Aspyr ha svelato di non essere stata in grado di completare il DLC "Restored Content" promesso per la versione Nintendo Switch di Star Wars: Knights of the Old Republic 2, KOTOR 2 per gli amici, perché non poteva fornire a Disney l'elenco completo dei nomi legali dei modder.
Come riportato dalla testata Game File, la volontà di pubblicare il DLC c'era, ma i problemi legali si sono fatti insormontabili.
Legal drama
Il restored Content DLC sarebbe stato formato da contenuti provenienti da una grande mod realizzata da un gruppo di volontari per la versione PC. Sarebbe dovuto arrivare insieme alla versione Nintendo Switch di KOTOR II, nel 2022, ma non se n'è fatto niente. Secondo quanto riportato, Disney aveva approvato la collaborazione tra Aspyr e "la community del modding", a condizione che quest'ultima potesse confermare di avere "tutti i diritti necessari".
Quando KOTOR 2 è stato pubblicato senza i contenuti promessi, Aspyr ha dichiarato che il contenuto mancante sarebbe arrivato "presto", prima di ammettere, nel giugno 2023, che il DLC "non sarebbe andato avanti", per la frustrazione generale. Aspyr è stata addirittura citata in giudizio per pubblicità ingannevole, tanta è stata la rabbia di alcuni.
Proprio dalla causa sono emersi i dettagli della vicenda, sottoforma di scambi di email tra Aspyr, Lucasfilm e i modder. Sostanzialmente, Disney non era disposta a includere nei crediti dei nickname, invece dei nomi reali. Non tutti i 22 modder contattati hanno voluto cedere, quindi, in mancanza di autorizzazione, Lucasfilm ha bloccato tutto.