Un dungeon crawler del genere non lo avete mai provato. Probabilmente, in questa forma, non sareste stati nemmeno in grado di immaginarlo, non con una prospettiva in prima persona, tantomeno ibridato con delle meccaniche classiche di un gioco di carte.
Il futuro di Poncle, sviluppatore del gioco, è tanto distante dal suo passato, quanto affine e intimamente interconnesso a quel Vampire Survivors che continua puntualmente ad aggiornarsi e a sorprendere il suo pubblico. Del resto, basta dare un'occhiata alle immagini di questo articolo, o riguardarsi il trailer con cui il gioco si è presentato ufficialmente durante l'Xbox Partner Preview, per rendersi conto di come la filosofia alla base di Vampire Crawlers: The Turbo Wildcard from Vampire Survivors, titolo ironicamente lunghissimo, sia la stessa che ha dato forma e vita all'opera prima del team capitanato da Luca Galante.
Ciò che Poncle vuole offrire ai videogiocatori di tutto il mondo, ancora una volta, è un'esperienza assuefacente, estremamente dinamica, votata ad un divertimento quanto più immediato possibile e che spinge alla creazione di build che possano puntualmente rompere il gioco, per dirlo in gergo, in barba a quisquilie come l'assillo per il bilanciamento perfetto a tutti i costi.
Abbiamo avuto il piacere di provare in prima persona, e in esclusiva, Vampire Crawlers: The Turbo Wildcard from Vampire Survivors in un'intensa sessione di gioco che ha reso chiaro sin dalla prima partita una schiacciante certezza: il gioco rischia di diventare la vostra prossima ossessione, un mostro di pixel e poligoni pronto a fagocitare una buona fetta della vostra vita, costringendovi a soste al bagno che si prolungano più del dovuto, a rimandare le uscite con gli amici, a rinunciare a svariate ore di sonno.
Tra dungeon e carte
Vampire Crawlers: The Turbo Wildcard from Vampire Survivors è un dungeon crawler ambientato nello stesso universo narrativo dell'opera prima di Poncle. Dal logo, allo stile grafico, passando per gli effetti sonori e i personaggi tirati in ballo, ogni elemento su schermo rimanda volutamente a dove tutto è iniziato. Gli sviluppatori, non a caso, parlano apertamente di un vero e proprio spin-off, un'esperienza affine, eppure inevitabilmente differente, similare quanto basta per farci sentire a casa, ma al tempo stesso basata su meccaniche che innescano equilibri e strategie completamente diverse.
I vari Antonio Belpaese, Poe Ratcho e compagnia bella, questa volta non saranno protagonisti di un bullet heaven con visuale a volo d'uccello. Come pretende il nuovo genere di riferimento, procederanno in una serie di livelli visualizzati in prima persona, pronti a farsi strada in scenari la cui conformazione è sempre ben visibile nella mappa posizionata nella parte inferiore dello schermo.
Casse del tesoro, elementi con cui è possibile interagire, nemici, il boss che una volta sconfitto consente l'accesso allo scenario successivo, tutto è ben visibile e consente al videogiocatore di tracciare la rotta ideale in base alla quantità di vita rimasta, ai rischi connessi all'esplorazione e persino al desiderio di tirare dritto per raggiungere il prossimo livello il più in fretta possibile.
Del resto, un'esperienza quanto più frenetica e diretta possibile è alla base stessa della filosofia che anima Vampire Crawlers: The Turbo Wildcard from Vampire Survivors. A differenza di molti titoli simili, difatti, il protagonista si muove molto rapidamente all'interno dello scenario, pur richiedendo rotazioni sul posto e passi laterali per raggiungere agevolmente la propria destinazione. Come anticipavamo poco sopra, la creatura di Poncle fonde queste dinamiche a meccaniche tipiche di un card game, ma anche in questo caso non aspettatevi lunghe pause per decidere la propria mossa.
Intercettato sulla mappa il nemico di turno, senza soluzione di continuità l'azione si sposterà al combattimento vero e proprio. Nella parte bassa dello schermo si materializzerà il proprio mazzo, composto sia dalle carte che rappresentano gli attacchi veri e propri, sia da quelle che invece consentono di migliorare le statistiche del personaggio. Ogni carta consuma un certo quantitativo di mana e il modo più efficace per usufruire dei moltiplicatori di danno e dei bonus elargiti da ognuna di esse consiste, molto semplicemente, nel giocarle seguendo l'ordine crescente del costo necessario attivarle. Consumato tutto il mana a disposizione, il turno passerà allo schieramento nemico.
La conoscenza pregressa derivante da Vampire Survivor rende la comprensione degli attacchi e dei bonus elargiti più immediata, ma didascalie ed indicatori sullo schermo rendono facilmente comprensibili gli effetti di ciascuna carta. La frusta di Antonio Belpaese, per esempio, è in grado di danneggiare più nemici alla volta; gli spinaci garantiscono attacchi potenziati; l'armatura assorbe parte dei danni subiti durante il turno avversario.
La componente strategica è così concentrata su due ambiti specifici. Da una parte, in base al numero e alla tipologia di mostri che dovrete combattere, durante il proprio turno sarà fondamentale selezionare la combo di carte in grado di garantire più danni possibile e al tempo stesso di offrire il necessario incremento momentaneo alle statistiche del proprio avatar. Dall'altra dovrete porre molta attenzione nel progressivo ampliamento del mazzo.
