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Sono accettabili i tagli nei contenuti per ridurre i tempi di sviluppo dei videogiochi?

Le recenti voci di corridoio sullo sviluppo di Kingdom Hearts III fanno discutere su un vecchio argomento

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   09/05/2017

L'attesa per Kingdom Hearts III sta raggiungendo delle dimensioni bibliche, con lo sviluppo del gioco che si sta protraendo ormai da oltre un lustro e le ultime notizie che confermano l'arrivo nel 2018 ma non senza problemi. Di fatto, il gioco sarebbe talmente grosso che gli sviluppatori starebbero pensando, eventualmente, di ridurne alcuni contenuti in modo da poter bilanciare meglio i tempi di lavoro e raggiungere il completamento del progetto nell'anno prefissato, che a questo punto è già molto oltre i tempi inizialmente previsti per il lancio.

Sono accettabili i tagli nei contenuti per ridurre i tempi di sviluppo dei videogiochi?

I prodromi dello sviluppo iniziarono infatti nel 2006, a quanto pare poco dopo la conclusione dei lavori su Kingdom Hearts II Final Mix, ma le informazioni sono sempre state piuttosto scarse e la lavorazione presumibilmente travagliata, una sorta di caratteristica comune alle recenti produzioni di Tetsuya Nomura, sempre estremamente ambiziose ma anche (e di conseguenza) decisamente difficoltose da portare a termine. È chiaro che il gioco è probabilmente rimasto finora nell'ombra di Final Fantasy XV, e guardando avanti potrebbe essere rimasto incastrato tra questo e Final Fantasy VII Remake, cosa che ne ha allungato sensibilmente i tempi, con le attenzioni di buona parte della squadra capitanata da Nomura verso gli altri progetti. In ogni caso, Kingdom Hearts III ha potuto contare su una squadra che ha comunque continuato a lavorare sul progetto, con Rie Nishi nel ruolo di produttore e un nucleo di sviluppatori a portare avanti il gioco, al di là degli altri titoli altisonanti sviluppati in contemporanea all'interno di Square Enix. Anche per questo motivo, i lunghi tempi risultano comprensibili solo fino a un certo punto, e l'impazienza dei fan comincia ad emergere sempre più.

Forse pressati da quest'attesa ormai spasmodica, in Square Enix pare abbiano deciso che Kingdom Hearts III debba uscire assolutamente nel 2018 a prescindere dalle problematiche relative allo sviluppo, ma a che costo? Secondo le recenti voci di corridoio, pare che il team possa decidere di tagliare alcuni contenuti per poter rientrare nei tempi di sviluppo, una scelta che in effetti (sebbene non venga mai ovviamente esplicitata al pubblico) sembra essere presa spesso negli ultimi anni per alcune maxi-produzioni.

Sono accettabili i tagli nei contenuti per ridurre i tempi di sviluppo dei videogiochi?

Non ultimo, lo stesso Final Fantasy XV, con il suo continuo percorso di evoluzione ed espansione, fa pensare a un progetto ben studiato per completare il gioco solo nel post-lancio, trovando un compromesso tra una compattezza di fondo del titolo originale, la necessità di rientrare nei tempi e nei budget e la possibilità di massimizzare il più possibile i guadagni. Anche Capcom ha provato una strada del genere con Street Fighter V, ma in una maniera così palese da scatenare una risposta decisamente negativa da parte del pubblico. D'altronde quando si tratta di titoli così vasti e dal budget così imponente è normale aspettarsi un piano di DLC assortito, progettato già ben prima del lancio e nel corso dello sviluppo stesso, dunque c'è da scandalizzarsi nel caso in cui, per evitare di protrarre attesa e lavori ancora per molti mesi, il publisher decida per un qualche trasferimento dell'ultimo minuto tra i contenuti base del gioco e quelli aggiuntivi in DLC? Visto che la presenza di questi è praticamente inevitabile, un maggiore equilibrio nel bilancio delle risorse da investire in un gioco del genere potrebbe risultare salutare e garantire anche una longevità maggiore sul mercato. Tutto questo ovviamente non dovrebbe stravolgere l'equilibrio del gioco minandone la compattezza originaria, ed è questo in effetti il rischio maggiore a cui si va incontro con decisioni del genere.