Hideo Kojima non è solo un grande autore di videogiochi (attualmente è al lavoro su Death Stranding). Recentemente si è cimentato nella scrittura di un breve articolo per Glixel il cui ha illustrato cosa secondo lui non va del rifacimento hollywoodiano di Ghost in the Shell, il recente film con Scarlett Johanson.
Secondo lui il rispetto dimostrato dal film nel riprodurre l'anime è fuori discussione, ma sente che proprio per questo è rimasto prigioniero del guscio dell'originale e non è riuscito a trovare una sua personalità.
Insomma, secondo lui è il classico blockbuster hollywoodiano, ineccepibile dal punto di vista tecnico, ma deficitario dal punto di vista tematico. Di base avrebbe completamente mancato di esplorare il nucleo tematico dell'anime e del manga, ossia riflettere sull'essenza dell'essere umano e su cosa rende tale un individuo, rimpiazzando il tutto con un più prosaico e narcisistico "chi sono io?" della protagonista, alla ricerca della sua identità.
Per il resto, vi invitiamo a leggere l'articolo originale, dove Kojima fa una disanima davvero interessante, parlando anche alcuni dei cambiamenti intercorsi dal lancio dell'anime a oggi