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C'è una dirigente di Ubisoft che crede nei giochi brevi ma intensi

Ex produttrice della BBC, attualmente managing director presso Ubisoft Reflections e Ubisoft Leamington, Lisa Opie ha dichiarato in un'intervista che crede nei giochi più brevi ma intensi.

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   27/05/2025
Lisa Opie

Lisa Opie, managing director presso Ubisoft Reflections e Ubisoft Leamington, ha dichiarato in un'intervista che crede nei giochi brevi ma intensi: esperienze che siano in grado di raccontare grandi storie, ma che risultino più accessibili in termini di tempo investito.

"I titoli a cui ho giocato, The Last of Us Parte 2 in particolare, mi hanno completamente sconvolta dal punto di vista narrativo", ha detto Opie. "L'ho trovato una storia raccontata in modo davvero brillante. Tuttavia ho dovuto farmi una ragione del fatto che non si tratta della cosa più importante."

La trama e il modo in cui viene narrata "è una delle cose importanti, sì; ma se non hai un gameplay di base straordinariamente coinvolgente, non importa quanto sia buona la tua storia: le persone non resteranno, non giocheranno, non si sentiranno legati."

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"So che penserete che lo dico per forza di cose, dato il mio background, ma credo ancora che ci sia un'opportunità per raccontare storie straordinarie e immersive", ha continuato la direttrice, che in precedenza ha lavorato come produtrice televisiva presso la BBC.

Produzioni più piccole ma più curate?

Se da una parte open world come quelli di Assassin's Creed Shadows rappresentano in molti casi l'obiettivo da raggiungere, apparentemente a qualsiasi costo, secondo Lisa Opie l'industria dovrà fare un passo indietro e rivedere le proprie strategie.

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"Penso che vedremo una maggiore varietà di esperienze, e che i giochi diventeranno più distintivi, più particolari e forse più accessibili di quanto non siano attualmente. E intendo accessibili in termini di tempo richiesto" agli utenti.

"Esperienze più brevi ma ricche", ha spiegato Opie. "La battaglia per trattenere i giocatori andrà contrastata con l'innovazione, e parte di quell'innovazione riguarderà proprio la narrazione."