Le discussioni legate alla difficoltà nei videogiochi sembrano non avere mai fine, soprattutto per quanto riguarda l'argomento dell'accessibilità. Sebbene sia vero che dovrebbero sempre esserci opzioni per dare la possibilità a tutti i tipi di videogiocatori di godere di un gioco, è anche vero che molti team volutamente puntano su una difficoltà alta come strategia di vendita e non hanno le risorse (o la volontà) di ampliare le opzioni a disposizione dei giocatori.
I giochi difficili esistono, piacciono e per alcuni team questo è tutto quello che conta. In questo articolo vogliamo quindi concentrarci solo sul lato più positivo della questione, per segnalare a quei giocatori che amano le sfide quali videogiochi pubblicati nel 2023 sono - a nostro parere - i più difficili.
Facciamo però una premessa. Questa è una lista, non una classifica, quindi l'ordine è completamente casuale e non ci interessa minimamente assegnare delle posizioni ai giochi. Inoltre, ci siamo impegnati a non inserire unicamente giochi difficili dal punto di vista action (sebbene non manchino vari esponenti di questo genere) per ricordarci che la difficoltà non è solo la vostra abilità nel premere i tasti giusti abbastanza velocemente.
Armored Core 6 Fires of Rubicon
Fare una lista dei giochi più difficili dell'anno e non avere un titolo di FromSoftware sarebbe molto strano e, infatti, iniziamo subito con Armored Core 6: Fires of Rubicon.
Parliamo di un gioco d'azione sparatutto in terza persona nel quale dobbiamo creare il nostro mech da combattimento e abbattere una serie di obiettivi missione dopo missione. Sebbene non sia affatto il più difficile della saga, Armored Core 6 non è un gioco facile soprattutto per i novizi. La sua difficoltà non risiede unicamente nella necessità di schivare e sparare, ma anche nel fatto che è necessario comprendere qual è la migliore strategia d'attacco e, di conseguenza, quali sono le componenti giuste da montare. È meglio essere veloce e fragile? Resistente ma lento? Quali tipi di danno sono più efficaci? In quali frangenti dello scontro devo focalizzare gli attacchi? Queste domande non avranno risposta immediata contro molteplici boss.
The Talos Principle 2
La difficoltà si associa facilmente ai gioco d'azione, ma non è loro esclusiva. Anche i puzzle game possono essere facili o difficili e certamente uno dei più impegnativi di quest'anno è stato The Talos Principle 2.
Chi ha già completato al 100% il primo capitolo potrebbe non faticare troppo con la nuova avventura filosofica di Croteam, ma la verità è che The Talos Principle 2 non è un gioco da prendere sottogamba. Nelle prime fasi il puzzle game si impegna a presentare al giocatore tutte le idee alla base degli enigmi, ma ben presto queste cominciano a fondersi tra loro in sfide sempre più elaborate. Non dimentichiamo poi che vi sono tutta una serie di segreti da scoprire: completare veramente The Talos Principle 2 non è per tutti e i novizi del genere potrebbero voler iniziare da qualche altro titolo.
Lies of P
Difficoltà e souls-like vanno a braccetto e anche quest'anno non sono mancati esempi di questa regola. Tra i vari non possiamo non citare Lies of P, primo grande gioco internazionale di Round8 Studio.
Lies of P è un classico gioco souls-like ispirato ai canoni di FromSoftware, in particolar modo a Bloodborne. Non si tratta quindi del titolo più originale dell'anno, se non magari per l'interessante gestione dei potenziamenti del nostro personaggio, ma certamente è un gioco impegnativo che spinge il giocatore a sfruttare una meccanica di parry che richiede un certo tempismo e la necessità di imparare la routine d'attacco del nemico. Il livello di difficoltà è inoltre ben calibrato e pur essendo impegnativo difficilmente ci saranno momenti che sembreranno ingiusti.
Pizza Tower
Anche i giochi di piattaforme sanno regalare livelli di sfida niente male e quest'anno non vi è di meglio per i fan del genere di Pizza Tower.
Un Wario Land sotto mentite spoglie, questo nuovo gioco con protagonista Peppino Spaghetti ci metterà alla prova con i suoi livelli platform 2D dal retrogusto molto anni novanta. Non a caso il protagonista di Pizza Tower stesso è frustrato e inviperito e corre in giro a spaccare tutto, come se rappresentasse alla perfezione le nostre emozioni dopo l'ennesimo tentativo fallito. Non dovete solo essere bravi, ma anche veloci perché nella fase finale ci sarà un timer a darvi il ritmo e, se dovesse raggiungere lo zero, causerebbe la perdita di tutti i progressi del livello e la necessità di ricominciare da capo. Riuscire a farcela è però certamente gratificante.
Wo Long: Fallen Dynasty
Team Ninja è diventata negli ultimi anni sinonimo di souls-like, con due Nioh e, quest'anno, con Wo Long: Fallen Dynasty, che merita per certo un posto in questa lista.
