta eccezione per il commento a una serie di immagini, non abbiamo ancora potuto osservare nulla del gameplay in movimento. Nel corso dei prossimi mesi inizieranno a emergere le prime sequenze, e sarà solo allora che si potrà comprendere se e come la deviazione tattica e riflessiva porterà conseguenze sulla ricetta originale. In ogni caso, la promessa di Embracer Group di riportare in vita IP dimenticate si sta facendo con ogni annuncio più concreta, e la speranza è che il livello di qualità di tali progetti sia in grado di rendere onore alla pesante eredità che portano sulle spalle.
Dopo essere approdato sulle sponde di THQ Nordic, Titan Quest ha vissuto una seconda giovinezza culminata nella pubblicazione di una Anniversary Edition, capitalizzando sulla nomea di uno fra i migliori tra i "cloni di Diablo" emersi nel medioevo del genere. Titan Quest 2 punta ad andare all in su tutte le meccaniche che hanno reso celebre l'originale, scommettendo forte sul sistema di crescita del personaggio e sull'ambientazione dell'antica Grecia, sfruttando le possibilità offerte da Unreal Engine 5 per confezionare un mondo aperto radicato nella mitologia. Oggi i suoi rivali dell'epoca sono divenuti ancor più imponenti, senza contare che sono emersi nuovi agguerriti contendenti: riuscirà Grimlore Games a ritagliarsi uno spazio fra i grandi degli aRPG?
CERTEZZE
- Grandissimo sistema di personalizzazione
- Promette combattimenti più tattici del solito
- Finalmente un'ambientazione diversa
DUBBI
- Il gameplay è tutto, e non si è ancora visto
- Non si è parlato della componente d'avventura
- I suoi competitor sono diventati fortissimi