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Visions of Mana, stiamo giocando all'atteso ritorno della serie Seiken Densetsu

Seiken Densetsu sta per tornare: stiamo giocando Visions of Mana su PlayStation 5, ecco le nostre impressioni prima della recensione.

PROVATO di Christian Colli   —   14/08/2024
Una scena di Visions of Mana
Visions of Mana
Visions of Mana
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Dopo essere scomparsa dai radar per anni, la serie Mana sembrerebbe essere tornata nella sfera d'interesse di Square Enix prima con una sorta di operazione nostalgia che serviva a sondare il terreno, poi con un nuovo titolo in piena regola, fortemente voluto dal producer Masaru Oyamada: escludendo conversioni e remake, l'ultimo risaliva addirittura al 2014 e non era neppure arrivato in occidente. Il riscontro positivo di Trials of Mana è stato il segnale che ha spinto a riunire le principali personalità che hanno costruito la serie in questi trent'anni - da Koichi Ishii a Hiroki Kikuta, passando per le illustrazioni di Haccan - per proiettarla nel futuro.

Tradizione e innovazione

La prima cosa che salta all'occhio di Visions of Mana è che Square Enix non si è esattamente spremuta a livello tecnico: questo gioco appartiene a quella scuola di titoli di serie B che in questi anni ha visto diplomarsi produzioni come Valkyrie Elysium o l'ultimo Star Ocean, produzioni a medio budget pensate un po' per compiacere i vecchi fan, un po' per tramandare la serie alle nuove generazioni. Ridendo e scherzando, la serie Mana ha appena compiuto trentatré anni ed è quasi antica come Final Fantasy, alla quale ha preso addirittura in prestito il titolo per far colpo sul mercato occidentale nei primi anni '90 con Final Fantasy Adventure per l'originale Game Boy.

Le mappe sono così vaste che fa comodo viaggiare a dorso di Pikul
Le mappe sono così vaste che fa comodo viaggiare a dorso di Pikul

Il che non significa che Visions of Mana sia un titolo brutto da vedere, anzi tutto il contrario: è un vero spettacolo, coloratissimo e strapieno di dettagli, con una scelta di colori sopraffina che ne fa spiccare le atmosfere fiabesche. È solo molto spigoloso in certi frangenti, specialmente per quanto riguarda la fluidità che ogni tanto vacilla anche in modalità Prestazioni a causa di micro rallentamenti, specie durante l'esplorazione del mondo 3D. Nulla che un aggiornamento non possa sistemare.

Una delle più importanti novità di questo nuovo Mana è infatti l'enfasi riposta nell'esplorazione, che è sempre stata un fattore importante in ogni gioco ma che in Visions of Mana concede molta più libertà. Le mappe, che si estendono anche verticalmente, sono piene di forzieri, collezionabili e nemici da sconfiggere in punti prefissati, ma il giocatore può ricorrere a un sistema di controllo intuitivo che permette di combinare doppio salto e scatti aerei a ripetizione per arrivare in ogni angolo della mappa.

Purtroppo i forzieri contengono raramente tesori entusiasmanti come armi o armature ma, fermo restando che nelle prime ore sarebbe assurdo trovare una Excalibur a caso, la geometria degli scenari ci ha fatto un'ottima impressione anche perché promette di diventare più articolata via via che i nostri eroi trovano i "vessel" degli elementi, manufatti che garantiscono poteri speciali: sul Monte Gala, per esempio, è possibile usare il Boomerang di Sylphid per evocare gli spiritelli dell'aria e superare i baratri sulle ali del vento, letteralmente. Se le mappe successive dovessero presentare combinazioni di rompicapi o sequenze platform basate sull'incrocio di vessel diversi, Visions of Mana potrebbe rivelarsi un titolo meglio disegnato di quanto già non sembri.

Gli elementi giocano un ruolo importantissimo sia sul fronte narrativo che in termini di gameplay. I nostri intraprendono un viaggio per raggiungere il mistico albero del Mana, dove ogni quattro anni un prescelto deve recarsi in pellegrinaggio per garantire una protezione dalle catastrofi naturali al proprio villaggio. Quando una fata sceglie Hinna di Tianeea, il villaggio del fuoco, il protagonista Val decide di farle da guardia del corpo lungo il tragitto.

