Secondo l'analista Mat Piscatella, alla luce delle prime rilevazioni americane Dragon Age: The Veilguard farà fatica a eguagliare le vendite di Inquisition, il precedente capitolo della saga sviluppata da BioWare, pubblicato dieci anni or sono.
Interpellato al riguardo da IGN, Piscatella ha spiegato che The Veilguard è uscito il 31 ottobre e la classifica tiene conto delle vendite effettuate fino al 2 novembre, dunque il suo posizionamento all'interno della top 10 USA non è davvero rappresentativo dei risultati che il gioco sta ottenendo.
Bisogna inoltre aggiungere che Electronic Arts, a differenza di altri publisher, non fornisce i dati relativi alle vendite su Steam, che sommati a quelli pubblici avrebbero consentito all'action RPG di posizionarsi meglio al debutto sul mercato americano.
"Se le vendite di Dragon Age: The Veilguard avessero incluso i numeri registrati su PC, il gioco si sarebbe piazzato più in alto nella classifica dei titoli più venduti, forse anche al terzo posto", ha detto l'analista. "Purtroppo, però, le vendite digitali vengono considerate solo a discrezione del publisher."
Un confronto complicato
Dragon Age: The Veilguard al lancio in Europa ha venduto meno di Final Fantasy 7: Rebirth e Dragon's Dogma 2, e la stessa situazione si è verificata negli Stati Uniti, secondo le rilevazioni effettuate da Circana. E per quanto riguarda un confronto con i capitoli precedenti?
"Guardando solo ai primi giorni di vendite e ai livelli iniziali di coinvolgimento tramite il Player Engagement Tracker di Circana, quello di The Veilguard è stato un lancio buono, ma non eccezionale", ha detto Piscatella.
"Il gioco non ha raggiunto i numeri della settimana di lancio di Final Fantasy 7: Rebirth o Dragon's Dogma 2, e sarà una strada in salita per raggiungere le vendite di Inquisition. Ribadisco, tuttavia, che è presto e molto della storia è ancora da raccontare. Novembre ci darà una lettura migliore."