Il noto analista Daniel Ahmad di Niko Partners, specializzato sul mercato videoludico, ha fatto capire come gli incrementi di prezzo di Xbox siano solo l'inizio e che presto probabilmente anche Sony aumenterà nuovamente il prezzo di PS5 e dei suoi giochi e forse anche Nintendo.
La questione è legata ovviamente ai dazi imposti dall'amministrazione Trump in USA, ed è una condizione a cui non sfugge nessuno dei tre produttori: Microsoft è stata probabilmente la prima compagnia ad effettuare un riassetto dei prezzo sul piano globale, ma la questione dovrà essere affrontata anche dagli altri.
Sebbene PS5 abbia già subito un secondo incremento di prezzo proprio di recente, che ha portato a un aumento in particolare in Europa per il modello Digital, questa sembra essere una misura parziale di aggiustamento, ma non affronta direttamente il problema dei dazi.
Il pensiero di Daniel Ahmad
In alcuni messaggi pubblicati su X, Ahmad ha riportato in maniera condensata in punti il suo pensiero, per cui essenzialmente il problema dei dazi è alla base dell'incremento dei prezzi di Xbox e che tale questione resta un problema ancora da affrontare per gli altri produttori, che potrebbero presto ricorrere a una soluzione simile.
"Gli incrementi globali sono un modo per alleggerire l'aumento di prezzo in USA, che è il mercato più grande per Xbox, oltre che per fare fronte alla fluttuazione della moneta", ha scritto Ahmad. "Anche l'aumento di prezzo dei giochi fisici da 70 a 80 dollari è dovuto sia a questo motivo che al fatto che vengono prodotti in Messico".
"Voglio che sia chiaro che questo è solo l'inizio", ha scritto l'analista, "Sony è colpita dagli stessi dazi e abbiamo già visto un incremento di prezzo da parte sua in alcuni mercati", aggiungendo che "Nintendo non ha ancora incrementato i suoi prezzi e sta producendo le console in Vietnam, ma potrebbe ricorrere a tale soluzione se i dazi dovessero incrementare i costi".
Come abbiamo visto, Microsoft ha aumentato i prezzi di console Xbox Series X|S, giochi e accessori con un annuncio arrivato proprio questa settimana, ma secondo l'analista si tratta solo della prima compagnia ad aver adeguato i propri prezzi su scala globale per far fronte ai dazi.
Considerando che lo stesso problema colpisce anche Sony e Nintendo, è molto probabile che anche queste debbano ricorrere a una manovra simile su scala globale, nonostante PS5 abbia già subito un secondo incremento di prezzo parziale di recente.