Lasciando il Giappone, ci spostiamo nella Cina de Il romanzo dei tre regni e ritroviamo la struttura di base di Nioh, ma con vari nuovi sistemi di gioco che pretendono maggior attenzione alle nostre mosse e a quelle avversarie. Wo Long Fallen Dynasty si basa infatti su una barra dello Spirito che si consuma con le mosse più potenti o persino schivate a vuoto e può bloccare i nostri movimenti se veniamo colpiti quando siamo al limite. Il livello di difficoltà è però più stabile rispetto alle precedenti opere del team e proprio per questo potrebbe essere la scelta giusta per chi vuole mettersi alla prova.
Wildfrost
I rogue-lite sono per natura giochi complessi, in quanto si basano proprio sull'idea che il giocatore dovrà ripetere ancora e ancora l'avventura, ottenendo pian piano nuovi potenziamenti e imparando ad affrontare i nemici che si parano sul cammino. Wildfrost è esattamente così.
Parliamo di un gioco di carte nel quale dobbiamo affrontare orde di nemici che ci pressano, turno dopo turno, e minacciano di colpirci con devastanti attacchi allo scadere del rispettivo timer. Su un campo di battaglia diviso in due linee, dovremo posizionare il nostro personaggio e relativi alleati, giocando carte difensive ed offensive, provando a ritardare in nemici ed eliminare i più potenti prima che ci facciano a pezzi. La difficoltà sta nel fatto che gli avversari hanno tanti poteri unici che spesso si combinano e una mossa sbagliata può alle volte farci perdere la battaglia in un attimo. Non fatevi ingannare dallo stile grafico cartoon adorabile, Wildfrost non è una passeggiata di salute.
Witchfire
Se siete amanti degli FPS e volete mettervi alla prova con un titolo single player, Witchfire potrebbe essere la scelta giusta per voi, sebbene per ora sia solo in accesso anticipato (e in esclusiva su Epic Games Store).
Si tratta di uno sparatutto roguelike nel quale dovremo accumulare poteri per essere sempre più forti mentre i nemici e il mondo di gioco fanno di tutto per farci a pezzi. Servono riflessi, precisione, un ragionato uso di tutte le capacità e pura e semplice esperienza per poter avere la meglio. Witchfire non è affatto un gioco adatto ai novizi degli FPS, ma il suo mondo dark fantasy è affascinante e se vi sentite pronti dovreste tentare la sorte.
Jagged Alliance 3
La strategia a turni è spesso pensata per chi sa come muoversi sul campo di battaglia e raramente il livello di difficoltà è basso. Nel caso di Jagged Alliance 3, però, anche i più esperti potrebbero essere messi alla prova.
Ovviamente Jagged Alliance 3 dispone di livelli di difficoltà, ma già con quello normale gli esperti del settore potrebbero avere seri grattacapi. Il gioco non fa sconti e cerca di complicare la vita dei giocatori in tutti i modi, aumentando il numero di nemici, limitando le ricompense e le risorse. Anche se non si è nuovi al genere, all'inizio potrebbe essere una buona idea partire dalla difficoltà più bassa. Immaginate quindi cosa succede alla difficoltà massima.
Pharaoh: A New Era
Si dice che un tempo i giochi erano più difficili e forse in un certo senso è vero, anche se magari lo erano nel modo sbagliato. In alcuni casi, però, è un bene che i vecchi giochi siano rimasti autentici, soprattutto quando vengono riproposti in una nuova versione modernizzata. È il caso di Pharaoh: A New Era, remake del gioco del 1999.
Pharaoh: A New Era è un city builder / gestionale che, anche in questa nuova versione, pretende dal giocatore un po' più di attenzione rispetto alla media del genere. Non ci sono le semplificazioni di alcuni prodotti mainstream d'oggi e le missioni diventano quasi dei puzzle da risolvere, nei quali non è affatto scontato avere accesso a tutte le opzioni di gioco, ma al contrario è necessario comprendere come sfruttare le limitate risorse per ottenere tutto quello di cui si ha bisogno.
Moonring
Moonring è uno di quei giochi che troveremo sempre il modo di consigliarvi e non vi è proprio motivo per non provarlo, considerando che è disponibile in formato completamente gratuito (e in caso abbiate dubbi, no, non ci sono microtransazioni o altro, è proprio gratis).
Nato dalla mente di Dene Carter, uno dei nomi dietro a Fable, Moonring è un gioco di ruolo vecchia scuola con inquadratura dall'alto, grafica stilizzata, dialoghi che avanzano solo quando inseriamo parole chiave con la tastiera, dungeon procedurali (e la morte chiede di rifarli da capo, con una nuova struttura ovviamente) e un design alla Ultima. Non mancano alcuni accorgimenti più moderni, sia chiaro, ma non dovete certo aspettarvi un gioco facile che scorre da solo senza impegno.