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I dialoghi dei vecchi Resident Evil erano troppo da b-movie, per questo capcom per Resident Evil 7 ha assunto lo scrittore di Spec-Ops: The Line

La serie si è evoluta anche a livello testuale

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   24/01/2017
Resident Evil 7 biohazard
Resident Evil 7 biohazard
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La serie Resident Evil è diventata famosa anche per i suoi testi trash da b-movie. Sì, decisamente il lato più letterario dei videogiochi non è mai stato il suo piatto forte, come ammesso anche da Capcom in una recente intervista con gamesindustry.biz, in cui si parla, per i vecchi capitoli, di "dialoghi orrendi".

I fan non ci hanno mai fatto troppo caso e, anzi, alcuni sarebbero pronti a giurare che quelle pessime battute avevano un che di folkloristico, ma, con Resident Evil 7, Capcom ha deciso di evolversi anche da questo punto di vista.

Per uno studio giapponese è sempre difficile realizzare un gioco convincente che sia ambientato in occidente. Per questo motivo Capcom ha assunto lo scrittore texano Richard Pearsey, famoso per capolavori quali F.E.A.R. e Spec Ops: The Line, così da colmare il gap culturale.

La motivazione di questa scelta è stata ben espressa dal game director di Resident Evil 7 Koshi Nakanishi: "Ai nostri giorni, anche se continuiamo ad amare la roba classica [i testi da b-movie], se vuoi realizzare un horror game serio devi avere dei dialoghi naturali. Devono suonare bene e non possono essere una pessima traduzione dal giapponese."