Ieri sera ha preso il via la beta di Call of Duty: Black Ops 7, permettendo ai giocatori di provare in anticipo il multiplayer prima del debutto nei negozi dello sparatutto. Un assaggio che a quanto pare ha fatto gola anche ai cheater, che in un modo o nell'altro sono riusciti già a invadere le partite.
In rete e sui social è possibile trovare varie testimonianze di utenti che si sono imbattuti contro giocatori scorretti che fanno utilizzo di software di terze parti per ottenere dei vantaggi. Un esempio, è la clip qui sotto che mostra un player che fa piazza pulita usando un wall hack, un cheat che permette di vedere la posizione di alleati e avversari attraverso i muri e gli altri elementi degli scenari.
È quello che voleva il team di Ricochet
Così come il gioco completo, anche la beta di Call of Duty: Black Ops 7 richiede il TPM 2.0 e di avere il Secure Boot attivo per prendervi parte. Due requisiti non particolarmente apprezzati dalla community, ma che stando ad Activion assicurano "un'esperienza di gioco equa e divertente per tutti i giocatori".
Purtroppo questo non significa che il sistema anti-cheat Ricochet sia infallibile. A ogni modo, per certi versi è proprio quello che volevano gli sviluppatori, che prima della beta avevano dichiarato: "I cheater cercheranno di mettere alla prova i limiti durante la Beta. Ed è proprio quello che vogliamo, perché il Team di RICOCHET è presente: osserva, impara e li rimuove non appena compaiono. Qualsiasi account bannato in modo permanente per cheating durante la Beta verrà escluso da tutti i titoli di Call of Duty, da Modern Warfare alle uscite future."
La speranza dunque è che la versione aggiornata di Ricochet sia in grado di tenere alla larga quanti più cheater possibili al lancio di Call of Duty: Black Ops 7, fissato al prossimo 14 novembre su PC, PS4, PS5, Xbox One e Series X|S, nonché su PC Game Pass e Xbox Game Pass Ultimate.