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L'Unreal Engine 5 si mostra su PS5, tutti i dettagli

L'Unreal Engine 5 ci mostra un'illuminazione globale dinamica e una valanga di poligoni con una demo next-gen fatta girare direttamente su PlayStation 5

SPECIALE di Mattia Armani   —   13/05/2020

La prima presentazione dell'Unreal Engine 5 punta i riflettori su due nuove tecnologie messe a frutto con una spettacolare demo, piena di luci e poligoni, che gira in tempo reale su PS5. Probabilmente a questo dobbiamo le voci di questi giorni su una possibile presentazione della nuova Sony, ma che pur parzialmente disilluse le indiscrezioni si sono trasformate in un primo impressionante scorcio sulla grafica della next-gen. La nuova versione del motore Epic è stata infatti pensata per sfruttare a fondo le console di prossima generazione, con una release della versione preview fissata per l'inizio del 2021 e l'effettivo lancio del motore nel corso dello stesso anno. Ma sappiamo da tempo che alcuni sviluppatori hanno avuto il privilegio con largo anticipo di prendere le misure l'Unreal Engine 5 e gli altri, intanto, possono lavorare sulla versione 4.25 che, già compatibile con PlayStation 5 e Xbox Series X, permetterà di esportare quanto realizzato sulla nuova.

Lumen e Nanite, i segreti dell'Unreal Engine 5 per portarci nella next-gen

Il titolo della demo per PlayStation 5 del nuovo Unreal Engine, renderizzata con una risoluzione dinamica impostata per puntare al 1440p, ci svela già il nome delle tecnologie che vuole mostrarci e che promettono un salto in avanti notevole per la grafica in tempo reale in senso assoluto. La prima si chiama Lumen ed è un sistema di illuminazione globale, sviluppato in collaborazione con diversi sviluppatori, che che calcola le rifrazioni luminose, garantendo una resa estremamente realistica che tiene conto delle luci indirette, riflessi sui materiali inclusi, su una scala che va da oggetti di pochi centimetri fino a paesaggi estesi per chilometri. Parliamo di qualcosa che da una parte richiama il ray tracing, garantendo anche ombre molto più realistiche, ma dall'altra risulta diversa, e senza dubbio più leggera per l'hardware, puntando esplicitamente a riprodurre in maniera spettacolare e rapida il cambiamento delle condizioni luminose, siano esse determinate dal sole o luci artificiali, su una determinata scena.

Da qui una demo piena di chiaroscuri mozzafiato, con luci che investono con qualità cinematografica innumerevoli statue e raggi di sole che fendono l'oscurità esaltando le innumerevoli asperità di caverne, canyon e antiche strutture. Il risultato è a dir poco notevole e trattandosi di un'illuminazione completamente dinamica può essere sfruttata a pieno dalle software house semplicemente lavorando sulle fonti di illuminazione, senza necessità di alcun effetto precalcolato, con il risultato finale visibile in tempo reale dallo sviluppatore come già succede per materiali e altre tecnologie. In tutto questo sappiamo bene che una dimostrazione tecnica, per quanto controllabile via pad, non è un gioco, ma è facile immaginare tutto questo applicato a sparatutto, avventure o nello specifico a un titolo come il nuovo Uncharted, con la demo che si rifà chiaramente allo spirito del capostipite del genere: Tomb Raider.

Unreal Engine 5 01

L'illuminazione è solo una componente dello spettacolo offerto dall'Unreal Engine 5 nel video dedicato a Lumen in the Land of the Nanite. Una volta fatta l'abitudine al colpo d'occhio estremamente realistico, quello che emerge è un dettaglio reale elevatissimo che ci porta alla seconda tecnologia protagonista della dimostrazione. Con Nanite infatti diventa possibile utilizzare un enorme numero di poligoni, particolarmente visibili in una statua con lancia e scudo che ne sfrutta 30 milioni per i suoi innumerevoli dettagli, tanto da permettere l'importazione diretta di modelli da Zbrush, scan derivati dalla fotogrammetria o lavori in CAD senza perdita di dettaglio. Il tutto in modo rapido e automatizzato, cosa che elimina la necessità di lavorare su normal map o su LOD, con il dettaglio che rimane invariato allontanando o avvicinando la telecamera.

D'altronde parliamo di ambienti da 20 milioni di poligoni che godono di texture 8K, importati direttamente dal software Quixel Megascans pescando non tra gli asset dedicati ai giochi, ma da quelli dedicati alle pellicole hollywoodiane. Fotorealismo quindi e non apparente, a portata praticamente di ogni sviluppatore. Il tutto potenziato dalle tecnologie già implementate nella versione 4.25, già predisposta per le console di nuova generazione, che permetterà di esportare quanto fatto direttamente sulla nuova versione che da quanto si legge sfrutta la velocità dell'SSD di PS5. Sfrutta quindi lo streaming per garantire un dettaglio costante, mettendo già in luce un vantaggio degli storage ad alta velocità utilizzati esplicitamente per i videogiochi.

Unreal Engine 5 14

Il salto di qualità nella grafica incrementa anche la resa di nuove tecnologie introdotte con l'Unreal Engine 4.25. Chaos Physics and Destruction, mostrata in occasione della GDC 2019, con sassi e polvere che scivolano lungo le pareti di grotte e canyon con un realismo d'impatto. Decisamente più impressionante degli scarafaggi gestiti attraverso il software Niagara VFX, anche se la tecnologia si riprende alla grande nella forma di uno stormo realistico di uccelli che si involano attraverso una spaccatura protagonista in una scena da mascella a terra. Nel movimento della protagonista si nota invece l'uso delle nuove tecnologie dedicate alle animazioni che tra le varie cose fanno in modo che i passi dei personaggi si adattino in modo realistico all'ambiente. Niente compenetrazioni o fluttuazioni sulle scale nei giochi next-gen, almeno per quelli sviluppati con le ultime versioni dell'Unreal Engine che continua a spingersi nella direzione del fotorealismo, facilitando al contempo il lavoro agli sviluppatori.

Tra l'altro Epic non pretenderà un centesimo da questi ultimi sul primo milione di dollari di introiti, confermando inoltre tutte altre facilitazioni della licenza dell'Unreal Engine. Ma la notizia del momento è la conferma di un'illuminazione globale dinamica su PlayStation 5, a prescindere dalla tecnologia usata, cosa che spazza finalmente via i dubbi sulle capacità next-gen di PlayStation 5, mettendo in secondo piano le speculazioni legate alla presenza o meno di hardware dedicato al ray tracing. Certo, quest'ultima resta un traguardo tecnologico a cui puntare e l'Unreal Engine la supporta anche nell'ottica delle console di prossima generazione, ma in quanto a colpo d'occhio la console Sony si è già messa al sicuro con una demo notevole, seppur non in 4K, che mette in luce PS5, anche se promette al contempo grandi cose anche su Xbox Series X e, manco a dirlo, su PC di una certa potenza.