Casse del tesoro e punti esperienza, difatti, elargiscono nuove carte. Potrete ottenere il pugnale che concentra su un unico nemico un potente attacco, la King Bible che ruotando travolge l'intera schiera di mostri che vi si para di fronte, tante nuove armi e carte bonus, ma non è tutto. Di tanto in tanto, difatti, verrete premiati anche con le Gemme che, applicate alle singole carte, garantiscono moltiplicatori e bonus di vario genere.
In breve, già dopo qualche scontro, vi ritroverete tra le mani un mazzo di buone dimensioni, non privo di doppioni che potranno distinguersi tra loro proprio per la presenza di Gemme in grado di variare l'efficacia delle singole carte nei modi più disparati.
Tutta una questione di ritmo ed effetti sonori
Al di là delle mere meccaniche di gioco, Vampire Crawlers: The Turbo Wildcard from Vampire Survivors punta a diventare un chiodo fisso dei videogiocatori di tutto il mondo con tutta una serie di caratteristiche molto simili a quelle già apprezzate nel primo titolo di Poncle.
Tanto per cominciare, l'art design è estremamente leggibile, retrò al punto giusto, in linea con i cardini estetici fissati da Vampire Survivors. Gli sprite di nemici, personaggi, armi e oggetti sono gli stessi. Anche l'interfaccia utilizza font e soluzioni grafiche piacevolmente riconoscibili. Gli scenari ostentano alcuni elementi poligonali, come le casse del tesoro o gli ostacoli che si incontrano lungo il percorso, in tutto e per tutto rispettosi dei canoni estetici del cosiddetto low poly.
Gli effetti sonori, dal canto loro, sono in buona parte ereditati da Vampire Survivor, ma anche i nuovi rispettano la filosofia di quello che ormai può definirsi il manifesto estetico di Poncle, con squilli e tintinnii che danno soddisfazione, rendono ancora più chiara l'azione sullo schermo e, soprattutto, creano una vaga ma persistente assuefazione. Discorso assolutamente simile per le musiche, anche in questo caso tratte per lo più da Vampire Survivors e riarrangiate per l'occasione.
Più di ogni altra cosa, tuttavia, Vampire Crawlers: The Turbo Wildcard from Vampire Survivors ci ha tenuti incollati allo schermo, per tutta la durata della nostra prova, grazie al suo ritmo indiavolato. Basta farci l'occhio e si sarà in grado di organizzare le proprie offensive nel giro di pochissimi secondi, pronti a godersi lo spettacolo di lame che volano, Bibbie che roteano e fruste che fischiano in ogni direzione possibile, mentre lo schermo si riempie di effetti, luci, numeri che indicano il danno inferto. Lo spettacolo diventa in breve quasi ipnotico, mentre ci si scopre sempre più veloci a selezionare le carte e a correre in direzione del successivo scontro.
Nonostante i riferimenti restino i dungeon crawler e i card game, non c'è un pizzico di azione realmente ragionata, se non nei momenti in cui bisogna gestire il proprio mazzo. Tutto è votato all'offensiva istintiva, in cui i tempi morti si riducono a mano a mano che si prende dimestichezza con l'interfaccia e si riconoscono al volo le carte della propria mano. Poncle è così focalizzata a rendere ogni partita fulminea e immediata, altro elemento che aumenta l'assuefazione potenziale del titolo, che sin dal primo scontro è possibile attivare la modalità automatica, lasciando al software stesso il compito di selezionare le carte da giocare.
Naturalmente, anche se in questo senso abbiamo visto pochissimo, non mancherà la solita quantità spropositata di personaggi da sbloccare, nuove ambientazioni da esplorare e una miriade di oggetti segreti da recuperare. Dal momento che questa volta il game over è solo un'eventualità, e non una costante quasi inevitabile come in Vampire Survivor, completato uno scenario il videogiocatore farà ritorno al villaggio, dove progressivamente renderà accessibili vendor e altri personaggi generosi di ulteriori bonus, potenziamenti e altri segreti che al momento possiamo solo immaginare.
Vampire Crawlers: The Turbo Wildcard from Vampire Survivors ha tutte le carte in regola per diventare la prossima ossessione di una cospicua fetta di videogiocatori. Non per essere un buon dungeon crawler, né un buon card game, beninteso. La formula inventata da Poncle è un furbissimo miscuglio, una miscela che punta con decisione e volontariamente sul divertimento immediato, scrollandosi di dosso momenti morti e meccaniche di gameplay intricate, come spesso accade per molti rappresentanti dei generi sopracitati. La formula è fresca, divertente, assuefacente e ci ha completamente inghiottiti nella prova concessaci. Certo, è da valutare se anche sul lungo periodo la struttura reggerà e quanto a fondo ci sarà concesso di scavare a partire da questa intrigante superficie. Vampire Survivors ha avuto successo anche per la sua trasversalità e ambivalenza di gioco immediato, ma non per questo poco profondo. Vampire Crawlers: The Turbo Wildcard from Vampire Survivors saprà fare lo stesso? A pelle, di motivi per cui essere ottimisti, ce ne sono molti.
CERTEZZE
- Formula di gioco dal ritmo indiavolato
- Giusto equilibrio tra profondità e immediatezza
- Effetti sonori assuefacenti come in Vampire Survivor
DUBBI
- Da valutare se la struttura reggerà sul lungo periodo