Activision ha ammesso che i campionati eSport di Call of Duty e Overwatch sono a rischio, in particolare a causa della mancata crescita del numero di spettatori, che sta facendo traballare l'intero business collegato.
La notizia viene da un documento ufficiale inviato dall'editore alla Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti in cui si può leggere: "Le nostre disposizioni di collaborazione per i nostri campionati eSport professionistici (l'Overwatch League e la Call of Duty League) continuano a incontrare difficoltà che stanno influenzando negativamente le operazioni e, potenzialmente, la vita dei campionati stessi con l'attuale modello di business. Continuiamo a lavorare per affrontare queste sfide, che potrebbero comportare costi significativi, e tali sforzi potrebbero rivelarsi infruttuosi."
Come sottolineato, il problema dei due campionati pare risiedere nel mancato aumento di spettatori degli ultimi anni, lì dove invece gli slot per partecipare sono costosissimi. Un team deve pagare 20 milioni di dollari per iscriversi al campionato di Overwatch e 25 milioni di dollari per quello di Call of Duty.
I due giochi hanno fatto dei risultati decenti nel 2022, con il campionato di Call of Duty visto da 439.000 spettatori e quello di Overwatch da 397.000, ma sono numeri molto scarsi se confrontati con quelli di League of Legends, Counter-Strike: Global Offensive, Valorant e Dota 2, i cui campionati attirano milioni di spettatori.
Non è chiaro cosa possa fare Activision per cambiare la situazione, ma è sicuro che la perdita di eventi ufficiali per Call of Duty e Overwatch si farebbe sentire nell'intero settore eSport.