Val è la scorta di Hinna, scelta per raggiungere l'albero del Mana in pellegrinaggio
Val è la scorta di Hinna, scelta per raggiungere l'albero del Mana in pellegrinaggio

La trama, raccontata attraverso frequenti cinematiche doppiate in inglese o giapponese, comincia in modo frettoloso e un po' ingenuo, soffermandosi sui pittoreschi personaggi che Val e Hinna incontreranno lungo la strada, alcuni dei quali si uniranno a loro per i motivi più disparati. A giudicare dal prologo, sembrerebbe che ci sia un sottotesto più sinistro in questa scampagnata tra brughiere, montagne innevate e spiagge assolate, ma solo le prossime ore potranno rispondere a tutte le nostre domande.

Di sicuro l'artista Hiccan non si è trattenuto, disegnando personaggi eccentrici che rispettano lo stile classico dei Mana, ottimamente rappresentato da modelli 3D curati e ben animati. Lo stesso non si può dire per i tanti modelli generici che abitano i villaggi, mentre i mostri sono deliziosi: tornano tutte le creature iconiche della serie, sotto l'attenta supervisione di Ishii in persona, dai Dudbear ai Rabite, passando per Mushboom, Lullabud e compagnia cantante.

Il sistema di combattimento è molto intuitivo
Il sistema di combattimento è molto intuitivo

Sul fronte del gameplay, Visions of Mana è radicato nella tradizione della serie: è un action GDR semplice e intuitivo, con un sistema di combattimento immediato che riserva qualche sorpresa. Il livello di difficoltà nelle prime ore è tarato verso il basso, anche perché ci si mette un po' a sbloccare la prima classe del gioco. Ogni personaggio, infatti, può cambiare classe e sviluppare un cosiddetto Elemental Plot che conferisce bonus e abilità speciali. La classe stessa cambia grossomodo le dinamiche del combattimento, che prevede una certa varietà di resistenze alle tipologie di armi e agli elementi naturali che dovrebbero imporre una scelta oculata delle abilità e dei personaggi schierati in combattimento.

Nelle prime ore è tutto molto semplice: i nemici vanno giù senza troppi problemi - compresi quelli nominati, più forti e remunerativi del normale - e non è necessario badare troppo alle armi o alle abilità. Quest'ultime sono conferite dagli Elemental Plot, come già detto, ma anche dai semi in cui Val per qualche misterioso motivo riesce a trasformare i nemici sconfitti. Esiste dunque una componente collezionistica nella progressione verticale: alcuni nemici sbloccano semi con abilità più o meno potenti che poi possiamo distribuire sui diversi personaggi, magari assegnandole alle scorciatoie del controller.

Careena è la prescelta del vento, esperta nella lancia e nella magia
Careena è la prescelta del vento, esperta nella lancia e nella magia

Il sistema di combattimento in tempo reale è un'iterazione di quello giocato in Trials of Mana, anche se le dinamiche spiegate finora lo rendono sensibilmente più stratificato: la nostra speranza è che offra una sfida di spessore nelle fasi avanzate dell'avventura poiché, nonostante le semplici combo a terra e aeree e le super mosse, ha comunque un potenziale interessante che lo colloca in uno spazio adatto soprattutto a chi cerca un titolo senza troppe sofisticatezza, ma comunque appagante.

Visions of Mana dovrà quindi affrontare una sfida non irrilevante: fare breccia in un pubblico sempre più smaliziato che non conosce - o forse ha dimenticato - la leggerezza dei primi titoli della serie, cui questa nuova uscita si rifà senza se e senza ma, pur con un piglio più moderno che si riflette in un comparto tecnico che forse osa un po' troppo rispetto alle capacità del team di sviluppo.

Visions of Mana sembrerebbe proprio rispettare un po' tutti i parametri che hanno fatto guadagnare alla trentennale serie Squaresoft i suoi fan: è fiabesco, colorato, spensierato, semplice da approcciare, ma soddisfacente grazie a un buon compromesso tra tradizione e novità. Basterà a conquistare i giocatori di oggi? E soprattutto, riuscirà a mantenere la stessa qualità, piena di potenziale, dall'inizio alla fine?

CERTEZZE

  • Fedele allo spirito fiabesco della serie Mana
  • Sistema di combattimento intuitivo ma articolato

DUBBI

  • Sistemeranno la fluidità con qualche aggiornamento?
  • Riuscirà ad esprimere il suo potenziale nel corso dell'avventura?