La serie Total War non ha più bisogno di presentazioni, visto che ci fa compagnia da oramai ventidue anni, ma le due nuove fazioni che abbiamo provato in Total War: Warhammer III meritavano certamente un nuovo approfondimento.
Venti anni di guerre
Prima di entrare nel dettaglio di Total War: Warhammer III, voi ve lo ricordate Shogun: Total War? Era il 2000 e chi aveva un PC non parlava d'altro. Fu un sogno a occhi aperti vedere per la prima volta così tante unità interagire tra loro, a dir poco incredibile scoprire che quelle battaglie erano solo una parte di un gioco molto più profondo, dove strategia e tattica procedevano a passo simultaneo. Poi arrivò Medieval: grafica migliore, gioco migliore e ambientazione irresistibile. Ma si poteva fare ancora di più, e Creative Assembly ci riuscì con il suo primo vero capolavoro, e stiamo parlando naturalmente di Rome: Total War. Tralasciando i seguito di Medieval che lo precede e mettendo da parte i bug che lo contraddistinsero, per ambizione Empire: Total War rimane un capitolo insuperato. A noi però interessa il 2012, quando Sega acquistò i diritti di Warhammer e propose un gioco a tema allo sviluppatore inglese che, nonostante i numerosi progetti in sviluppo, accettò a quanto pare di buon grado.
Tre giochi in uno
Nasce così Total War: Warhammer, il primo della serie con ambientazione fantasy, dove una Creative Assembly in stato di grazia riesce a sfogare tutto il suo carattere dopo anni di ricostruzioni storiche. Prendendo ispirazione dalla campagna di Total War: Attila (mezzo seguito di Rome II), viene confezionato un Total War molto più veloce, narrativo e centrato del solito, al quale il ricco bestiario Games Workshop dà il tocco finale.
Lo si capisce già dai loro rispettivi nomi che Total War e Warhammer sono una combinazione perfetta. E con Warhammer II c'è il secondo colpo di genio: il gioco successivo può infatti unirsi al primo per creare un Total War: Warhammer definitivo. Almeno fino all'arrivo di Total War: Warhammer III che a sua volta potrà essere accorpato ai due giochi precedenti, per una trilogia dal respiro di un kolossal.
Due nuove fazioni!
Se ne state seguendo lo sviluppo già da qualche tempo, saprete che questo nuovo gioco va a chiudere questo lungo percorso con un capitolo finale che rifinisce ulteriormente la formula, invece che stravolgerla. Questo non significa che in Total War: Warhammer III non ci siano sorprese degne di nota, soprattutto per quel che riguarda gli otto regni giocabili inclusi al lancio. Tra questi, spiccano proprio i due che ci è stato permesso di provare, ovvero lo zarato di Kislev, conosciuto come Regno della Regina dei Ghiacci, e i Demoni del Caos, comandati dall'inarrestabile ammazza dei il Principe del Caos. Se Kislev, con la sua moda fantasy orientale può sfruttare la sua Corte di Ghiaccio addestrando Fanciulle Gelide e Streghe del ghiaccio, sfruttando le doti amministrative degli Atamani, i Demoni del Caos puntano tutto su masnade demoniache e il loro unico sire, questo Principe demoniaco che ad ogni vittoria potrà sbloccare nuove parti del corpo, ognuna con caratteristiche proprie, che ne caratterizzeranno l'aspetto e le abilità. Kislev è molto affascinante, ma i Demoni del Caos sono e saranno inevitabilmente la fazioni che più contraddistingue questo terzo gioco.
Conquistando gloria demoniaca, sbloccheremo doni che permetteranno di personalizzare il Principe Demone come mai accaduto con un personaggio di Total War, modificandone la testa, il busto, le ali, le due braccia singolarmente, le gambe, la coda e naturalmente armi e incantesimi. L'avanzamento delle sue armate è volgare e sfrontato, se non addirittura totalmente informe, causa però più terrore che danni, ed è per questo che il Principe dovrà sporcarsi le mani in modo molto più attivo di quanto non facciano gli altri leader. Dopo aver guadagnato abbastanza gloria demoniaca, il Principe Demone può anche eseguire un'ascensione, diventando così il campione di uno delle quattro divinità del caos. Crescere e plasmare questo enorme diavolo volante è chiaramente divertentissimo, come vederlo seminare morti e distruzione contro le armate nemiche, ma bilanciare un personaggio del genere non è facile in un contesto simile. Il lord leggendario di Kislev è invece Miao Ying (ce n'è un secondo ma non era possibile ancora selezionarlo), in grado invece di trasformarsi in un enorme drago volante.
Poligoni scolpiti
Tecnicamente Total War: Warhammer III sembra in linea con il progresso fatto dagli ultimi strategici Creative Assembly: rimanendo a grandi linee lo stesso, si notano miglioramenti all'illuminazione e un carico poligonale che garantisce miniature ben dettagliate e scenari decisamente appariscenti, se non addirittura colossali. Insieme a Three Kingdoms il Total War più bello da vedere di sempre, e già decisamente agile nell'ottimizzazione. Se c'è una cosa che non ci ha impressionato di questa esperienza con Total War: Warhammer è la qualità degli aiuti su schermo come dei collegati ipertestuali che seppur presenti, non sono sufficienti a far sentire i novizi totalmente a proprio agio. Si può fare molto di più per allargare il proprio pubblico!
Inutile girarci attorno, con Total War: Warhammer III andiamo sul sicuro, specialmente se avendo già giocato ai precedenti sapete cosa aspettarvi. Le due nuove fazioni sono caratterizzate alla grande, ma saranno anche bilanciate con la stessa cura?
CERTEZZE
- Sarà compatibile con i primi due giochi
- Le due nuove fazioni provate sono molto ben fatte
- Il Principe Demone è uno spasso da guidare in battaglia
DUBBI
- Le nuove unità rischiano di essere troppo forti?
- Aiuti in-game migliorabili
