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Overwatch 2: la modalità Stadium è davvero una rivoluzione

Stadium è una vera e propria rivoluzione per Overwatch 2, che nella sua nuova modalità completa la trasformazione in MOBA iniziata un decennio fa.

PROVATO di Riccardo Lichene   —   25/04/2025
Juno diventa una corazzata lanciamissili con la build giusta in Stadium
Overwatch 2
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Dopo aver provato la nuova modalità Stadium, quel 2 aggiunto nell'ottobre del 2022 a Overwatch ha finalmente senso. Non solo perché è qui (non nei tre livelli PvE usciti nel 2023) che sono finite la maggior parte delle idee originariamente promesse per il seguito, ma perché in questa modalità lo sparatutto Blizzard cambia così tanto che avrebbe senso considerarlo un'esperienza separata.

In poche parole, Stadium è la trasformazione di Overwatch in un vero e proprio MOBA senza torri e senza minion. I personaggi, infatti, guadagnano valuta in base alle loro prestazioni e la spendono per acquisire potenziamenti sempre più forti. La partita è divisa in sette round con tanto (troppo) tempo tra uno e l'altro per scegliere il potenziamento giusto: la prima squadra ad arrivare a quattro vittorie (o tre con un netto vantaggio nel numero di crediti) vince.

Gli eroi di lancio sono limitati (diciassette in totale), ma ciascuno ha pagine e pagine di migliorie tra cui scegliere e potenziamenti maggiori che stravolgono completamente il suo gameplay. Non mancano i difetti e il bilanciamento deve fare ancora molta strada, ma non c'è dubbio che un cambiamento di questa portata era ciò di cui il gioco aveva bisogno.

Caos, adrenalina e complessità

All'inizio di ogni partita di Stadium, un grosso avviso avverte chi gioca che una volta scelto l'eroe che si vuole usare non è più possibile cambiarlo nel corso dell'intera partita. Questa è la prima di molte rivoluzioni che rendono Stadium un'esperienza completamente diversa dall'Overwatch a cui siamo abituati.

I potenziamenti maggiori di D.va disponibili in Stadium: c'è davvero di tutto
I potenziamenti maggiori di D.va disponibili in Stadium: c'è davvero di tutto

Poi bisogna scegliere un potenziamento maggiore e si ha a disposizione una manciata di crediti per acquistarne fino a tre minori. Al terzo, al quinto e al settimo round è possibile ottenere (gratuitamente) un nuovo potenziamento maggiore mentre quelli minori sono pensati per essere comprati e venduti per gestire al meglio gli slot disponibili. Questi sono divisi in tre categorie: Armi, Abilità e Sopravvivenza, con migliorie che vanno a modificare la velocità di attacco, la potenza delle abilità, la riduzione dei tempi di recupero e la gestione della ultimate. Tutto questo per spiegare che le combinazioni possibili sono tantissime e che gli eroi di Stadium non sono più monoliti da prendere come arrivano, ma vere e proprie tele bianche su cui costruire il personaggio dei propri sogni.

I potenziamenti minori sono quelli che si acquistano con la valuta guadagnata giocando
I potenziamenti minori sono quelli che si acquistano con la valuta guadagnata giocando

Volete una D.va bastione della difesa? La sua matrice può diventare più grande e persino curare. Volete che infligga danni costanti? Può moltiplicare il suo rateo di fuoco e sostituire i missili con razzi che fanno il 350% in più di danno, e stiamo solo scalfendo la superficie di un singolo eroe.

Se a tutto questo aggiungiamo la possibilità di giocare in terza persona, ecco che Stadium può essere considerato una vera e propria rivoluzione per lo sparatutto Blizzard che, sotto la guida di Aaron Keller, non ha avuto paura di produrre un esperimento così radicalmente diverso rispetto al passato.

Il vero ritorno alle origini

Stadium è caos puro e questo è il suo punto di maggior forza. Tutti i nostalgici dell'Overwatch delle origini che hanno boicottato il sequel per il passaggio al cinque contro cinque dovrebbero dare una possibilità a Stadium perché è la cosa che più si avvicina alla follia del periodo di lancio di Overwatch che ha fatto innamorare milioni di utenti.

Giocare a Overwatch in terza persona mette le cose sotto un'altra prospettiva, ma si può sempre tornare alla prima se l'effetto è troppo straniante
Giocare a Overwatch in terza persona mette le cose sotto un'altra prospettiva, ma si può sempre tornare alla prima se l'effetto è troppo straniante

Le partite di questa nuova modalità sono tutte competitive (c'è una classifica e ogni match fa salire e scendere il punteggio), ma non c'è quella pressione data dall'azzeccare la composizione di squadra che c'è nelle modalità classiche. Tutti giocano il loro personaggio preferito e, se sono furbi, lo modificano in risposta alle scelte avversarie.

