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Assassin's Creed Shadows è stato difeso da un vero giapponese, oltretutto uno sviluppatore veterano

Uno sviluppatore veterano ha voluto dire la sua su Assassin's Creed Shadows difendendo il gioco dagli attacchi che sta ricevendo.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   03/07/2024
I due protagonisti di Assassin's Creed Shadows
Assassin's Creed Shadows
Assassin's Creed Shadows
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Lo sviluppatore veterano Yoshiki Okamoto, che ha lavorato per più di dieci anni in Capcom, considera senza senso le polemiche nate intorno ad Assassin's Creed Shadows e alla presenza di un samurai nero come protagonista, Yasuke.

Per Okamoto, evidentemente persona di grande acume e intelligenza, Assassin's Creed Shadows è un'opera di fantasia, quindi non è offensivo che si prenda delle libertà, come vogliono i più critici. Lo sviluppatore ha toccato l'argomento in un video pubblicato sul suo canale personale su YouTube, dove ha affermato che in passato voleva realizzare un gioco con due protagonisti con il suo team, Genji.

Un vero giapponese

Entrando più in argomento, ossia parlando di Yasuke, ha spiegato che si tratta di una figura storica documentata. È qui che ha affermato che non dovrebbe essere un problema la presenza di discrepanze tra il gioco e la storia, perché Assassin's Creed Shadows è un'opera di fantasia, non la vita reale.

"È un gioco, è una fantasia, non la realtà", ha detto Okamoto. "Anche se lo stemma di famiglia di Oda Nobunaga è capovolto, è solo Oda Nobunaga nel gioco, non influisce su quanto sia divertente lo stesso."

Insomma, a suo vedere certe critiche sono semplicemente strumentali. Del resto i giapponesi sono i primi a usare la cultura delle altre nazioni in modo creativo e libero nelle loro opere (oppure credete che Lady Oscar sia esistita davvero?).

Da sottolineare che Okamoto è un vero giapponese, non come l'autore della petizione che chiede la cancellazione del gioco, che si è finto tale, infarcendo oltretutto il testo della stessa di errori e imprecisioni sulla cultura giapponese, pur affermando di volerla difendere. Alla fine si è scoperto che questo strenuo difensore di qualcosa che evidentemente conosce poco e male è in realtà un tedesco, così come sono occidentali la maggior parte di quelli che l'hanno firmata.