In Death Stranding ci si troverà spesso a coprire ampie distanze a piedi per consegnare oggetti e rimettere in connessione la popolazione statunitense. Sebbene al Tokyo Game Show 2019 siano state mostrate le fasi di combattimento e altre caratteristiche distintive dell'opera, non manca chi lamenta l'apparente mancanza di ritmo del gameplay.
Nell'intervista rilasciata a Game Informer, la stessa nella quale Death Stranding è stato paragonato a 1984 di George Orwell ed è stato raccontato dell'apprezzamento del regista George Miller per il progetto, l'autore giapponese ha dichiarato che chi considera il gioco un walking simulator è decisamente fuori strada.
"In questo gioco - non penso che lo si capisca se mi limito a dirlo - ma una volta che si inizia a giocare, camminare in quel mondo è davvero divertente", ha detto Kojima.
"Ciò che ho capito monitorando i test di gioco, anche quelli dello staff, è che all'inizio non lo capiscono. Ma quando davvero iniziano a giocare, camminare negli spazi è davvero divertente. Adesso tutti diranno che è un walking simulator!".
Per Kojima si tratta di una situazione analoga a quella precedente al lancio del primo Metal Gear, quando il genere stealth non era ancora conosciuto. "È la stessa cosa che è avvenuta quando ho lanciato per la prima volta un titolo stealth. Se 100 persone ci giocano e 100 persone dicono che è divertente, significa che il genere o il gioco esistono già", ha aggiunto. "Questo è un nuovo genere: come è avvenuto la prima volta con lo stealth, ci saranno persone che non lo comprenderanno. Ci vorrà del tempo per valutazioni reali."
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