Ogni eroe può diventare più resistente, più rapido, più letale o più autosufficiente grazie ai potenziamenti. Le mappe, poi, sono piccole, compatte e sempre stratificate, costringendo chi gioca a compattarsi, ma lasciando ai compagni coraggiosi qualche percorso per colpire alle spalle. Le partite, infine, non sono mai uguali tra loro perché tanto chi gioca non userà mai lo stesso personaggio due volte con la stessa build, quanto gli avversari avranno ognuno il proprio stile di gioco e di potenziamento.

La modalità Stadium di Overwatch 2 suggerisce delle build di partenza ma imparerete presto che il vero vantaggio è creare un personaggio inaspettato
La modalità Stadium di Overwatch 2 suggerisce delle build di partenza ma imparerete presto che il vero vantaggio è creare un personaggio inaspettato

Tutti quei cambiamenti rivoluzionari che ci sono stati promessi nella prima presentazione di Overwatch 2 hanno preso forma in Stadium. Ricordate Mei che si trasforma in una grande palla di ghiaccio per rotolare sui suoi nemici? È la sua build più popolare nella nuova modalità. Le follie che abbiamo visto tra Reinhardt volanti e Juno lanciamissili, poi, ci hanno davvero rimesso il sorriso sulle labbra e fatto sperare bene per il futuro di Overwatch.

Bilanciato a chi?

Come ogni grande cambiamento messo a terra da Blizzard, Stadium è tutt'altro che perfetto e privo di difetti. Il più grande, secondo noi, è l'eternità di tempo che viene dato ai giocatori per scegliere i potenziamenti tra un round e l'altro, interrompendo completamente il flusso di adrenalina di un round andato bene o spegnendo la furia della rivalsa di uno andato male. Speriamo venga accorciato di netto nelle prossime stagioni.

Moira può lanciare tre o quattro sfere alla volta, ottime notizie per chi la ama, un po' meno per chi non la sopporta
Moira può lanciare tre o quattro sfere alla volta, ottime notizie per chi la ama, un po' meno per chi non la sopporta

La questione bilanciamento è inoltre tutt'altro che risolta. La prima questione da considerare, però, è che la potenza di un eroe è nelle mani del giocatore e dei modificatori che sceglie. Questo non impedisce ad alcuni potenziamenti maggiori (come quello di Soldato 76 che aggiunge 1 secondo alla sua Ultimate attiva ogni volta che usa i razzi) di essere sproporzionatamente più forti di altri.

Arriveranno aggiornamenti e modifiche, ma crediamo che, al netto di combinazioni che compromettono del tutto il divertimento del gioco, l'approccio di Blizzard dovrebbe essere di assoluto laissez faire perché ogni eroe ha le risorse per essere percepito come "rotto", e quindi fortissimo. E se tutti sono rotti e fortissimi, nessuno lo è più.

Stadium ha anche delle ricompense cosmetiche esclusive per chi raggiunge i livelli più alti delle classifiche
Stadium ha anche delle ricompense cosmetiche esclusive per chi raggiunge i livelli più alti delle classifiche

L'unico vero errore che Blizzard sta commettendo al momento è pubblicizzare questa esperienza come un'attività ideale per nuovi giocatori che vogliono vedere come si comporta il gioco. Non potremmo essere più lontani dalla verità: senza conoscere i termini, le interazioni, le specifiche e le peculiarità dei personaggi e delle meccaniche di Overwatch, questa modalità diventa immensamente complessa.

Stadium è un'ottima notizia per Overwatch 2, non solo perché giustifica, finalmente, il chiamare questo gioco un sequel, ma perché ritrova, in forma aggiornata, quel caos dell'originale che tanti cuori aveva conquistato in passato. Le build, le mappe più piccole, il ritmo incalzante e il mare di variabili in gioco assicurano tanto divertimento anche quando non si vince perché è la creatività a farla da padrone. I difetti non mancano tra tempi d'attesa troppo lunghi e una comunicazione erronea che pubblicizza la modalità ai nuovi giocatori. Nonostante questo, non possiamo che raccomandare ai fan vecchi e nuovi di provarlo, essendo free to play, perché questa modalità è la dimostrazione che Overwatch non solo ha ancora senso di esistere, ma ha ancora molto da dare.

CERTEZZE

  • Le build offrono creatività infinita
  • Tornano il caos e il divertimento dell'originale
  • Competizione a cuor leggero

DUBBI

  • Tempi d'attesa tra i round troppo lunghi
  • Assolutamente non adatta ai nuovi giocatori