121

Domina rimosso da Steam dopo un delirante messaggio anti-trans

Dopo l'ultimo aggiornamento, in cui veniva annunciato il cambio di sesso del gioco per attaccare la comunità trans, Domina è stato rimosso da Steam.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   02/09/2022

Il simulatore di gladiatori Domina è stato rimosso dalla vendita su Steam, dopo la pubblicazione di un aggiornamento in cui si annunciava il cambio di sesso del gioco, che da quel momento avrebbe dovuto chiamarsi Dominus.

Attualmente non è chiaro chi abbia rimosso il gioco, se Steam o l'editore stesso, come leggibile sulla pagina principale di Domina: "Nota: Su richiesta dell'editore, Domina non è più disponibile su Steam," ma la consequenzialità dei fatti appare abbastanza evidente. Già in passato Valve aveva avvisato Dolphin Barn, lo sviluppatore del gioco, di non utilizzare impropriamente gli strumenti di Steam per aizzare la comunità, ma Barn non ha evidentemente resistito, ed è tornato alla carica.

Domina, un'immagine del gioco
Domina, un'immagine del gioco

"Non abbiamo più idee, siamo mentalmente instabili, completamente degenerati e alla disperata ricerca di potere. Facciamo finta di essere un gioco completamente nuovo per ridiventare rilevanti," ha scritto nella nota di rilascio della versione 1.3.25 del gioco, dove ha portato anche un attacco personale contro Keffals, una delle persone più in vista della comunità trans: "allo stesso modo in cui i poveri tizi ubriachi che hanno rapporti sessuali con travestiti come Keffals, senza che gli sia stato detto che era un uomo, non hanno il diritto di sentirsi ingannati e voi siete dei bigotti per essere confusi o anche solo fare menzione che sia successo qualcosa del genere, per non parlare di avere un'opinione al riguardo."

Le ipotesi sono due: Valve non ha più sopportato il comportamento di Barn e ha dato seguito alle minacce; Barn è a caccia di pubblicità per il suo gioco e ha inscenato tutto, rimuovendolo egli stesso. Vedremo se nelle prossime ore Domina tornerà online. Intanto la pagina Steam è ancora lì.