In questi ultimi giorni si è riacceso il dibattito riguardante le tempistiche di lancio della prossima console di casa Sony. A tornare sul tema, dopo essersi già espresso tempo fa, è stato Damian Thong di Macquarie Capital Securities, attraverso le pagine del Wall Street Journal. L'analista ritiene che Sony deciderà di lanciare PlayStation 5 già nella seconda metà del 2018, anticipando di fatto le tempistiche preventivate dagli altri addetti ai lavori.
A dirla tutta Thong aveva già azzeccato l'arrivo di PlayStation 4 Slim (e tante grazie, direte voi) e il periodo di lancio di PlayStation 4 Pro, ciò nondimeno appare difficile immaginare che Sony voglia svelare la sua prossima console con così largo anticipo, facendola uscire a nemmeno un anno di distanza da Xbox Scorpio e a due anni dall'upgrade avvenuto con PlayStation 4 Pro. Dopotutto in questo momento la casa giapponese non sembra avere particolare interesse a bruciare le tappe per passare oltre, data la sua posizione di leadership sul mercato, suffragata anche dai recenti dati di vendita. Come emerge dagli ultimi report, la base installata ha superato i 60 milioni di macchine e l'obiettivo è quello di avvicinarsi agli ottanta milioni complessivi per la fine dell'attuale anno fiscale, quindi entro marzo 2018. Come abbiamo fatto notare, sebbene sia normale pensare che i produttori si trovino già al lavoro sui dispositivi futuri, è un po' meno ovvio dare per scontato che nel caso di Sony sia una buona idea mettersi a correre di fronte ai propri inseguitori. Se è vero che l'introduzione delle cosiddette console di mezza generazione ha di fatto dimezzato la frequenza di aggiornamento dei sistemi, la decisione di ridurre ulteriormente tale durata, al di sotto dei tre anni indicati finora, non ci sembra una decisione saggia da prendere in questo momento.
E se è altrettanto vero che Microsoft, proprio grazie al lancio di Xbox Scorpio, si aspetta di recuperare una parte del terreno perduto dall'inizio dell'attuale generazione - non senza qualche perplessità legata alla line-up - le sarà comunque molto difficile riuscire a colmare un gap che, dalla fine del 2013 ad oggi, si è fatto particolarmente ampio. E allora perché mai Sony dovrebbe decidersi a fare la prima mossa, quando può permettersi di restare alla finestra, capitalizzare al massimo gli attuali dispositivi e nel frattempo lavorare sotto traccia a ciò che arriverà più avanti?
Non dimentichiamoci nemmeno un altro fattore che senz'altro può incidere sulla strategia di domani, ovvero la reazione negativa che potrebbe avere una parte del pubblico, rendendosi conto che l'aggiornamento delle console inizia ad avere una frequenza eccessiva.
In questo senso c'è il concreto rischio che una fetta dell'utenza decida di trasferirsi in pianta stabile su PC, anche in funzione dell'incidenza sempre minore delle esclusive nel contesto generale del mercato, un'ipotesi che pure avevamo già sondato poco tempo fa.
A ben vedere Sony sembra comunque disporre di maggiori frecce al proprio arco anche su questo fronte, grazie a titoli molto attesi come il nuovo God of War, The Last of Us Part II, ma anche Death Stranding, Detroit: Become Human e Days Gone. Come detto, ci auguriamo vivamente che Microsoft cali i propri assi durante la conferenza dell'E3 e che il discorso delle esclusive torni ad essere un argomento cruciale anche dalle parti di Redmond, ma per il momento Sony vive una condizione di vantaggio che non può essere sottovalutata.
In questo senso sembrano allora più verosimili le indicazioni che ci sono state recentemente fornite dal celeberrimo Michael Pachter, secondo il quale Sony avrebbe in programma di mettere sul mercato il prossimo hardware entro la fine del 2019, a sei anni esatti dal lancio di PlayStation 4 base e a tre anni dall'esordio della versione Pro. Come ha spiegato l'analista di Wedbush Securities, l'azienda prevede di vendere ben 18 milioni di console nell'attuale anno fiscale, cifre che probabilmente non permetteranno di superare il record di vendite raggiunto da PlayStation 2 ma che le garantiranno di mantenersi saldamente al comando del mercato.
Un ulteriore anno in più sulla tabella di marcia permetterebbe quindi di sfruttare fino in fondo la base utenti consolidata, creando al contempo quel margine temporale indispensabile per mettere a punto una nuova macchina davvero un passo avanti rispetto all'attuale modello. Se c'è infatti un'altra cosa su cui ci sentiamo abbastanza tranquilli, è che non convenga a nessuno un semplice ed ulteriore upgrade del sistema attuale: la prossima tornata dovrà necessariamente coincidere con un salto generazionale in piena regola.
E voi che ne pensate? Sperate che l'attuale generazione abbia ancora molto da dare? Fatecelo sapere nei commenti!