Tra sviluppo e marketing i videogiochi odierni possono arrivare a costare decine, se non centinaia di milioni di dollari, che spesso non vengono recuperati con le vendite iniziali, ma anche mesi e mesi dopo il lancio. Vale anche per un publisher in ottima salute e che negli ultimi anni ha inanellato un successo dietro l'altro come Capcom.
Durante l'ultimo Q&A con gli azionisti, un portavoce dell'azienda giapponese ha svelato che in media è necessario un anno o un anno e mezzo affinché le vendite di un gioco permettano di recuperare i costi di sviluppo e che quindi inizi a generare dei profitti veri e propri.
Le vendite sul lungo periodo dei giochi Capcom
"Recentemente si è diffusa la tendenza del settore a spendere ingenti somme di denaro in pubblicità e promozioni subito prima e dopo l'uscita del prodotto per dare una spinta alle vendite iniziali, ma tradizionalmente noi non usiamo questi metodi", ha riferito un portavoce di Capcom.
"Calcoliamo i costi delle promozioni in base alle prestazioni previste e adottiamo un approccio a lungo termine alle vendite. In media, riusciamo a recupere i costi di sviluppo entro un anno o un anno e mezzo dal lancio, quindi anche se in seguito abbassiamo il prezzo di vendita, una volta recuperati i costi prevediamo margini di profitto dell'80-90%. Il nostro approccio di marketing rimane invariato".
A proposito di profitti nel lungo periodo, in precedenza la compagnia ha parlato di come riesce ad assicurarsi che i suoi titoli di punta continuino a vendere per molti anni dopo il lancio tramite una strategia aggressiva basata su offerte e bundle proposti a ritmi regolari. Il che spiega, ad esempio, i numeri di vendita in prospettiva molto alti registrati nello scorso trimestre da Monster Hunter World e Rise e i remake di Resident Evil 2 e 3.