Parlando a un evento del BAFTA (British Academy of Film and Television Arts) tenutosi a Londra, il capo del franchise di Assassin's Creed - Marc-Alexis Coté - ha riflettuto sulla difficoltà della serie nel raccontare una storia significativa e ben connessa dopo la fine della storia di Desmond Miles in Assassin's Creed 3.
Miles è stato il primo protagonista moderno fisso della serie e faceva da collegamento tra tutti i giochi fino a quel momento. Dopo di lui, vari capitoli non hanno avuto un vero protagonista e, anche quando ne hanno ottenuto uno, non ha avuto lo stesso impatto.
Il discorso completo del responsabile della serie di Assassin's Creed
"Quando è stato creato il franchise di Assassin's Creed, ha introdotto una struttura narrativa audace e innovativa, un arco narrativo moderno incentrato su Desmond e intrecciato con avventure storiche", ha spiegato Coté. "Il viaggio di Desmond era al centro del conflitto moderno che portava alla ricerca di potenti manufatti Isu - i Pezzi dell'Eden - che avrebbero potuto cambiare il corso della storia. Tuttavia, con la sua morte alla fine di Assassin's Creed 3, ci siamo trovati di fronte a un bivio creativo".
"La conclusione dell'arco narrativo di Desmond è stata una decisione difficile", ha aggiunto Coté, "e in seguito la trama moderna ha faticato a trovare il suo punto d'appoggio. Il fatto di continuare a concentrarsi sui personaggi a caccia di manufatti Isu ha reso la narrazione più prevedibile e ha ridotto il conflitto tra Templari e Assassini a una semplice ricerca di controllo su - siamo onesti - reliquie magiche. Questo spostamento ha distolto l'attenzione da quello che è sempre stato il cuore del franchise: l'esplorazione della nostra storia".
"Con la ripetitività di questo approccio, sia i giocatori che i critici hanno ritenuto che la trama moderna fosse diventata un elemento secondario, più una side-quest che una parte integrante dell'esperienza complessiva. Inoltre, la complessità di 15 anni di storia costruita in questa trama parallela ha creato un carico cognitivo che ha reso il franchise difficile da approcciare per i nuovi arrivati".
"Il nostro obiettivo è quello di riportare la storia al centro dell'esperienza dei giocatori", ha aggiunto Coté. "La narrazione dei giorni nostri servirà a migliorare, anziché mettere in ombra, il viaggio storico. Tracciando un contrasto significativo tra passato e presente, miriamo a ripristinare l'equilibrio che un tempo era il marchio di fabbrica del franchise".
"La trama dei giorni nostri esplorerà i temi più profondi della memoria, dell'identità e dell'autonomia, il modo in cui il passato modella chi siamo e come il controllo di questo passato può avere un impatto sul nostro futuro. Questi temi ci permetteranno di riflettere su questioni contemporanee: libertà contro controllo, potere della conoscenza e tensione tra individualità e conformità, il tutto attraverso la lente della storia." "Le basi di questa nuova direzione prenderanno forma con Assassin's Creed Shadows, che getterà le fondamenta di questa evoluzione narrativa che crescerà negli anni a venire."