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Chat Control contro gli abusi sui minori: primo via libera con tante modifiche, l'Italia si astiene

Arriva il primo ok a uno dei progetti di legge più controversi dell'UE, che vuole debellare il fenomeno degli abusi online e della pedopornografia.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   27/11/2025
Chat Control

I rappresentanti dei ventisette stati membri dell'Unione Europea hanno approvato la posizione comune sul regolamento dedicato alla prevenzione e al contrasto degli abusi sessuali sui minori online, noto nel dibattito pubblico come Chat Control. Il via libera consente l'avvio della discussione con Parlamento e Commissione dopo una lunga fase di stallo iniziata nel 2022. Il tema è uno dei più delicati della legislazione digitale europea, poiché coinvolge la tutela dei minori, la sicurezza delle comunicazioni e la protezione della privacy.

Il dossier era rimasto fermo a causa delle numerose critiche sollevate da esperti e organizzazioni che si occupano di diritti digitali. Le preoccupazioni riguardavano la possibilità che alcune misure si trasformassero in strumenti di sorveglianza generalizzata, con un impatto diretto sui servizi cifrati. L'Italia si è astenuta durante il voto, motivando la scelta con il timore che qualsiasi forma di ispezione sistematica delle comunicazioni possa entrare in conflitto con i principi costituzionali su segretezza e riservatezza. Ora il testo passa alla fase negoziale, che si annuncia complessa e destinata a richiedere tempo.

Il nuovo testo del Chat Control

La versione del Consiglio si discosta in modo significativo dalla proposta iniziale della Commissione. Il punto più controverso riguardava la possibilità per le autorità nazionali di imporre alle piattaforme la scansione obbligatoria dei messaggi, anche quando protetti da crittografia end-to-end. Una soluzione percepita come rischiosa per l'integrità dei sistemi di cifratura e per la sicurezza informatica in generale. Gli esperti temevano che l'introduzione di strumenti tecnici per l'ispezione dei contenuti potesse aprire vulnerabilità sfruttabili da soggetti ostili.

Il ministro della Giustizia danese, Peter Hummelgaard
Il ministro della Giustizia danese, Peter Hummelgaard

Nel testo approvato dal Consiglio questa impostazione è stata sostituita con un insieme di misure che i fornitori di servizi digitali dovranno adottare per ridurre la diffusione di materiale illegale. La scansione automatizzata rimane una possibilità, ma non è prevista come obbligo generalizzato. Alcune organizzazioni continuano però a temere che, in assenza di un quadro operativo dettagliato, gli stati possano esercitare pressioni indirette sulle piattaforme affinché la scansione diventi pratica comune.

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Un elemento centrale riguarda la crittografia end-to-end. Il Consiglio ha inserito un richiamo esplicito secondo cui le misure adottate non dovranno comprometterne funzionamento o integrità. Nel novembre 2023 il Parlamento aveva assunto una posizione più netta, escludendo i servizi cifrati da qualunque obbligo di rilevamento. La distanza tra le due istituzioni rende il negoziato particolarmente delicato e obbliga a lavorare su un compromesso che mantenga efficace il contrasto agli abusi senza indebolire la sicurezza delle comunicazioni.

La posizione italiana e quella tedesca hanno evidenziato la necessità di riconoscere la gravità del fenomeno, ma anche di evitare che la lotta al materiale pedopornografico produca strumenti che potrebbero essere utilizzati per controlli generalizzati. Fonti vicine al confronto spiegano che Roma ha ribadito l'importanza di tutelare i diritti garantiti dalla Costituzione e ha sollecitato la presidenza danese a mantenere un livello adeguato di approfondimento.

Copenaghen considera questo passaggio un risultato politico rilevante. Il ministro della Giustizia Peter Hummelgaard ha ricordato che ogni anno circolano milioni di file che documentano abusi su minori e che le istituzioni devono aggiornare gli strumenti di contrasto per rispondere a un fenomeno in costante evoluzione. Allo stesso tempo la discussione continua a ruotare attorno alla ricerca di un equilibrio tra sicurezza, tecnologia e libertà civili.

Il percorso legislativo che si apre ora diventerà uno dei terreni principali del dibattito europeo sulle politiche digitali. Con l'aumento delle comunicazioni cifrate e l'espansione dei servizi online, la definizione di un sistema di protezione efficace dei minori senza sacrificare la privacy resta una delle sfide centrali per la futura agenda digitale dell'UE. Intanto l'Europa ha approvato anche le nuove regole UE contro le truffe online.