Le microtransazioni di Diablo Immortal sono da giorni oggetto di polemiche, ma gli sviluppatori hanno comunque deciso di difenderle, affermando che sono soltanto cosmetiche e che non aggirano il gameplay core.
Diablo Immortal non potrà essere venduto in Belgio e Olanda per via delle sue microtransazioni, che in quei paesi sono illegali. Joe Grubb, il capo designer del progetto, ha però ribadito che per usare ogni classe ci vuole abilità: "Deve sapere come giocare con un barbaro per avere successo come barbaro."
Il negozio interno di Diablo Immortal offre diverse monete, un battle pass e vari potenziamenti, questi ultimi pensati per velocizzare la progressione del battle pass e ricevere ricompense nei Rift. Grubb però afferma che non c'è alcun modo per acquistare equipaggiamento o punti esperienza: "Uno dei pilastri che abbiamo seguito è il modo migliore per diventare più potenti in Diablo Immortal è giocare."
Insomma, gli allarmi contro le microtransazioni sarebbero eccessivi e il gioco seguirebbe un modello virtuoso, con gli acquisti relegati alla sola cosmesi. Del resto un Diablo free-to-play renderà il franchise accessibile a un nuovo pubblico, ed è questo l'interesse principale di Blizzard.